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MARTA CZOK - I Bambini nella guerra e nella Shoah

Palazzo Antico Ghetto Ex Sinagoga Tedesca, via delle Piazze 28, dal 27 gennaio al 13 febbraio 2011


"... Si dice che dovremmo imparare dalla storia ma l'unica lezione che la storia ci insegna realmente, e a fondo, è che non impariamo niente – così le guerre continuano e le loro vittime principali sono sempre i bambini." (Marta Czok)

Si inaugura mercoledì 26 gennaio 2011, alle ore 18, la mostra della pittrice Marta Czok dedicata ai “Bambini nella guerra e nella Shoah”, già presentata a Palazzo Ferrajoli a Roma nel gennaio 2009. La personale di Marta Czok, artista di origini polacche, è una raccolta di 16 dipinti dedicata alla memoria dei bambini polacchi di fede cristiana che furono deportati dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, bambini di cui si è letteralmente persa la memoria. Ma il progetto formula un pensiero più ampio, dedicando la potenza pittorica espressiva di queste opere a tutti i bambini che sono, ancor oggi, vittime della guerra.

Marta Czok parla con coraggio del pianto dei bambini e lo fa con una potenza pittoria espositiva impareggiabile, e le sue opere si insinuano come momento di verità che, a distanza di anni, torna prepotente a squarciare la coscienza. Perchè "quando piangono i bambini sono tutti uguali".

I bambini sono bambini - se sentiamo un neonato piangere al buio non saremo mai in grado di indovinare la sua razza o la sua religione”. Così scrive Marta Czok per introdurre al pubblico il percorso che l’ha condotta a realizzare una raccolta di 16 dipinti che titola I bambini nella guerra e nella Shoah.

E mentre comincia il suo viaggio pittorico, Marta Czok non sente più soltanto il pianto dei piccoli polacchi cristiani ma vede anche le lacrime, disperate, dei piccoli polacchi ebrei.

Così come con chiarezza vede che dalla storia non impariamo niente. Le guerre non finiscono e i bambini, vittime principali di ogni conflitto, continuano a piangere: “il mio tema, pur avendo avuto inizio mezzo secolo fa nel mio paese d'origine, comprende tutte le giovani vittime, chiunque siano, dovunque siano e, tristemente, dovunque saranno”.

 
Holding up the Sky - A sorreggere il cielo - Marta Czok
Perché di fronte a questi bambini nudi dipinti senza sesso, nell'evidenza lancinante che per loro non ci sarà mai un futuro, da uomo o da donna, proprio a partire da questo futuro negato, in questa totale assenza di vita e speranza, oggi noi, uomini e donne, dobbiamo farci carico, per onestà nei confronti della storia, di questa tragica privazione. E testimoniarle con la memoria.

Ecco perchè i 16 dipinti che compongono questa serie dedicata ai bambini nella guerra e nella Shoah sono anche un viaggio collettivo ed individuale. Perché ci coinvolgono, ci riguardano tutti e da vicino.

Accompagna le potenza pittorica espressiva di Marta Czok il canto lirico della giovane poetessa Slawka G. Scarso, che riesce con estrema delicatezza a dare un po’ di voce a quei bambini grigi e senza identità, schiantati dalla ferocia delle guerre: “la mia anima rotola dove le dico, sfugge attraverso queste sbarre e mi porta fuori, oltre le grida e gli odori della gente che ha paura, oltre”.

Quando piangono i bambini sono tutti uguali. Questa semplice frase incornicia un’esposizione pittorica illuminante perché nasce dal grande cuore di una donna, un cuore che ha saputo ascoltare ed accogliere tutte le lacrime dei bambini.


MARTA CZOK “Bambini nella guerra e nella Shoah”
Palazzo Antico Ghetto Ex Sinagoga Tedesca, via delle Piazze 28
Dal 27 gennaio al 13 febbraio 2011


Inaugurazione: 26 gennaio 2011, ore 18
Ingresso libero
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19

Informazioni
Settore Attività Culturali – Servizio Mostre- tel 049 8204546
serviziomostre@comune.padova.it
volpeuva.arte@gmail.com
www.bambiniguerrashoah.com

Breve nota biografica
Di origini polacche, Marta Czok è nata a Beirut (Libano) nel 1947. L’anno successivo si è trasferita con la famiglia a Londra dove ha terminato gli studi accademici alla St Martin’s School of Art, partecipando ripetutamente alla Royal Academy Summer Exhibition.

Negli ultimi 25 anni ha esibito le sue opere in Europa e America collaborando anche al progetto “Alitalia per l’Arte”. Nel 2000 Alitalia le ha commissionato un trittico che è stato poi donato a Giovanni Paolo II per il suo ottantesimo compleanno. Nello stesso anno è stata invitata dall’Ambasciata Francese presso la Santa Sede a realizzare un’opera sul tema del Giubileo che è stata esposta nell’ambito della mostra Roma Jubilans. Nel 2008 la televisione nazionale polacca le ha dedicato un documentario nel quale si evidenziava il rapporto tra il suo lavoro e la seconda guerra mondiale.
Tra le sue mostre più recenti meritano una particolare segnalazione la mostra antologica che si è tenuta nel 2005 presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, la personale presso l’Abbazia di Pomposa (FE) del 2006 e la mostra tenutasi a Palazzo Ferrajoli (Roma) a gennaio 2009 e al Museo Civico di Albano, a gennaio 2010, dedicata ai Bambini nella guerra e nella Shoah. Lo scorso luglio ha vinto il premio della stampa con il suo dipinto in gara al Giffoni Film Festival nell’ambito del progetto Artabù – Icone della trasgressione.


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