REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VII n° 3 MARZO 2011 TERZA PAGINA


I nove cori degli angeli


  Guariento: Gruppo di dieci angeli seduti con globo e flabello gigliato (Serafini?) 119x107, Tavola Padova, Musei Civici, Museo Bottacin
Già nella letteratura cristiana dei primi secoli si trovano indicazioni sull’esistenza di diverse categorie di angeli. Nella preghiera eucaristica di Cirillo di Gerusalemme (m. 386), per esempio, vengono citati nove cori degli angeli, che alla luce delle origini antiche della liturgia occidentale risalgono forse al III se non addirittura al II secolo. Gli autori, tuttavia, non sono mai del tutto concordi sull’ordine gerarchico e sui diversi compiti e responsabilità degli angeli, perché le indicazioni contenute nei vari testi della Bibbia non forniscono un quadro veramente completo. La suddivisione divenuta infine tradizionale si basa su due testi fondamentali, ovvero la “Coelestis hierarchia” di Dionigi Areopagita e la “Summa theologiae” di Tommaso d’Aquino.

 
Guariento: Angelo che pesa le anime e combatte con un diavolo (Dominazione?) 80x57, Tavola Padova, Musei Civici, Museo Bottacin
Stando a questi testi, esistono fra gli angeli – il termine è ora usato in via definitiva per descrivere in generale tutti gli esseri nominati nei nove cori – tre gerarchie o triadi ben distinte l’una dall’altra, ognuna delle quali è a sua volta costituita da tre cori o categorie. La prima gerarchia è in contatto con Dio, ed è quindi perfetta e totalmente pura. Ruota continuamente intorno a Dio danzando e cantandone le lodi. Poiché ha lo sguardo rivolto direttamente su Dio ed essendo prossima al principio di tutte le cose, vede più in profondità rispetto agli altri angeli.

La gerarchia di mezzo non guarda il principio di tutte le cose in Dio stesso, bensì nella molteplicità delle cause. È chiamata a partecipare alla realizzazione del progetto divino osservando e offrendo amore, e a trasmettere i progetti della saggezza eterna degli angeli della gerarchia successiva, i quali vegliano sul mondo terreno. La terza gerarchia confina con il nostro universo temporale e materiale. A essa appartengono quegli organi esecutori che trasmettono la volontà di Dio alle creature loro affidate.

Guariento: Angelo con giglio che soccorre un pellegrino e uno storpio (Virtù) 80x57, Tavola Padova, Musei Civici, Museo Bottacin
Primo coro: i serafini. Hanno sei ali e ardono del fuoco dell’amore estatico verso Dio che li fa cantare incessantemente «Santo, santo, santo». Benché siano in possesso del sommo sapere, la loro caratteristica fondamentale è l’amare.

Secondo coro: i cherubini. Hanno la capacità di vedere e riconoscere Dio e di trasmettere la saggezza. Sono dunque i diffusori del sapere. Mentre i serafini sono gli esseri «dalle molte ali», i cherubini sono quelli «dai molti occhi», perché guardano direttamente Dio, il principio primo di tutto il sapere.

Terzo coro: i troni. Quanto a loro conosciamo soltanto il nome ebraico ophanim. Si potrebbe pensare al riflesso della giustizia divina che si esprime nell’immagine del trono reale. Portano così all’uomo la giustizia di Dio.

Quarto coro: le dominazioni (gr. kyriotetes, lat. dominationes). Regolano i compiti delle categorie di angeli inferiori. Non fanno ancora parte degli angeli propriamente al servizio, ma prendono in consegna i progetti divini sotto autonoma direzione come un costruttore edile i progetti dell’architetto, senza mettervi mano.

Guariento: Schiera di angeli armati (Arcangeli?) 110x107, Tavola Padova, Musei Civici, Museo Bottacin
Quinto coro: le virtù (gr. dynammeis, lat. virtutes). Si occupano dell’attuazione dei disegni della Provvidenza. A loro è affidato probabilmente il moto dei corpi celesti e la trasmissione di energia alle forze della natura. Sembrano appartenervi quegli angeli posti disopra delle cose puramente materiali. Attraverso la loro opera avvengono anche i miracoli, e donano grazia e intrepidezza.

Sesto coro: le potestà (gr. exusiai, lat. potestates). Sono colme di energia dinamica e fanno sì che i progetti della divina Provvidenza si attuino senza ostacoli. Attraverso il loro coraggio incrollabile in tutto ciò che fanno dimostrano anche la grandezza di Dio, fonte di tutte le energie. Secondo Dionigiè grazie alla loro resistenza se il mondo non cade in mano ai demoni.

Guariento: Angelo che tiene tra le mani un'animula (Angelo) 82x50, Tavola Padova, Musei Civici, Museo Bottacin
Settimo coro: i principati (gr. archai, lat. principatus). I popoli e le grandi città sulla terra sono sotto la loro protezione. Determinano il nascere delle sovranità politiche e la successione dei regni. Con la loro capacità di guida forniscono un esempio del saper governare secondo i sommi principi e istruiscono i sovrani sulla terra affinché regnino in modo giusto.

Ottavo coro: gli arcangeli (gr. archangeloi, lat. arcangeli). Secondo Dionigi sono i messaggeri che trasmettono le decisioni divine. Sono considerati i più importanti intermediari fra Dio e gli uomini responsabili del bene di molti.

Nono coro: gli angeli (gr. angeloi, lat. angeli). Sono i più vicini agli uomini e infondono a ogni singolo individuo, nobile o umile che sia, illuminazione e saggezza. Insieme agli arcangeli sono i custodi di tutte le cose fisiche.


da H. KRAUS, “Angeli. Tradizione, immagine, significato”, Einaudi, Torino 2003

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