REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VII n° 2 FEBBRAIO 2011 EVENTI


Una mostra in sette atti: dagli anni ‘30 agli anni ’60-‘70
Prima che il Gallo canti
A Monza Palazzo dell’Arengario dal 19 marzo 2011 al 29 maggio 2011


 
Arturo Martini, Airone, 1929-30, ceramica policroma, h 33,5 cm, collezione privata
La mostra si articola in sette diversi “atti”, ciascuno dei quali affronta un precisa periodo storico secondo uno sviluppo cronologico che ha inizio negli anni Trenta (Atto I° Bestiario) e termina con opere eseguite in gran parte tra gli anni Sessanta e Settanta (Atto VII° In media res). Inoltre, ogni atto si qualifica per una coerenza estetica che può essere data dalla predilezione per una certa iconografia, formula espressiva o approccio creativo. Così se l’atto primo vede gli artisti interessati al tema del bestiario nelle sue soluzioni plastiche in ceramica o in terracotta, l’atto terzo ha come protagonisti i pionieri della Land art o più in generale coloro che intervengono direttamente nel cuore della natura più appartata ed incontaminata. Interventi debitamente documentati da fotografie, filmati, progetti e plastici in scala. Ogni atto ha inoltre lo scopo di suggerire un messaggio relativo al rapporto uomo-ambiente, non senza spunti critici atti a mettere in luce la forza della tecnologia nei suoi possibili esiti costruttivi/distruttivi.

Atto I° - Bestiario
Svolgimento
Negli anni inquieti tra la guerra civile spagnola e la guerra mondiale emerge il bestiario visionario, quasi medievale. In questa sezione sono sculture realizzate tra gli anni Trenta e Cinquanta su temi ispirati all’universo zoomorfo quale è quello relativo alla fauna terracquea: dai galli ai cinghiali, dai cavalli e cavalieri ai granchi marini, tutte opere in ceramica e in terracotta. Materie prime di sapore antico, profondamente legate alla vita originaria della natura, in costante tensione tra la tradizione artigiana e i più radicali esperimenti d’avanguardia. La mano dell’artista ha presa diretta sulla formazione della materia e dà corpo al bestiario senza venir meno alle leggi fisiche che disciplinano i processi naturali. La mano che incontra la terra è momento primigenio dell’incontro tra la forza creativa dell’artista e quelle telluriche presenti in Natura.

Artisti selezionati:
Salvatore Fancello (Dorgali 1916 – Bregu Rapit 1941)
Lucio Fontana (Rosario Di Santa Fè 1899 – Comabbio 1968)
Marino Marini (Pistoia 1901 – Viareggio 1980)
Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947)
Fausto Melotti (Rovereto 1901 – Milano 1986)

 
Lucio Fontana, Il Gallo, 1938, ceramica policroma, 50x38x28 cm, collezione privata
Atto II° - Magma
Svolgimento
L’azione sottesa alla combustione e al taglio va oltre il gesto plateale, designa un processo che per quanto possa apparire lesivo nei confronti della Natura è in realtà da essa accolto e connaturato. È una presa di coscienza del magma, un’ammissione d’inadeguatezza del hortus conclusus razionalizzante dopo la catastrofe della Seconda Guerra Mondiale. Gesti a tutta prima radicali, estranei ad ogni forma di compromesso e di dialogo, mostrano di comprendere a fondo la terra, nobilitandola in nome di soluzioni formali di ascendenza classica.

Artisti selezionati:
Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995)
Lucio Fontana (Rosario di Santa Fè 1899 – Comabbio 1968)

Atto III° - Viaggio nella Natura
Svolgimento
Verso la prima metà degli anni Cinquanta la pittura riscopre se stessa in nome della materia della luce e del colore ispirati alla natura. L’artista affonda il proprio essere uomo in un paesaggio ancora incontaminato, si relaziona con esso e ne assimila i fenomeni atmosferici e terreni per poi tradurli in pittura. La tela, in questo modo, non è più solo il luogo deputato alla rappresentazione di un paesaggio ma diviene essa stessa campo di verifica di un certo vissuto nel paesaggio.

Artisti selezionati:
Mattia Moreni (Pavia 1920 – Brisighella 1999)
Ennio Morlotti (Lecco 1910 – Milano 1992)
Tancredi (Parmeggiani) (Feltre 1927 – Roma 1964)

Atto IV° - Miti contemporanei
Svolgimento
Dennis Oppenheim, Ground System II, 1968, legno dipinto e moquette, 30x60x100 cm, collezione privata
In questa sezione si desidera mettere in luce la dimensione mitica della scoperta e del gesto creativo nella Natura nella generazione della rivolta sociale. L’artista esce dai luoghi deputati all’arte, fuori dalle gallerie, dai musei, dai centri urbani per spingersi laddove la civiltà non ha ancora attecchito o negli interstizi tagliati fuori dal campo visivo collettivo. L’artista fugge dal mondo artificiale del consumo e del progresso per ricongiungersi con l’entropia cosmica. Per mostrare il risultato del proprio intervento, spesse volte effimero, l’artista fa uso di progetti esplicativi e soprattutto ricorre ai media fotografici e video. Grazie alla loro capacità di registrare su pellicola fotosensibile è possibile documentare, certificare il lavoro svolto.

