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Camera dei deputati – bozze non corrette incorso di seduta 14/12/2010 Pier Ferdinando Casini (UDC) dichiarazione di voto Mozioni Franceschini, Donadi ed altri n. 1-00492 e Adornato ed altri n. 1-00511 di sfiducia al Governo |
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Signor Presidente, io non parlo perché, poiché non offendo nessuno e mai l'ho fatto in quest'Aula, vorrei parlare con il Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro).
PRESIDENTE. Pregherei di avvisare il Presidente del Consiglio della richiesta dell'onorevole Casini (Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Abbiate un attimo di pazienza, non è che per due minuti succede qualche cosa. Credo che la richiesta dell'onorevole Casini sia più che legittima (Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). L'onorevole Berlusconi sta rientrando in Aula, quindi abbiate ancora un attimo di pazienza (All'ingresso in Aula del Presidente del Consiglio, applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania - Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori). Onorevoli colleghi, per cortesia. Prego, onorevole Casini. PIER FERDINANDO CASINI. Signor Presidente della Camera, signor Presidente del Consiglio, mi è sembrato, nelle parole pronunciate ieri dal Presidente del Consiglio al Senato e poi alla Camera, di sentire spartiti e melodie già visti, evocazioni di tradimenti e di ribaltoni, soliti anatemi contro la sinistra, programmi mirabolanti, come se lei venisse dalla luna e non avesse governato negli ultimi dieci anni. Non una parola, signor Presidente, nemmeno accidentale, di autocritica. Non un gesto concreto, che desse valore al proposito di unire i moderati in un rinnovato patto di legislatura. Infatti, onorevoli colleghi, se si intende riunificare i moderati in questa legislatura o nella prossima, non bisogna lasciare questo evento al catalogo delle buone intenzioni, bisogna compiere degli atti politici affinché questo si verifichi. Intanto, si continuava in questo refrain tradizionale: la caccia all'uomo, la frenetica roulette della compravendita parlamentare (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro, Partito Democratico e Italia dei Valori) che - diciamo la verità - umilia tutti noi. Ieri ho sentito un parlamentare del Popolo della Libertà che, in una dichiarazione giornalistica, ha detto: se non ci fosse stata questa inchiesta giudiziaria, avremmo vinto con più voti. Si abbia almeno un po' di prudenza nel fare certe affermazioni, perché i sottintesi sono peggio di quello che ciascuno di noi può immaginare. Francamente, io vi confesso - lo vorrei confessare a tutti gli italiani - che non ho capito a cosa serve questa affannosa corsa che stiamo facendo tutti assieme. Io non ho capito, colleghi, a cosa serva tanto affannarsi per un voto o due in più (), e vi spiego perché non l'ho capito: o è un'esibizione muscolare fine a se stessa, o è una lucida corsa che, tramite un voto in più, si vuole fare verso le elezioni anticipate, come peraltro correttamente ha sempre detto Bossi, dopo aver constatato ieri e aver detto a tutti i deputati e a tutti i senatori che con un voto in più non si governa e che bisogna andare alle urne. La Lega Nord Padania, da questo punto di vista, ha iniziato la legislatura comandando e vuole terminare comandando (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Ai deputati dice: è inutile un voto in più, andiamo alle urne. In entrambi i casi, colleghi, sia ci sia l'esibizione muscolare sia ci sia il voto, si perde l'occasione per un sereno esame di coscienza, per l'assunzione di una responsabilità più alta, per indicare all'Italia una rotta nuova. Onorevole Berlusconi, sa che quando parlo di lei sono privo di sentimenti di inimicizia e di ostilità, ma la richiesta di dimissioni, prima del voto, che noi le rinnoviamo, e la sua eventuale accettazione, non sono, da parte nostra, una pretesa e non sarebbero per lei un atto di debolezza e di resa, ma solo la consapevolezza che serve al Paese cambiare passo (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro). Perché, altrimenti, un voto in più o un voto in meno non serviranno a nulla, e invece, marciamo incoscientemente verso il baratro. Le stanno a cuore i moderati; ci sono partiti in quest'Aula che si sono espressi per un rinnovato patto tra i moderati e le chiedono solo di non ostacolare questo processo, di favorirlo. Non lo vuole fare, per carità, è un suo diritto, ma non scomodiamo l'evocazione di vecchi politicanti, tra cui io sarei a pieno titolo collocato, dediti solo ai propri interessi, mentre lei sarebbe l'unico cavaliere senza macchia, perché si rischia, veramente, di irridere anche al buon senso e a quello che possono pensare tutti gli italiani. Più senso della misura non guasta, e questo vale anche nell'esame di questo polo, che si è creato, della Nazione e della responsabilità. Lei non può far finta di non vedere, a parte l'evocazione di questi accordi tra me e D'Alema che veramente fanno parte di cose ridicole, fantasiose e non di realtà, lei non può far finta di non vedere la realtà. Lei nel 1994 è sceso in campo contro la sinistra, oggi, altro che fronte moderato, qui c'è una nuova opposizione di moderati al suo Governo di più di ottanta parlamentari. Due anni fa noi dell'Unione di Centro eravamo soli, oggi la compagnia si è allargata e si è consolidata perché non c'è un'esclusiva sui moderati; amici, non