REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8
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 Anno VI n° 10 OTTOBRE 2010    -   PRIMA PAGINA


Lo sbuffo
L'indecenza della TV: lo “scandalo” di “Chi l'ha visto”
Ci si scandalizza per una trasmissione, ma stiamo zitti per tante indegni servizi fatti in continuazione dai TG
Di Giovanni Gelmini


Viviamo in un mondo di violenza e la TV ne è sicuramente l'espressione, più che la causa. La settimana si è chiusa con la gran polemica sollevata dalla diretta di “Chi l'ha visto”, anche se oggi il clamore sollevato si è attutito, come al solito, ritengo doveroso fare qualche riflessione su fatti e reazioni.

La cosa che ha sconcertato la gente è che si sia trasmessa “in diretta tv”, alla madre di Sara Scazzi, la comunicazione dell'arresto del cognato imputato della morte della ragazza, fattto che non sembra sia stato preordinato, anzi, la conduttrice del programma, Federica Sciarelli una professionista seria, ha cercato di usare tutte le cautele e ha invitato più volte la madre ad interrompere la trasmissione.

Una delle cose che ha suscitato più critiche è che la regia si è soffermata a lungo sulla faccia impietrita della madre. Certo che la trasmissione è stata scioccante, ma non si può accusare un regista di realizzare la sua trasmissione secondo le regole del buon giornalismo, cioè soffermarsi sulle cose di rilevo. Che significato avrebbe avuto riprendere, ad esempio, i quadri di casa, mentre la conduttrice lanciava appelli carichi di tensione alla madre?

Io credo che quanto è avvenuto faccia parte del rischio di simili trasmissioni e sia stato gestito senza esagerazioni. Chi non vuole vedere cose simili è opportuno che non si sintonizzi su tali trasmissioni. Questa è stata, a mio avviso condotta bene e senza passare il limite della decenza, niente a che vedere con l'eccesso delle dirette di Vermicino o dei tanti servizi di cronaca nera che ci propinano, magari mentre pranziamo.

Ora criticare è facile e mi chiedo invece perché nessuna critica venga rivolta a tanti telegiornali che in continuazione hanno insistito su questa notizia, come su altre, riportando particolari macabri o scabrosi che sono sicuramente inutili e fanno male alle persone coinvolte. Che senso ha descrivere minutamente il modo con cui una persona è stata uccisa o le violenze sessuali? Non c'entra nulla col diritto di cronaca, è solo voler dare in pasto l'intimità delle persone alla “belva pubblico”, belva che ogni volta diventa sempre più affamata di cose che la scuotano, che le diano una scarica d’adrenalina. Sappiamo che l' adrenalina può essere una droga, che dà assuefazione e chi la usa ne sente sempre più bisogno, allora sono le persone che seguono questi programmi che si dovrebbero curare come dei drogati, non i professionisti che fanno correttamente il loro lavoro



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