REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VII n° 3 MARZO 2011 - TERZA PAGINA |
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Ritornato a Torino, segue i corsi di figura all’Accademia libera del nudo, quindi un corso di specializzazione sulle tecniche di restauro a Firenze. È in tale occasione che ha modo di impadronirsi dei segreti delle antiche tecniche direttamente dai maestri artigiani fiorentini. Nel capoluogo toscano, patria di Cimabue, Giotto e Masaccio, la sua sensibilità artistica si plasma sull’esempio dei più grandi capolavori rinascimentali. Viaggi in Francia, Spagna e Inghilterra arricchiscono la sua esperienza, mettendolo in contatto con l’opera di illustri maestri, quali Salvador Dalí, Pablo Picasso e, soprattutto, Arnold Böcklin. A Dalí si accosta stilisticamente agli esordi della sua carriera, affascinato dalle teorie artistiche e dalla vita del pittore di Malaga, mentre Böcklin – precursore della pittura Metafisica – rimane un riferimento costante lungo il suo percorso. Oggetto di approfonditi studi diverrà, nel tempo, la lezione di Giorgio de Chirico, di cui Nunziante apprezza le formulazioni teoriche e la loro applicazione pratica. Accanto a tali pittori, un riferimento importante ed una fonte d’ispirazione incessante per la sua ricerca artistica è l’universo della filosofia, in modo particolare l’opera di due tra i più significativi pensatori dell’epoca moderna: Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche. Il 1975 segna l’inizio dell’attività espositiva. Frequenti sono le mostre, personali e collettive, che accendono l’interesse del pubblico e della critica per il suo lavoro. Molti i riconoscimenti e le testimonianze autorevoli anche in questo periodo. Nel 1983 ha modo di farsi conoscere in ambito americano esponendo agli Artexpo di Los Angeles e New York. Da questa esperienza nascono le opere che saranno esposte l’anno successivo presso la Galleria G.A.P. di Alessandria, la Galleria Fidia di Torino e, nel 1985, alla Villa Comunale La Favorita di Giaveno. Tra il 1986 e il 1990 partecipa alla Biennale di Bergamo. La ricerca pittorica di Nunziante rimane fedele ad un’impostazione umanistica che pone l’uomo al centro della vicenda artistica e umana. Si delineano quelle che diverranno alcune costanti nella sua produzione: il mito, inteso come espressione del classicismo; la metafisica, nel suo significato aristotelico di custode della bellezza e priva, dunque, dell’inquietudine che caratterizza le opere di de Chirico; l’Umanesimo, vissuto come profonda ricerca sull’uomo; il surrealismo, da intendersi come spazio nuovo per la fantasia e l’illusione. La sua partecipazione alle mostre di Tokyo (1990) e all’Artexpo di New York (1991) rappresenta un ulteriore passo verso il successo e il riconoscimento internazionale. È anche invitato ad esporre al Festival dei due Mondi di Spoleto. Durante tutti gli anni Novanta, cresce la considerazione della sua pittura in molte prestigiose sedi istituzionali. Si avvicinano, intanto, critici sempre più qualificati (Sgarbi, Goldin, Beatrice), portatori di contributi che valorizzano l’eccellente complesso espressivo. Al volgere di questo decennio, avviene la consacrazione definitiva in ambito non solo nazionale. Si susseguono le esposizioni nelle sedi italiane ed estere più illustri: Parigi, New York, Filadelfia, Londra e Basilea sono teatro di mostre dense di successi. Recente è anche la rassegna “Dal Caravaggio”, che lo ha visto protagonista presso il Castel Sismondo di Rimini, ove le sue opere sono state collocate accanto a quelle dei più grandi maestri del Seicento. Vedi anche in eventi “Isole del pensiero”. Böcklin, de Chirico, Nunziante Fiesole, Palazzo Comunale, Sala del Basolato, dal 16 aprile al 19 giugno 2011 in Terza pagina: "Antonio Nunziante - Presentazione dell’artista" di Cristina Acidini Note biografiche di Natalia Sassu Suarez: Arnold Böcklin Giorgio de Chirico
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