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Lo sbuffo della settimana

Italia in che stato sei...

Da troppi anni la vera politica in una vera democrazia è uscita dalle nostre speranze

Di Giovanni Gelmini

Con le dichiarazioni di Napolitano sono la stragrande maggioranza degli italiani: “il clima deve cambiare. In Parlamento e nel Paese”. È sotto gli occhi di tutti che Berlusconi continua a fare sceneggiate, … - e più avanti - Dall’altra c’è sicuramente l’esigenza di sollevare un gran polverone per coprire le magagne che ora vengono fuori. La prima è quella dei Conti Pubblici. Tutti lo sapevano che Tremonti li ha continuamente taroccati; lo si notava dal fatto che man mano faceva le “previsioni” queste venivano sempre ed in continuazione smentite dalla realtà che emergeva dai consuntivi. Se si guarda l’andamento della spesa corrente e del deficit pubblico, è evidente che il passato governo Prodi aveva sistemato le cose, ma quello Berlusconi ha perso il controllo e ha distrutto tutto quello che con grandi sacrifici era stato realizzato.

Potrebbe essere l'inizio dell'articolo che dovrei scrivere oggi e invece è di uno che ho scritto quattro anni fa, nel maggio del 2006. Purtroppo nulla è cambiato, anzi stiamo ben peggio di allora. Non mi posso arrabbiare con Berlusconi, Bossi e Fini, perché se sono degli incapaci non è colpa loro, ma devo arrabbiarmi fortemente con tutti quelli che li hanno messi lì.

Anch'io inizialmente ho creduto che la Lega Nord fosse nata per cambiare il modo di fare politica, per riportare competenze o legalità; invece l'unica cosa che è stata capace è di appoggiare un ego centrista come Berlusconi con gli stessi difetti dei peggiori dittatori. Non ha introdotto una minima legge contro la corruzione, non ha incentivato la spesa pubblica verso gli investimenti, di cui abbiamo gran bisogno, ma ha invece sprecato soldi pubblici come a Adro e in tanti altri Comuni per una propaganda istituzionalizzata delle sue idee e dei suoi simboli. Ha diffuso il “terrore” contro gli immigrati, di cui abbiamo invece un gran bisogno, confondendo la “sicurezza” con lo stato di polizia, fatto magari da dilettanti come le “ronde padane”.

La “politica” oggi non può più rappresentare gli italiani. Da una parte Berlusconi si inventa ogni giorno una nuova idea, magari inconsciamente, per tenere concentrata su di sé l'attenzione dei mass-media e così far passare in secondo piano i veri problemi.

Marchionne ha ben definito la situazione “Il Paese ha perso il senso istituzionale, la bussola è partita, qualcuno ha aperto i cancelli dello zoo e sono usciti tutti. E' difficile andare in giro per il mondo a spiegare cosa succede in Italia. E' vergognoso”.

È vergognoso avere un governo che non si occupa dei problemi, avere una politica che non è capace di mediare tra gli interessi opposti, mentre la tensione sociale si fa sempre più critica: da una parte la disoccupazione in forte crescita e l'allargamento delle fragilità alla classe medio borghese dei piccoli imprenditori e di professionisti, dall'altra una minor convenienza ad investire nell'economia italiana per moltissimi motivi: il peso della burocrazia, la corruzione, le infrastrutture carenti, e non ultimai proprio l'insicurezza sociale.

E cosa fa l'opposizione? Invece di proporre un modello alternativo, cerca “convergenze” con quel centro spelacchiato di ex DC, ben compromesso con la corruzione e la criminalità organizzata e che ormai ha ben mostra di pescare voti solo tra gli opportunisti.

La gente è disamorata da questi inetti e in troppi pensano che la situazione sia immodificabile, perché da tutte le parti chi “comanda” si è dimostrato incapace di gestire il potere e la frase che è sulla bocca di tutti è: “Sono tutti ladri nello stesso modo” o “Tanto non cambia niente”. Spesso sono anche io preso da questo sconforto, ma mi chiedo: è possibile che chi ha vissuto il boom economico e la stagione del '68 non sia più capace di reagire?

Argomenti:   #berlusconi ,        #bossi ,        #democrazia ,        #fini ,        #italia ,        #libertà ,        #opinione ,        #opposizione ,        #pd ,        #politica



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