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La politica attuale

Nichi Vendola: l’uomo del futuro?

Quali le posizioni del SEL rispetto all’attuale dibattito politico

Di Giacomo Nigro

Quasi due decenni sono passati dalla discesa in campo, invece della salita in politica (parafrasando Saviano) di Berlusconi, una fase politica della nostra storia che sarà in futuro ricordata come l'epoca del berlusconismo.

Oramai possiamo tranquillamente dire di essere ridotti a cittadini di serie B, cittadini senza rappresentanza. I leader della sinistra (qualcuno teorizza che non esista più questa accezione, ma non ci si può credere) si sono liquefatti in una specie di onanismo ideologico privo di nerbo e sostanza.

Ora s'intravede la speranza Nichi Vendola sorgere all'orizzonte degli interessi di parte progressista, ma, scottati da troppe vicende politiche recenti, si ha paura di crederci fino in fondo, allora occorre chiedere, a gran voce a Vendola di riflettere su quello che promette perché gliene potrebbe essere chiesto conto al momento in cui dovesse essere lui a condurre la danza di governo di questa povera Nazione allo sbando.

Giustizia, sicurezza, fisco, federalismo e Mezzogiorno: queste sono parole d'ordine nei discorsi recenti di Berlusconi: propaganda!

Giustizia, sicurezza, fisco giusto, federalismo giusto per il Mezzogiorno e l'Italia, ecco cosa si spera da Nichi Vendola: egli oggi lo chiede al governo, si spera che al momento giusto se ne ricordi e realizzi qualcuno di questi che oggi sono temi d'opposizione e domani potrebbero essere temi di governo.

L'altro lato della sinistra dice con le parole di Bersani: "Le primarie le abbiamo inventate noi e sappiamo bene come ci si comporta: si appoggia con convinzione chi ha vinto e noi siamo determinatissimi a sostenere Vendola, ma resta davanti a noi la proposta di favorire la convergenza di tutte le opposizioni in un percorso di alternativa alla destra".

Ecco quella che mi pare una delle "risposte chiare" dette da Nichi Vendola, dal palco del Congresso di SEL che mi fa sperare: egli rivolgendosi al segretario del PD ha osservato che “il governo di scopo per una riforma della legge elettorale sarebbe senz'altro positivo”, ma che “stanno entrando in campo ipotesi di governi per fare le riforme”, a cui Sinistra Ecologia e Libertà non è certo favorevole.

Vendola ritiene che un governo tecnico, di scopo, sarebbe utile “se fosse in grado di modificare l'attuale sistema elettorale, colpevole d'aver mutilato il pluralismo democratico non garantendo la governabilità ed escludendo dal Parlamento pezzi importanti della società. Spero di avere una risposta illuminante da Bersani perché vorrei capire dal PD se considera 'tecniche' anche le riforme economiche, che invece sono riforme di natura squisitamente politica. Ci possono essere riforme economiche come il fisco, la riforma del mercato del lavoro, che si possano risolvere con scelte neutre? E, inoltre, qual è il terreno comune di queste scelte neutre? Forse è il 'tremontismo'?”.

Ci eravamo smarriti, ora ci siamo ritrovati”: queste le parole con cui Vendola ha iniziato l'intervento di chiusura del Congresso fondativo del suo partito, intitolato "Riaprire la partita". Ha inoltre affermato: “Non diventeremo, e non ne abbiamo la tentazione, di diventare il partito della CGIL, ma l'Italia ha bisogno della CGIL perché abbiamo comunque bisogno di un grande sindacato confederale unitario che sappia alzare la bandiera dell'autonomia del mondo del lavoro. Mi sono chiesto - ha aggiunto - cosa avrebbe pensato Aldo Moro della manifestazione della Fiom. Forse avrebbe fatto un saggio e l'avrebbe considerata una grande risorsa”.

La sola parola "sinistra" non basta a definire SEL ha sottolineato Nichi Vendola, il governatore della Puglia ha invitato ed invita a pensare all'importanza degli altri due termini che definiscono il partito: 'ecologia e liberta'. Il termine 'sinistra' non ingloba necessariamente le altre due parole che per loro natura non sono solo di sinistra: “Ecologia è la parola capace di parlare all'intero genere umano, un termine che richiama un francescanesimo laico. Quanto alla libertà, negata dalle ideologie, come il comunismo reale con i suoi carri armati e gulag, va ricercata partendo dalla condizione dei lavoratori, dei bambini, oggetto di una delle più grandi ingiustizie del mondo; dalla libertà delle donne; e dal rapporto tra vita e Stato”.

Il solco è tracciato, i confini, ancora labili, vanno rafforzati prima che una novella riedizione della leggenda di Romolo e Remo vada ad aggiungersi alle infrante speranze del popolo progressista che ancora ama definirsi di sinistra.

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