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Un idea notturna di vacanza

Stessa spiaggia, stessa Grottammare. o Milano Marittima?

Dalla spiaggia al libro “Acqua in bocca”. Camilleri vs Lucarelli: uno scontro amichevole

Di Giacomo Nigro

Dopo circa quindici anni di peregrinazioni su spiagge italiane e non, quest'anno abbiamo deciso di tornare su una spiaggia già frequentata di recente. La scelta è caduta su Grottammare, spiaggia segnalata con la bandiera blu 2010, che già due anni fa aveva soddisfatto in pieno le nostre esigenze familiari.

La località è gradevole e ben attrezzata conserva notevoli vestigia di un passato storico non trascurabile. Agli inizi del Novecento sono stati costruiti a ridosso del litorale numerosi e graziosi villini liberty, in seguito Grottammare fu abbellita con lo splendido viale di palme e di oleandri che nella bella stagione offre un contrasto di colori che, dall'azzurro intenso e verde delle acque dell'Adriatico, sfuma in tonalità più chiare sulla battigia, si mescola con il colore avorio di un manto sabbioso sottile, fondendosi con il verde cupo della pineta, interrotto qua e là dai ciuffi rosa e bianchi degli oleandri in fiore e delle palme di mille specie. Nella seconda metà del Novecento, a causa della crescita della popolazione e quindi della ricerca di nuovi spazi abitativi, Grottammare si è ampliata verso sud; attualmente confina, praticamente, con San Benedetto del Tronto.

Rispetto alla prima volta il gradimento familiare ha subito un'evoluzione dovuta alla crescita dei più piccoli: Giulia ha accresciuto il suo apprezzamento, mentre Riccardo, alle prese con la sua adolescenza, ha dato qualche segno di insoddisfazione. Certamente avrebbe preferito il fantastico mondo Papeete di Milano Marittima, sirena che attira i giovani all'insegna del divertimento e dove la musica promette atmosfere sempre diverse. Al Papeete beach, infatti si balla insieme a migliaia di giovani in arrivo da tutta Italia, e ciò offre l'occasione di fare nuove conoscenze. Questa spiaggia è da qualche anno un punto di ritrovo importante dove deejay di fama internazionale offrono la loro musica.

Probabilmente la località romagnola sarà inserita nelle prossime mete vacanziere di famiglia, nel frattempo ho consigliato a Riccardo di leggere un libro che proprio a Milano Marittima Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli hanno largamente ambientato. Lo hanno scritto a quattro mani ed è stata una delle mie letture sotto l'ombrellone di Grottammare.

Il progetto di scrivere un libro assieme è nato quando i due scrittori si sono incontrati per girare un documentario prodotto dalla Minimum Fax (e da Rai Tre, 2007) sul mestiere di scrivere, nel quale i due romanzieri hanno rivelato i propri metodi e segreti di scrittura. Daniele Di Gennaro editore (Minimum Fax appunto) di “Acqua in bocca” ci informa nella sua nota al libro di Camilleri e Lucarelli: "Conservo gelosamente l'originale con tutte le loro note scritte a mano, e i rimandi a un parere del compagno/avversario. Sì, avversario, perché i due si stimano, ma non vogliono certo fare brutta figura di fronte alla scrittura dell'altro. Insomma, giochiamo, sì, ma non scherziamo. Carlo a volte ha fatto passare mesi prima di rispondere, confessandomi al telefono che il Maestro lo aveva inguaiato con dei cambiamenti di fronte e di strategia che lo mettevano in difficoltà. Finalmente trovava la sua soluzione, e col procedere della storia andavo sempre più convincendomi che lo scambio epistolare era diventato una partita senza esclusione di colpi. E qui l'altra metafora inevitabile: la partita a scacchi."

Personalmente amo entrambi gli scrittori di cui ho letto parecchi libri e devo dire che quando l'ho comprato ero curioso di capire cosa aveva partorito il connubio del noir di Lucarelli col più classico giallo di Camilleri. Non mi sono pentito della modica spesa; d'altro canto, se metti insieme Montalbano e Grazia Negro, in sole cento pagine ti trovi di fronte ad un distillato di puro divertimento.

Il libro è un collage di pizzini, lettere, referti, volantini, giornali. Ha dichiarato Lucarelli: "Noi ci siamo messi in gioco, abbiamo condiviso i nostri personaggi di maggior successo ed è venuta fuori una cosa divertente. Un gioco a cinque: io, Camilleri, Grazia Negro, Montalbano e il lettore. Peccato che alcune cose non fossero riproducibili in un libro... Camilleri mi ha davvero mandato un cannolo con dentro un pizzino unto e io gliene ho spedito un altro nei tortellini". Ho trovato nel libro un equilibrio fra due modi di raccontare il giallo, mentre Lucarelli si esprime mettendo al centro della narrazione l'assassino, con i suoi pensieri, le ossessioni, la sua vita anche normale, Camilleri sta con l'investigatore, i suoi piccoli tic, le abitudini, il rapporto con i collaboratori. Molte le citazioni di eventi legati alla nostra storia, dalla mafia di Provenzano agli opachi giochi dei servizi segreti. Ho tratto dalla lettura un piacere che mi ha spinto a divorarlo quasi in un'unica soluzione, riservandomi di rileggerlo con più calma. Una seconda lettura mi permetterà di apprezzare tutti i particolari della trama che si dispiega ingegnosamente nell'ambito di una serie di documenti scritti dai due protagonisti. Solo in una occasione si inserisce un terzo incomodo: il simpatico pasticcione di Lucarelli, l'ispettore Coliandro.


Acqua in bocca
di Carlo Lucarelli e Andrea Camilleri

Listino € 10,00
Editore Minimum Fax
collana A quattro mani
Data uscita 23/06/2010
Pagine 120, brossura
EAN 9788875212780

Il commissario Salvo Montalbano incontra l'ispettrice Grazia Negro in un gioco, un esperimento, una collaborazione letteraria senza precedenti: i due "re" del giallo italiano contemporaneo, entrati in contatto durante le riprese del documentario "A quattro mani" (Minimum Fax Media 2007), uniscono le forze e regalano ai lettori una storia che vede protagonisti i loro personaggi di maggior successo. A metterli in contatto è un insolito omicidio in cui la vittima viene ritrovata con un pesciolino in bocca: il caso è nelle mani di Grazia Negro, che, resasi conto di non trovarsi di fronte a un delitto di ordinaria amministrazione, chiede aiuto al collega siciliano. Un romanzo dalla struttura insolita e non convenzionale: un collage di lettere, biglietti, ritagli di giornale, rapporti e verbali, "pizzini" che fanno rocambolescamente la spola fra i due detective,stimolando e accompagnando il lettore nella ricostruzione dell'indagine, che si conclude con un finale mozzafiato. Una jam session fra due narratori geniali che si divertono a far interagire il loro immaginario e il loro stile, una lettura unica per gli amanti del poliziesco e del noir. Gli autori hanno scelto di devolvere i proventi derivati dai diritti d'autore per sostenere progetti di beneficenza.


Argomenti:   #camilleri ,        #libro ,        #lucarelli ,        #racconto ,        #recensione



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