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Un problema grave Contro lo smog occorre il mago della pioggia? Ogni anno in questo periodo si parla di sforamento dei limiti per l'aria inquinata e di salatissime multe della UE, ma i politici non prendono i provvedimenti necessari per evitare di danneggiare i cittadini e le casse dello stato Di Giovanni Gelmini
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Legambiente ha così descritto alcuni giorni fa la situazione, che ad oggi non è cambiata se non in peggio: “Tira proprio una brutta aria nelle città italiane. Sono passati poco più di 40 giorni dall’inizio dell’anno e già due città, Brescia e Milano, hanno oltrepassato il limite consentito dei 35 giorni di superamento dei livelli di Pm10, considerati dalla normativa la linea estrema per proteggere la salute dei cittadini. Ma le due città lombarde, purtroppo, non sono sole perché sulla soglia del limite, con 35 giorni, ci sono anche Frosinone e Monza, mentre altre 4 città, Lucca, Bergamo, Torino e Mantova con 32, 31, 29 e 28 giorni di superamento si apprestano a essere presto fuorilegge. E con 27 giorni è probabile che scaleranno velocemente la classifica anche Napoli, Lecco, Como e Asti.”
Questa non è una situazione straordinaria, ma si ripete puntualmente ogni anno da quando è iniziata la misurazione del PM10 (polveri sottili).
I sindaci si sbizzarriscono nei più fantasiosi provvedimenti, che, è chiaro a tutti, servono a poco o niente; infatti, tutti gli anni l'Italia viene multata dall'UE per aver superato, entro febbraio, il limite consentito di “aria dannosa alla salute” Tutti conoscono i provvedimenti che però funzionerebbero se applicarti per lungo periodo e su una vasta area: vietare il traffico ai mezzi più inquinanti (essenzialmente gli automezzi diesel che usano gasolio), targhe alterne, blocco del traffico, ridurre la velocità dei mezzi, abbassare di un grado la temperatura delle case, ecc. Sul traffico i provvedimenti avrebbero la possibilità di agire solo se fossero presi subito e durare per tutto il periodo di presenza dello smog su tutta l'area inquinata, ma questo vorrebbe dire rendere difficile la vita alla gente, perché i mezzi pubblici sono costosi e poco efficienti, studiati spesso solo per servire le scuole. D'altra parte è vero che gli utenti dei mezzi pubblici sono principalmente gli studenti. Per la temperatura delle case, provvedimento che potrebbe funzionare, si presentano alcune difficoltà che rendono “grida” gli editti dei sindaci: nessuno controlla e in pochissimi abbassano la temperatura; nei riscaldamenti centralizzati è difficile regolare perché alcuni piani hanno effettivamente temperature elevate, ma, nello stesso tempo, nei piani più alti la temperatura è bassa, già normalmente al disotto dei fatidici 20°. Quindi impossibile agire. In più vi sono provvedimenti assolutamente inutili o addirittura dannosi, come ridurre di un'ora il tempo del riscaldamento. Questa è una idea che molti hanno, ma è assolutamente sbagliata: le interruzioni del riscaldamento, anziché ridurrei i consumi, e quindi l'inquinamento, li aumentano! La verità è che si dovrebbero prendere provvedimenti sistematici e permanenti. Per il riscaldamento si dovrebbe vietare l'uso di carbone e gasolio, il metano inquina molto meno. Poi incentivare ulteriormente il risparmio energetico, ma vi una inerzia ad investire, specialmente nei condomini. Per stimolare ulteriormente questi investimenti si dovrebbero aggiungere agli attuali incentivi fiscali (che stavano per essere cancellati con un’estrema coerenza di politica economica) anche delle penali: chi consuma troppo deve essere supertassato. Quando la gente viene toccata nel portafoglio si sveglia e allora decide finalmente di spendere per risparmiare, altrimenti non si fida di chi dice: “Potete abbattere la spesa per il riscaldamento del 30% o addirittura del 50% l’anno”. Per il traffico gli interventi sono complessi e vanno dal disincentivare l'uso del motore diesel nelle automobili, a ridurre la velocità massima dei mezzi, ottenendo così motori più puliti, a ridurre la possibilità di accesso nei centri storici e migliorare fortemente il servizio pubblico, mantenndo costi più interessanti del mezzo privato; oggi spesso il biglietto per il mezzo pubblico è più costoso dell'auto. Ma la politica ha altro da fare e di questo nessuno si preoccupa. Era atteso un decreto sull'argomento, ma, sempre secondo Legambiente è stato“bloccato dallo stesso Ministro Prestigiacomo nel dicembre scorso”. Già, ma la situazione è cosi da troppi anni e sempre, quando siamo in queste condizioni ci dicono: “C’è da sperare che il tempo cambi e arrivi la pioggia che lavi l'aria...” Ecco, ma allora non sarebbe più semplice cercare un buon mago della pioggia? Argomenti: #ambiente , #polveri sottili , #riscaldamento , #risparmio energetico , #salute , #smog , #traffico , #trasporti Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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