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 Anno VI n° 9 SETTEMBRE 2010    -   TERZA PAGINA


L’inatteso ci attende
ASPETTANDO L'AUTUNNO

Di Annamaria Francese


L’odore dell’erba tagliata e degli alberi potati è penetrante, ma piacevole. Ada cammina per i viali immersa nei suoi pensieri, ma con i sensi vigili. La giornata settembrina è calda e umida, il cielo grigio foriero di pioggia e lo sguardo coglie un anticipo di autunno sui prati punteggiati di foglie brune già cadute e di aghi di pino secchi.

La cosiddetta “ pista degli atleti” è particolarmente affollata, qualcuno corre in pantaloncini, qualche anziano cammina a passo rapido (secondo i consigli del medico), qualche altro si attarda sulla panchina, con l’occhio vigile, in attesa delle prime gocce di pioggia. Per ora non se ne vedono, anzi un improvviso squarcio di sole illumina i prati umidi e fa brillare l’erba.
Una ragazza con il cane cammina armata di busta e paletta e Ada si complimenta mentalmente, perché non è facile assistere a questo gesto di civiltà, mentre è molto più frequente dover guardare davanti a sé con attenzione per evitare calpestamenti inopportuni.

Ada affretta il passo, i suoi l’aspettano per il pranzo, ma il suo desiderio vero sarebbe quello di continuare a camminare, senza meta, perdendosi tra i sentieri del parco e allontanandosi verso la periferia più lontana. Così, senza meta.

Ha bisogno di riflettere, di ripensare a quello che il dottore le ha detto, soppesando bene ogni parola; ha bisogno di prendere una decisione, anzi, più di una.

Eppure il medico è stato chiaro, si tratta anche di un amico: - Non affrettarti a fare passi definitivi, prendi le cose con serietà, ma senza farti prendere dallo sconforto. Ricordati che la vita si vive per ogni istante che offre, lottando giorno per giorno e credendo fermamente nella vittoria. E bisogna affrontare i problemi anche quando sembrano insormontabili.

Ha parlato così il suo amico, l’ha confortata, le ha assicurato il suo incondizionato appoggio e si è anche offerto di aiutarla a dirlo alla sua famiglia, nei modi giusti. Ada però crede che questo spetti a lei che già ha tenuto troppo a lungo nascosta ai figli e al marito la sua preoccupazione e che perciò in qualche modo tocca ora a lei farsi coraggio per tutti e affrontare la situazione.

Ada ha 52 anni, un aspetto giovanile, anche se, negli ultimi tempi, un leggero cambiamento di peso e un’aria sofferente hanno spento alquanto i colori del suo viso, già solcato da numerose rughette sparse qua e là. Dapprincipio ha attribuito la sua stanchezza ad una fase tipica della vita di una donna e alle fatiche per il matrimonio della figlia, avvenuto a luglio, per l’allestimento della nuova casa e tutto il resto. Poi, dopo le nozze, quando il malessere è aumentato ha capito che non era colpa della stanchezza e ha deciso di affrontare la situazione.

Ora pensa a sua figlia, che aspetta un bimbo già da qualche mese prima del matrimonio, pensa a suo figlio, laureato da poco e in attesa di uno stage all’estero da affrontare in ottobre e pensa a Lorenzo, suo marito, già così stanco e affaticato.

La vita corre così in fretta e all’improvviso ti ritrovi davanti un futuro troppo corto e un peso troppo difficile da affrontare. E la sua famiglia ne sarà necessariamente coinvolta.

Un senso di soffocamento la prende alla gola, non sa dire se per effetto dei suoi pensieri o per il suo stato fisico. Pochi passi la separano da casa, la paura l’afferra di nuovo, le sembra di non riuscire a percorrere i pochi metri che la separano dal cancello di casa. In ascensore il senso di soffocamento aumenta, come per un attacco d’ansia e la mano le trema quando infila la chiave nella toppa. I suoi l’aspettano, sono tutti a tavola, c’è anche suo genero che ha dato una mano in cucina. E’ proprio un bravo ragazzo, pensa Ada, sua figlia è in buone mani.

Deve avere un aspetto orribile perché i suoi la guardano con preoccupazione. Daniela, sua figlia le porge la sedia:

- Mamma cha hai, sei pallidissima, che ti ha detto il dottore?

Ecco, è arrivato il momento, su, fatti coraggio, solo così potranno averne anche loro.

- Ora vi spiego, sedetevi

Si rende conto che è difficile,la voce si rifiuta di uscire dalla bocca, ma è veramente difficile dire a sua figlia incinta che per uno di quegli strani scherzi del destino, quando non te l’aspetti neppure lontanamente, ma anzi sei pronta a fare la nonna e ti disponi a vivere una serena vecchiaia,pure tu sei incinta e che tuo nipote avrà una zia più piccola di lui…
Ada respira profondamente e lentamente comincia a parlare.



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