REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VI n° 10 OTTOBRE 2010 - EVENTI |
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A questo grande protagonista dell’arte del Settecento, uno dei più straordinari pittori di tutti i tempi, Ferrara Arte dedicherà dal 17 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011 un’importante mostra, la prima mai consacrata all’artista nel nostro paese. L’esposizione è organizzata in collaborazione con il Museo del Prado di Madrid, che la ospiterà dopo la tappa italiana, ed è curata da Pierre Rosenberg, massimo esperto di Chardin, membro dell’Académie Française e già direttore del Musée du Louvre. Chardin è l’artista francese che ha avuto maggior influenza sulla pittura moderna. L’aver elevato gli oggetti di uso quotidiano e i gesti delle persone comuni a materia di rappresentazione artistica ne fa il vero erede di Vermeer e, al contempo, il punto di riferimento per artisti come Cézanne, Matisse, Braque e Morandi. Chardin non è però solo uno dei più influenti artisti del Settecento, è anche uno dei più originali. Egli, infatti, rifiuta, sin da giovanissimo, i percorsi didattici accademici ed è uno dei pochi a non aver mai effettuato il viaggio in Italia. Tra tutti i generi pittorici evita proprio quelli che nella Francia del secolo dei lumi sancivano la statura e la fortuna degli artisti, e cioè i dipinti di soggetto storico o mitologico. Nonostante ciò, nel 1728 l’Académie Royale de Peinture et de Sculpture – alla quale Chardin aveva sottoposto la propria candidatura con le prime impressionanti nature morte – riconosce il suo talento e lo accoglie nei suoi ranghi come pittore di frutta e di animali.
Il successo dell’innovativa pittura di Chardin è registrato dalle reazioni del pubblico alle tele che l’artista espone al Salon a partire dal 1737. Entusiasti, ad esempio, i pareri di alcuni intellettuali tra cui Denis Diderot, che nel 1763 osanna pubblicamente il realismo delle nature morte del pittore. Chardin è molto apprezzato anche dal re di Francia Luigi XV, al quale il pittore dona la Madre laboriosa e il Benedicite, ricevendo in cambio la stima del sovrano e, nel 1757, il grande privilegio di dimorare e lavorare al Louvre. Verso il 1770 i problemi di salute lo inducono a rallentare l’attività e ad abbandonare progressivamente la tecnica ad olio. Con un gruppo di ritratti a pastello si conclude la lunga carriera di un artista che per tutta la vita aveva concepito la pittura come un mezzo per conoscere la realtà, evitando con cura i contenuti aneddotici, e mirando a raggiungere un’arte senza tempo che riflettesse un’armoniosa perfezione tra forma ed emozione.
Un appuntamento che si preannuncia imperdibile e che aspira a far scoprire al pubblico italiano un’artista che Vincent Van Gogh riteneva “grande come Rembrandt”. CHARDIN. Il pittore del silenzio Ferrara, Palazzo dei Diamanti 17 ottobre 2010 – 30 gennaio 2011 Aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso, dalle 9.00 alle 19.00 Aperto anche 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio Info Call Center Ferrara Mostre e Musei: tel. 0532.244949, fax 0532.203064 e-mail: diamanti@comune.fe.it www.palazzodiamanti.it A cura di Pierre Rosenberg Organizzata da Ferrara Arte e dal Museo Nacional del Prado di Madrid, in collaborazione con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, il Comune di Ferrara, la Provincia di Ferrara, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, la Cassa di Risparmio di Ferrara e Parsitalia Real Estate Catalogo a cura di Pierre Rosemberg edito da Ferrara Arte
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