ci sono congiure, poteri forti e balle simili. C'è solo la conseguenza di una politica che Berlusconi ha determinato, non con le parole, ma con i fatti e con i gesti che in politica sono più importanti delle parole. Due anni fa ci fu il predellino, ci fu un'alleanza esclusiva con la Lega Nord Padania, una cacciata del mio partito, a cui fu intimato: o venite sul predellino anche voi, oppure fuori dall'alleanza. Prendemmo dignitosamente i nostri stracci, ci rivolgemmo agli italiani che ci hanno voluto bene, e io voglio ringraziarli (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà - Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro). Tre mesi fa Fini, cofondatore del Popolo della Libertà, fu cacciato da voi, non da noi; a questa espulsione è seguita una campagna mediatica senza precedenti alimentata da chi ha fatto del garantismo il suo DNA. Ma il garantismo deve valere per tutti e non solo per sé, altrimenti non è più credibile (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro e Futuro e Libertà per l'Italia). In questi anni c'è stato un continuo di campagne acquisti, di acquisizioni, di piccoli movimenti che sono nati alla faccia del bipolarismo o del bipartitismo. Il tutto per debilitare il nostro partito a cui pure si rivolgono apparentemente appelli; è una strategia incomprensibile. Da domani, forse, questa strategia sarà fatta verso Futuro e Libertà per l'Italia, o è già in atto. Bene, qual'è l'alternativa? Perché il punto forte del discorso di Berlusconi è quando Berlusconi, ieri mattina, è andato al Senato e ha detto: qui mi vogliono mandare a casa. Ma quale alternativa roponete? Non c'è alternativa, dice Berlusconi. L'alternativa c'è Presidente Berlusconi, e io gliel'ho indicata in pubblico e in privato già da sei mesi. L'alternativa è che chi governa smetta e dismetta quel delirio di autosufficienza che ha e si rivolga alle forze responsabili del Parlamento in nome dell'Italia, in nome di quello che c'è realmente e non di quello che facciamo finta di non vedere. Il 5 per cento di famiglie che non riesce a pagare le rate dei mutui, la disoccupazione (un ragazzo su tre è disoccupato), le infrastrutture bloccate, l'ANCI in piazza a manifestare, i poliziotti che assediano la Camera, social card, bonus famiglia, banca del sud, malessere sociale, LEA. Tutti questi tagli lineari sono l'abdicazione della politica perché quando tagli a tutti la stessa cosa vuol dire che non colpisci le aree di privilegio e nello stesso tempo tagli magari sul sociale dove non è possibile tagliare (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro). Noi vogliamo un Governo che faccia come fanno in tutto il mondo. Scusi, Presidente Berlusconi, ma perché lei si deve sentire vulnerato a chiamare i leader dell'opposizione, ad associarli ad un atto di responsabilità, se Obama parla dal mattino alla sera con il Parlamento e con le opposizioni, se negozia i provvedimenti e non si sente per questo sminuito nella sua dignità presidenziale (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro e Futuro e Libertà per l'Italia)? Rispetto per gli altri, amore per le istituzioni, coinvolgimento delle opposizioni per fronteggiare problemi italiani atavici: tutto questo non è nostalgia della Prima Repubblica, è responsabilità nazionale! La Germania cresce del 5 per cento dopo la grande coalizione, hanno pagato, hanno perso voti sia i democristiani che i socialisti, ma quell'armistizio tra i partiti ha consentito di porre le basi per una ripresa tedesca che oggi è l'unica e vera locomotiva dell'Europa. Mi auguro, signor Presidente, che lei voglia fermare in «zona Cesarini» - lo può ancora fare - la dissennata corsa verso l'ignoto, perché tali sarebbero le elezioni. Vorrei terminare facendo una considerazione rivolta non so bene se al Presidente Berlusconi o all'onorevole Bonaiuti. Leggo queste agenzie secondo cui Berlusconi avrebbe detto: «Anche il Vaticano interdetto sul comportamento di Casini»; «Il Vaticano si chiede perché l'Unione di Centro non mi dà l'appoggio esterno»; «La chiesa si è chiesta perché l'Unione di Centro non appoggia il Governo»; «Neanche pressing e ambienti cattolici smuovono Casini». Poi c'è il patto Casini-D'Alema, ma questo lo lasciamo perdere. Mi auguro che a quest'ora lei abbia già smentito le frasi dissennate riportate in queste agenzie. Infatti, premesso che Pag. 24nessuno da quella sponda ha mai pensato di interferire - concludo - nella politica mia e del mio partito, ma Presidente ci vuole più rispetto. La chiesa si serve per convinzioni, se si hanno, non per usarla strumentalmente nelle nostre beghe politiche (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro, Futuro e Libertà per l'Italia, Partito Democratico e di deputati del gruppo Italia dei Valori - Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). L'Unione di Centro difende e difenderà valori in cui crede, ma è un partito laico di ispirazione cristiana ed è un partito che se, in questa sede e in altre, difende il diritto alla vita, la famiglia e ha una concezione della bioetica, lo fa perché ha assolute convinzioni. PRESIDENTE. La prego di concludere. PIER FERDINANDO CASINI. A queste condizioni non verremo meno, ma evitiamo di dire frasi sciocche e di coinvolgere autorità terze che hanno ben altri impegni (Applausi dei deputati dei gruppi Unione di Centro, Futuro e Libertà per l'Italia, Partito Democratico – Congratulazioni). 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