REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VII n° 3 MARZO 2011 - PRIMA PAGINA Il mondo non reagisce |
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Nel 1956 una rivoluzione ha infiammato noi giovani di “patriottismo per la libertà” e ci fece sperare nel cambiamento repentino della situazione nel blocco sovietico: la Rivoluzione ungherese.
La Rivoluzione ungherese del 1956, nota anche come insurrezione ungherese o semplicemente rivolta ungherese, fu una sollevazione armata di spirito anti-sovietico scaturita nell'allora Ungheria socialista che durò dal 23 ottobre al 10 - 11 novembre 1956. Inizialmente contrastata dall'ÁVH,[1] venne alla fine duramente repressa dall'intervento armato delle truppe sovietiche. Morirono circa 2652 Ungheresi (di entrambe le parti, ovvero pro e contro la rivoluzione) e 720 soldati sovietici[2]. I feriti furono molte migliaia e circa 250.000 (circa il 3% della popolazione dell'Ungheria) furono gli Ungheresi che lasciarono il proprio Paese rifugiandosi in Occidente. La rivoluzione portò a una significativa caduta del sostegno alle idee del comunismo nelle nazioni occidentali.
Allora, quando iniziò la repressione russa, seguivamo alla radio cosa stava succedendo e speravamo che arrivasse il 7° Cavalleggeri a ristabilire le cose in favore di chi cercava la libertà, ma nessuno si mosse e quell'anelito fu spento in un bagno di sangue.
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