Artisti selezionati:
Carl Andre (Quincy 1935)
Christo & Jeanne-Claude
Christo Vladimirov Javacheff (Gabrovo - Bulgaria 1935)
Jeanne-Claude Denant de Guillebon (Casablanca 1935 – New York 2009)
Walter De Maria (Albany, California 1935)
Jan Dibbets (Weert, Olanda 1941)
Michael Heizer (Berkeley, California 1944)
Nancy Holt (Worcester, Massachusetts 1938)
Richard Long (Bristol, Inghilterra 1945)
Dennis Oppenheim (Electric City, Washington, 1938)
Robert Smithson (Passaic, New Jersey 1938 – Texas 1973)

Atto V° - Sistemi incongruenti
Svolgimento
Luigi Ghirri, Atlante, 1973 - 1974, stampa fotografica a colori, 23.5x34.5 cm, collezione privata
L’archivio e l’evasione da esso, l’indagine sistematica e le sue inquietanti implicazioni, la grammatica e la natura arbitraria del linguaggio. Negli anni Settanta la fotografia, i filmati audiovisivi, le registrazioni sonore, il corpo umano, ma anche gli oggetti del quotidiano sono assunti come strumenti per indagare e comprendere la natura. Acquisirla tramite il processo di archiviazione fotografica oppure liberarla in nome di un ideale connubio uomo-natura, senza rinunciare alla vena corrosiva dell’ironia o a quell’atteggiamento critico fatto per svegliare la coscienza collettiva.

Selezione degli artisti:
Vincenzo Agnetti (Milano 1926 – 1981)
Bernd e Hilla Becher
Bernd Becher (Siegen 1931 – Rostock 2007)
Hilla Wobeser Becher (Potsdam 1934)
Josep Beuys (Krefeld 1921 – Düsseldorf 1986)
Gino De Dominicis (Ancona 1947 – Roma 1998)
Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Roncocesi 1992)
Mario Giacomelli (Senigallia 1925 – 2000)
Luca Maria Patella (Roma 1934)
Salvatore Scarpitta (New York 1919 – 2007)
Joe Tilson (London 1928)
Charles Traub (Chicago 1945)

Atto VI° - Percorsi estremi
Svolgimento
Tre grandi protagonisti dell’arte contemporanea accomunati dallo stesso destino - un'attività intensa, interrotta da una morte prematura - e da una forte personalità creativa che fa di loro un termine di confronto indispensabile. Tutti e tre hanno saputo stabilire un singolare rapporto con la natura evidenziandone aspetti inediti. Dagli interventi atti a destrutturate, decostruire l’edilizia urbana letta come banco di prova naturale della propria forza creativa, al rapporto fisico del proprio corpo con la natura in memoria di una vita ancestrale, per finire con l’atteggiamento ludico di chi si prende gioco degli elementi naturali per rivolgere una pungente critica alla civiltà del progresso. In tutti i casi emerge con forza il conflitto culturale dell’occidente con la propria incapacità di avere un contatto con l’ambiente in cui vive.

Selezione degli artisti:
Gordon Matta-Clark (1943 – 1978)
Ana Mendieta (L’Avana, Cuba 1948 – New York 1985)
Pino Pascali (Bari 1935 – Roma 1968)

Atto VII° - In media res
Svolgimento
Il settimo atto è dedicato ai libri d’artista, un vero e proprio genere creativo dotato di una specifica identità estetica e concettuale. In una fase storica in cui sembra che il libro cartaceo sia destinato all’obsolescenza, questa sezione vuole riflettere sulle possibilità creative offerte dall’oggetto libro ma anche sui paradossi ecologici che lo riguardano. Qui sono raccolte opere realizzate dagli anni Sessanta in poi che testimoniano un particolare sguardo verso l’ambiente nelle sue declinazioni urbane e naturali.

Artisti selezionati:
John Cage (Los Angeles, California 1912 – New York 1992)
Olafur Eliasson (Copenhagen, Danimarca 1967)
Hamish Fulton (Londra, Inghilterra 1946)
Sol LeWitt (Hartford 1928 – New York 2007)
Edward Ruscha (Omaha 1937)
Roberto Sanesi (Milano 1930 – Milano 2001)
David Tremlett (Sticker, Inghilterra 1945)
Emilio Villa (Affori, Milano 1914 – Rieti 2003)


Prima che il Gallo canti
Palazzo dell’Arengario, Piazza Roma, Monza
dal 20 marzo al 29 maggio 2011
Inaugurazione sabato 19 marzo 2011 ore 18.00

Orari:
martedì - venerdì 10.30 - 13.00; 15.00 - 18.00
sabato domenica e festivi 10.30 – 19.00
lunedì chiuso
Ingresso € 8,oo

Curatela: Daniela Astrologo Abadal, Raffaele Bedarida, Ruggero Montrasio
Catalogo: con testi di Daniele Astrologo Abadal, Raffaele Bedarida, Emily Braun, Ruggero Montrasio, Luigi Sansone
Organizzazione e Produzione: Green Street Monza

© Riproduzione vietata, anche parziale, di tutto il materiale pubblicato