REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VI n° 9 SETTEMBRE 2010 - EVENTI Mostra di incisioni |
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Per questa mostra, ospitata nel magico mondo delle Langhe piemontesi, Stelluti ha scelto di privilegiare uno dei filoni principi della sua produzione grafica, quello della natura, mettendo però fronde, fiori, verzure vis a vis con immagini apparentemente contrapposte, quelle di paesaggi urbani e di ambienti industriali. Ciò che nell’una e nell’altra delle tematiche risulta evidente è una straordinaria poesia unita ad una non meno straordinaria capacità tecnica. Un connubio che fa pensare ai grandi maestri del passato, da Dürer ai fiamminghi ma anche a Piranesi e a Friedrich. Tra le tecniche incisorie, Stelluti preferisce l’acquaforte, forse la più complessa, e spiega in questo modo la sua scelta: “è quella che amo di più. Questa tecnica del bianco e nero mi permette di operare con calma e precisione. Come il bulino, l’acquaforte possiede peculiarità di analisi, di precisione estrema; come nessun’altra tecnica favorisce la possibilità di delineare ogni particolare. Io tendo all’esaltazione del particolare, esasperando la tessitura chiaroscurale”. “Come poche altre discipline, l’acquaforte richiede l’assoluto dominio di se stessi e dei mezzi. Mentre si disegna, occorre avere chiaro il risultato prefisso: sbagliare non è ammesso, pena la perdita di settimane di lavoro. Una gran pazienza è necessaria, insieme con la fantasia e la tecnica, per ottenere un indispensabile equilibrio”. Il suo approccio alle arti grafiche è stato definito “religioso”. Religioso per la dedizione assoluta che l’artista riserva alla sua arte, religioso anche per lo stupore emozionato che sa trasmettere nelle opere che, ebbe a scrivere Federico Zeri che del maestro marchigiano fu grande estimatore, “costituiscono un’esperienza di rara profondità, di sottile, poetica suggestione”.
E’ questa la mia stagione. Le giornate che passano sono scandite dal profumo delle ginestre fiorite, del caprifoglio, dei grappoli di spinagaggia e di sambuco simili a galassie; nelle prime giornate di giugno ecco aprirsi, profumatissimi, i fiorellini del tiglio. Al mattino, tra i ciuffi d’erba spontanea, si apre quella pianta meravigliosa che è il soffione o “barba di becco”. L’ho disegnata più volte, attratto dalla sua bellezza, dalla forma perfetta data dagli acheni lanosi. Sembra nata per essere disegnata da un incisore. All’interno della sua perfetta infiorescenza è qualcosa di magico, una sorta di labirinto che non mi stancherò mai di ammirare. E’ commovente, è un miracolo che si ripete ogni anno. Le mie incisioni nascono così, non è necessario che vada lontano, tutto avviene intorno a me, mi basta osservare le cose e cercare dentro me stesso. Spesso immagino subito in maniera grafica ciò che ho davanti: è il momento più puro, di serena contemplazione e di raffronto tra quello che guardo e quello che ho veduto con tutto quanto possiedo di conoscenza ed esperienza”. ROBERTO STELLUTI. Visioni di natura e di città Monforte d’Alba, Fondazione Bottari Lattes (via Marconi 16) dal 25 settembre al 14 novembre. Mostra promossa dalla Fondazione Bottari Lattes, a cura di Enrico Crispolti. Orari della mostra: dal lunedi al venerdi - dalle 14.30 alle 17.00, sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.00. Info: Fondazione Bottari Lattes Tel 0173.789282; 333.8685149 segreteria@fondazionebottarilattes.it www.fondazionebottarilattes.it Roberto Stelluti è nato nel 1951 a Fabriano, dove vive e lavora. Si è dedicato all’incisione fin da ragazzo. Ha frequentato i Corsi Internazionali di Tecniche dell’Incisione presso l’Istituto di Belle Arti di Urbino. Dal 1970 ha partecipato alle più importanti rassegne nazionali della grafica, tra cui il Premio Internazionale Biella per l’Incisione e la Biennale per l’Incisione di Acqui Terme. Dal 1978 numerose sono state le esposizioni personali organizzate in ambito nazionale.
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