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 Anno VI n° 7 LUGLIO 2010    -   PRIMA PAGINA


Lo sbuffo
La velocità è la prima causa di morte sulle strade? Bene innalziamo il limite!

Di Cricio


Da pochi giorni è entrato in vigore il nuovo codice della strada. Tanti cambiamenti introdotti, dovrebbero migliorare la sicurezza; tra questi, è sicuramente importante “l'esame” necessario per riavere la patente, se si consumano tutti i punti, ma ce n’è uno che proprio non mi va giù! È l'innalzamento del limite massimo di velocità in autostrada da 130 a 150 km/h.

Ora non sono i 20 km/h in più in autostrada a fare scandalo. In effetti, molte sono le auto che, in carenza sistematica di controlli, vanno a velocità ben superiori; quello che mi preoccupa è il segnale. È opinione diffusa che i limiti di velocità siano un optional. I ragionamenti che la gente fa sono: la mia macchina è sicura, io sono attento e capace, chi ha messo questo limite non capisce nulla. Però la velocità è la prima causa o concausa per gli incidenti, e i “disastri” hanno sempre l'eccessiva velocità alla base; rarissimi sono quelli dovuti alla fatalità. Ora si deve agire per togliere dalla testa di chi guida l'idea perniciosa che si possa correre con l'auto in sicurezza.

L'innalzamento del limite di velocità, accompagnato dalla presenza di un Tutor che verifica la velocità media, è di per se stessa una cosa valida. L'esperienza fatta sulla A4 tra Bergamo e Milano, il tratto con più incidenti stradali del sistema autostradale italiano, ha dimostrato che il controllo è efficace; infatti, dopo l'introduzione del Tutor, gli incidenti si sono ridotti drasticamente. Il vero problema è il messaggio che è passato alla gente: si può correre di più.

È proprio l'esperienza del Tutor che indica che un maggior controllo a tappeto sulle strade sarebbe molto utile per aumentare la sicurezza e insegnare stili di guida più sobri. Invece i controlli sono rari. Forse ci si aspetta che Province e Comuni, per recuperare i tagli della finanziaria, spingano la loro polizia ad essere più efficace sulle strade? Brutta cosa se fosse vero! Manca una vera visione dell'attività di controllo, insegnamento e dissuasione su quanto riguarda la guida dei veicoli.

Mi chiedo ancora perché nessun modello d’auto venduta abbia una velocità massima vicina ai 150 Km/h. Mettere un limite massimo di velocità all'automezzo da immatricolare sarebbe una via certa per ridurre la pericolosità del traffico, ma avrebbe anche un positivo riscontro sui consumi di carburante e sull'inquinamento; infatti le case automobilistiche dovrebbero progettare motori “meno brillanti” e, di conseguenza, più ecologici e risparmiosi.

Sono utopie? Perché non lo si fa? È forse il potere delle case automobilistiche, che dovrebbero spendere molti soldi per riprogettare il loro parco motori, ad impedire un provvedimento saggio, ma i governi dovrebbero fare il bene dei cittadini, non delle case automobilistiche.



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