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LE ORE DELLA DONNA - Un approfondimento

La kalpis del pittore di lenigrado e il mistero di una donna artigiano nell’antica grecia



Fra le opere in mostra alla Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli è la famosa kalpis con ceramisti o del Pittore di Leningrado, vaso dal doppio mistero: una raffigurazione particolare di una bottega artigiana e, al suo interno, una donna che decora, artigiana in un mondo del lavoro generalmente precluso alle donne fuori degli stretti confini domestici dell’oikos, la casa greca.

 
Hydria (kalpis) Attica a figure rosse. Donna intenta a dipingere un createre (part.) Pittore di Leningrado, 470-460 a. C. Collezione Intesa San Paolo 330-310 a. C.
Una scena di bottega del 470 a.C. La raffigurazione del laboratorio di un vasaio nella Grecia classica. Nulla di strano, se non fosse per il doppio mistero che essa cela.

Innanzitutto, la scena stessa. Il vaso, di qualità eccellente, raffigura quattro artigiani intenti a compiere un’unica azione: dipingere sui vasi. Lo fanno con massima attenzione e concentrazione, mentre la dea Atena e due Nikai li incoronano.

C’è però un piccolo mistero. All’interno del fregio vascolare c’è una figura femminile, inserita a lato, in disparte. Rimane esclusa dall’incoronazione, ma è a pieno titolo parte attiva nella scena, con quelle bretelle che evitano fastidiosi intralci del vestiario, e confermano lo status di lavorante effettiva.

Le donne nella Grecia classica non lavoravano; si dedicavano per necessità a piccoli commerci, ma se di classi umili. Non mancano esempi di donne medico, letterato, artiste, ma si tratta di casi rari. Non è escluso però che in circostanze transitorie o occasionali, ad esempio per la morte del capo famiglia o in mancanza di eredi maschi, la donna assumesse compiti di responsabilità o di partecipazione diretta ad un’attività ben avviata e redditizia.

 

Hydria (kalpis) attica a figure rosse Raffigurazione: Incoronazione di pittori ceramici da parte di Atena e di due Nikai Pittore di Leningrado, 470-460 a.C. alt. 32,2 cm; diam. orlo 13 cm; diam. piede

Chi è dunque questa donna, cosa fa la sua figura minuta su una pedana? Moglie? Figlia nubile? Certo non una schiava, né una figura inserita per caso nel contesto.
Intorno a lei vasi appesi alla parete caratterizzano l’ambiente interno in cui è intenta a lavorare, separato dallo spazio degli altri artigiani maschi. Chi sarà quella donna? Perchè al lavoro? Perchè isolata? Quale il suo ruolo?
In una società dove le donne trascorrono la vita nell’oikos, fra le pareti domestiche, uscendo liberamente solo in particolari e rare occasioni, questa donna apre un mistero. Che gli studiosi, approfondendo, continuano a considerare tale.


LE ORE DELLA DONNA Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo

Argomenti:   #arte ,        #arte antica ,        #ceramica ,        #grecia ,        #società

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