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 Anno VII n° 2 FEBBRAIO 2011    -   PRIMA PAGINA


Lo sbuffo
Orwell 1984 – è sufficiente la libertà di stampa per conoscere e valutare?

Di Giovanni Gelmini


Oggi in Italia c'è una gran discussione in atto sulla libertà di stampa, che comporta il pluralismo dell'informazione. Lo scopo non è dare una libertà ai giornalisti e alle testate, ma quello di poter disporre di un’informazione il più completa possibile e dare la possibilità alla gente di formarsi un’opinione su fatti e personaggi.

La situazione opposta è stata ben descritta da Orwell in “1984”, dove l'informazione è costruita dal potere a secondo delle esigenze e nessuno pensa di notare le incongruenze, le manipolazioni; il potere ricostruire, di volta in volta, anche il passato e tutti sono convinti che tutto sia normale e vero.

Possiamo però osservare che oggi ci sono forti tentativi di indirizzare la stampa e cancellarne la libertà da parte di chi è al potere, ma questo vuol dire che un po' di libertà c'è, anche se forse non è sufficiente per garantire l'informazione completa. La sola libertà di stampa però non è sufficiente..

Oggi, dopo la caduta del potere di Ben Alì e di Hosn Mubārak, scopriamo che questi due personaggi non erano proprio degli esempi di persone integerrime, anzi, assieme ai loro sostenitori hanno affamato il popolo.

Mubarak divenne Presidente della Repubblica Araba d'Egitto dopo l'assassinio del Presidente Anwar al-Sādāt. Le principali accuse che gli sono rivolte: la prima di aver favorito i due figli nell'arricchimento economico e nella possibilità di accedere al potere, la seconda di aver mantenuto in vita un duro stato d'emergenza dal 1981, anno dell'assassinio di Sadat, che ha impedito l'afermarsi della democrazia.

La figura di Zine El-Abidine Ben Ali, il leader tunisino, non è certo da meno. Divenne Presidente della Tunisia il 7 novembre 1987, dopo aver convinto i medici di Bourguiba a dichiarare che il presidente rea inabile e incapace di adempiere ai doveri della sua carica. In quest’operazione fu aiutato da Craxi attraverso l'appoggio del SISMI, favore che ricambiò accogliendo Craxi fuggitivo (N.d.R. non esiliato) dall'Italia per evitare di essere incarcerato. L'economia tunisina, sotto la guida di Ben Alì, crebbe; i benefici non andarono alla popolazione, ma alla famiglia del presidente a all’oligarchia del potere. L'opposizione venne soffocata e il potere divenne assoluto, al punto che nel 2002 impose una riforma costituzionale che eliminò il limite di durata della carica presidenziale.

Questi personaggi sono simili per elementi: l'origine militare, l'arricchimento smodato, il popolo rimasto in povertà, l'aver tolto la libertà e mutato il regime in dittatura: facevano comodo all'occidente per arginare l'integralismo islamico. Noi possiamo essere rimasti meravigliati delle sommosse, perché ci rano stati dipinti come leader illuminati degni dell'amicizia italiana.

Allora ci accorgiamo che non basta la libertà di stampa occorre anche la conoscenza: se non si conosce non si può avere un’opinione e non si dice nulla. Probabilmente dovremmo ridurre drasticamente l'uso del Segreto di Stato per poter avere una conoscenza più vicina alla realtà. Ben venga allora Wikileaks, anche se fino ad ora, per quello che sappiamo noi, ha solo dato conferma a sospetti già esistenti.



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