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Letto per voi

“Hotel Borg" di Nicola Lecca


Di Silvia Sanna

Se penso a Nicola Lecca, penso al profumo del teatro: il parquet su cui gli attori si muovono con gesti garbati e mai fuori tempo, le poltroncine che avvolgono lo spettatore, la morbidezza del velluto, la musica che rapisce. Ed è con la musicalità delle sue parole che lo scrittore cagliaritano fa innamorare dei propri personaggi: come note composte, ribelli, soavi e dissonanti, si muovono morbidamente nelle sue storie.

A soli 22 anni, Lecca era già finalista del Premio Strega. E' stato scelto a rappresentare l’Italia a bordo del Literaturexpress, un treno patrocinato dall’Unesco, con a bordo 100 scrittori di 46 paesi, che nell’estate del 2000 ha viaggiato da Lisbona a Mosca. A 30 anni, ha pubblicato il suo quinto libro: Hotel borg.

Un libro in cui il freddo si percepisce solo per l'ambientazione, perché, come succede in tutti i libri di Lecca, anche in questo il lettore si sente al sicuro, in un mondo difficile ma ovattato dalla presenza costante e quasi paranoica della musica. Hotel Borg non è un canto per voce sola: è un romanzo corale in cui non esiste un protagonista assoluto, se non la musica. Uno dopo l'altro, i personaggi vengono presentati in tutta la loro fragilità e nel proseguo della narrazione si incontrano, si scontrano, si sfiorano appena.

Oscar, un giovane svedese che lascia il suo paese, ormai privo di entusiasmo, si trasferisce a Londra, dove trova lavoro come "buongiornista" in un hotel di lusso. Aprirà la porta ai clienti e darà loro il benvenuto, poi, li saluterà all'uscita. Un mestiere senz'altro poco appagante, ma che lo porterà a conoscere il suo idolo musicale: il direttore d'orchestra Alexander Norberg.

Quest'ultimo, all'apice del successo, rifiuterà un ruolo importante (il più importante della sua carriera) e si ritirerà dalle scene, creando sgomento e delusione tra gli addetti ai lavori. L'ultimo concerto che dirigerà si terrà in una piccola chiesa sperduta dell'Islanda: solo cinquantadue spettatori, scelti a caso dall'elenco telefonico, potranno assistere all'esecuzione dello Stabat Mater di Pergolesi. Oscar non è tra loro ma farà di tutto per esserci.

Infine ci sono Rebecca e Marcel, le voci che il maestro Norberg sceglie per la sua ultima esibizione. Rebecca è stanca di esser stanca, ma accetta l'incarico che Norberg le propone, nonostante il gelo sceso sul loro rapporto, ormai finito da tempo. Marcel, voce bianca, è un adolescente al quale i genitori hanno ricamato addosso una cappa protettiva soffocante: sarà lui stesso a scoprire che la sua voce cristallina, cambierà, inevitabilmente, col cambiare del suo corpo. Ancora una volta, quindi, Nicola Lecca mescola delicatamente poesia, vita e musica e trasforma ogni suo personaggio in una nota fragile e stonata del pentagramma umano.


Hotel Borg
di Lecca Nicola
Prezzo € 16,50
2006, 217 p., rilegato
Editore Mondadori
Collana Scrittori italiani e stranieri

Alexander Norberg, grandissimo direttore d'orchestra all'apice della fama, decide di ritirarsi nello stesso preciso momento in cui viene chiamato a dirigere i Berliner. Prima, però, darà un ultimo, memorabile concerto: lo 'Stabat mater' di Pergolesi, in un posto scordato da Dio e dagli uomini, in una chiesetta in Islanda. È per sole cinquanta persone, i cui nomi saranno tirati a sorte tra gli abitanti... Nicola Lecca è nato a Cagliari nel 1976. Apprezzato giovane narratore, ha avuto elogi da Rigoni Stern, Pontiggia e Raboni. Le sue opere sono tradotte in Olanda, Germania e Bulgaria.


Argomenti:   #lecca ,        #recensione ,        #romanzo



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