REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VI n° 9 SETTEMBRE 2010 FATTI & OPINIONI


L'opinione politica
Il dopo Mirabello
Fini garantisce la legislatura, ma tutti parlano di elezioni. Appare il terzo progetto legge per assicurare la non processabilità di Berlusconi. Se si va alle elezioni cosa succede a Futuro e Libertà e al PD?
Di Il Nibbio


Fini è stato chiarissimo nel suo discorso: per lui la legislatura arriverà a conclusione normalmente e il suo gruppo garantirà supporto a Berlusconi, ovviamente se è rispettato il “patto di legislatura”. Fini accetta perfino uno scudo giudiziario per Berlusconi, evidentemente condizio sine qua non per la prosecuzione della legislatura, a patto che non stravolga la situazione della giustizia, facendo saltare migliaia di processi. Ecco che appare questo scudo. L'agenzia Roiter batte oggi alle 13 e 31:
    Il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa, presenterà alla ripresa dei lavori una proposta di legge sul "processo equo", dopo che il premier Silvio Berlusconi ha depennato dalla lista delle priorità di governo il ddl sul "processo breve", che conteneva uno scudo per diverse sue pendenze penali.
In sostanza l'idea è di introdurre delle difficoltà all'acquisizione di prove, quali le sentenze definitive d’altri processi e limitazioni ai giudici nell'ammettere nuovi testimoni richiesti dalla difesa. Norme che probabilmente intralcerebbero pesantemente i processi in corso, ormai vicini a sentenza, come lo stralcio del processo Mills a Milano; perciò il reato cadrebbe in prescrizione.

Malgrado queste assicurazioni, tutti gli altri politici, da Bossi a Vendola, parlano di elezioni, è evidente che ormai queste sono diventate un'aspettativa, anche se non sembrano essere gradite né a Fini né a Berlusconi.

Vediamo allora cosa potrebbe succedere di nuovo, se si tornasse alle urne. Si tratta di ragionamenti da fantapolitca, ma che permettono di porre in evidenza i punti di forza e i punti di debolezza delle azioni delle formazioni politiche.

Partiamo da due dati “storici”: più di un terzo degli italiani voterebbe volentieri un partito di centro e ormai quasi il 40% degli elettori non vota più. La causa è nella maggior parte dei casi lo sconforto e la mancanza di fiducia nella politica.

L'azione politica delineata da Fini nel suo discorso di Mirabello sembra che sia in grado di attrarre molti di quelli che voterebbero un partito di centro, sia quelli tra gli astensionisti, sia tra i sostenitori di altri partiti. Questo lo rafforzerebbe notevolmente. Credo che potrebbe portare a casa, oltre agli ex elettori di AN e gli astenuti, anche una certa parte dell'elettorato di Berlusconi e di Bossi, che è ormai insoddisfatto dell'azione della Lega Nord e del PDL. Può sembrare strano che l'elettorato di Bossi possa votare Fini, ma non è così; ricordiamo che la Lega Nord in Veneto e Lombardia ha catturato l'elettorato della DC, che era moderato e leggermente destrorso. L'azione di Fini è quindi ben concertata e con un'effettiva probabilità di raggiungere un ottimo risultato.

Quale è invece la politica del PD?
Anche il PD, dopo un lungo periodo di strabismo, guarda al centro in modo sicuro, ma forse non ha capito che è finita l'epoca dei “pacchetti di tessere” e continua a filare, credendolo il leader del centro, Casini, che invece non è mai riuscito a decollare al di fuori delle sue roccheforti.

Cosa penso che succederà?
Casini ridurrà la sua quota, a causa dell'azione di Fini e il PD perderà voti sia a destra, sempre verso Fini, ma essenzialmente a Sinistra verso il giustizialista Di Pietro, verso il pragmatico Vendola e, principalmente, verso l'astensionismo.

Questo sarà un male?
Dipende da come lo si guarda, ma una sonora sconfitta del Pd vorrebbe sicuramente dire la fine di questo partito che non ha mai avuto coesione e forse la fine dei suoi leader politici, che ormai non capiscono più la realtà in cui vivono. Per questo ritengo non sarebbe un male.

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