REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8
Articoli letti  15285364
   RSS feed RSS
Vedi tutti gli articoli di Silvia Sanna
stampa

 Anno VI n° 9 SETTEMBRE 2010    -   RECENSIONI


Cercando in cineteca
“Rosso come il cielo”
Un film drammatico di Critiano Bortone
Di Silvia Sanna


Siamo a Pontedera (Pisa), nel 1970: Mirko ha dieci anni ed è un amante del cinema. Trascorre le sue giornate giocando con gli altri bambini e guardando vecchie pellicole con suo padre.
Un giorno, mentre armeggia con un fucile, si ferisce e perde piano piano la vista. Negli anni ’70 la cecità era considerata un handicap non affrontabile tra le pareti di una scuola pubblica, perciò Mirko è costretto a trasferirsi a Genova, in una scuola per ciechi che prevede anche il convitto e che, quindi, allontanerà il piccolo dalla famiglia.

Mirko fa amicizia con gli altri bambini non vedenti e con Francesca, la figlia della custode della scuola. Perdendo la vista, il bambino capisce di avere a disposizione gli altri sensi e con questa consapevolezza s’imbarca nella splendida avventura del montaggio dei suoni su nastro, inventando una fiaba sonora con il supporto tecnico degli altri piccoli ospiti.

Il direttore dell’Istituto “Chiassone”, cieco anch’egli, non accetta che i bambini possano esprimere la propria creatività, in quanto la libertà è un lusso che i ciechi non si possono permettere, e punisce ogni estro dei bambini.

Fortunatamente c’è don Giulio, un giovane prete magistralmente interpretato da Paolo Sassanelli (viso noto di Un medico in famiglia), che crede nelle capacità dei bambini non vedenti e alimenta la loro genialità, fornendo loro un registratore di suoni.

E’ difficile trovare una sola scena da ricordare con piacere, perché di questo film si assapora tutto: la fuga dei bambini per andare al cinema, tutti in fila indiana guidati da Francesca, l’unica bimba che vede; la corsa a perdifiato in bicicletta, vedendo solo le ombre che corrono a lato della strada; il corteo dei giovani lavoratori che minacciano di chiudere l’altoforno se il piccolo Mirko sarà costretto a dover lasciare l’istituto; la recita della fine dell’anno.

Questo film è pura poesia e non c’è molto altro da aggiungere, se non un invito a guardarlo e. soprattutto, a sentirlo, rimediando alla poca attenzione che dedichiamo ai suoni (e in generale, alle cose e alle persone) che ci stanno attorno.

Il film è tratto dalla storia vera di Mirko Mencacci, un ragazzo cieco che oggi è uno dei più bravi e rinomati esperti del suono nel cinema italiano.



Rosso come il cielo

Paese: Italia
Anno: 2005
Durata: 95 min
Genere: drammatico
Regia: Cristiano Bortone
Soggetto: Cristiano Bortone
Sceneggiatura: Cristiano Bortone, Monica Zapelli, Paolo Sassanelli
Fotografia: Vladan Radovic



Argomenti correlati:
 #cinema,        #film,        #recensione
Tutto il materiale pubblicato è coperto da ©CopyRight vietata riproduzione anche parziale

RSS feed RSS

Vedi tutti gli articoli di Silvia Sanna
Condividi  
Twitter
stampa

Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione