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Arte contemporanea

Dina Mosca al Borgo d'Oro

A Bergamo, dal 12 al 20 marzo 2011

Di Francesca Bisbano

 
Dina Mosca: Lungomare d'Ortigia, 35x25
Sensibile ed accattivante, la pittura di Dina Mosca si muove ormai da anni su registri diversi. Dalla natura morta ai ritratti, dal paesaggio all'iconografia equestre, dal sacro al profano è un'arte trasfigurativa, che conduce oltre la rigidità di ciò che si vede.

Opere precise e realizzate con cura estrema, quasi alla ricerca di una perfezione formale, che non è riprodotta in maniera fotografica, bensì con notevole grazia ed indiscussa delicatezza. I colori sono vivi e messi ancor più in evidenza dalla luce sprigionata dai loro contrasti e/o accostamenti.

 
Dina Mosca: Scuola di danza, cm 80x60
Tonalità che, accompagnate da figure delicate, ma non per questo poco decise nel tratto, si caricano di uno slancio particolare. I soggetti invece, unici protagonisti, sono in continuo movimento. Per cui fiere amazzoni, che montano con stile i loro cavalli quasi a voler sfidare il vento. o dragoni nel pieno di una cruenta battaglia, cavalli selvaggi, che mai si lasceranno domare, orchestrali, che, quasi rapiti dall'estasi del momento, eseguono melodie angeliche, o leggiadre danzatrici, pronte ad eseguire i consueti esercizi di riscaldamento, sono pieni di forza, potenza e vitalità. Di conseguenza, quasi come appartenessero ad un mondo diverso, figure per metà umane e per l'altra eteree, suggeriscono la ricerca di nuove esperienze.

 
Dina Mosca: Note bergamasche, 30x50
Tutto è nuovo per lo spettatore, poiché tanto la conoscenza, quanto la percezione visiva delle cose, vengono rivestite di un nuovo significato. In una realtà quasi sublimata gli umani sensi si perdono, ma trovano al contempo dolce sollievo.

Chiara sarà anche l'influenza del maestro Bramante, ma non definitiva. E' Amanzio Possenti che fa notare, infatti, come la potenza michelangiolesca delle figure del Bramante, ceda ora il passo a forme più ingentilite ed aggraziate, che la maestria tutta femminile dell’artista ha saputo elaborare, infondendoci soavità e leggerezza.

La lunga esperienza di Dina Mosca, però, non è costellata solo dalla raffigurazione di figure, più o meno fantastiche. Uno sguardo andrebbe posto anche sui numerosissimi paesaggi, che, seppur si tratti di soggetti secondari, non sono per nulla meno importanti.


 
Dina Mosca: Inquietudine, 70x100
Così: gli scorci di Praga, i tetti e i comignoli bergamaschi, ma anche quei paesaggi che fanno da sfondo a moltissimi soggetti, raffigurati dall'artista, ricordano qualcosa.
Alle volte può trattarsi di esperienze di viaggi passati: i prospetti di Praga ne daranno conferma, come le riproduzioni di città siciliane, quali Siracusa o l' Isola di Ortigia; altre di semplice voglia di spostare l'attenzione su un tema diverso: esempio lampante sono le varie nature morte, realizzate su linee di fondo sempre nuove.

Certamente quella di Dina Mosca è una pittura senza tempo, nonché ricca di molteplici sfumature, ma la sua grande novità, risiede sicuramente in quella straordinaria capacità di far presa immediata sull'animo dello spettatore. Donde la sua è prima di tutto un'arte introspettiva. I dipinti penetrano nell'anima di chi li guarda, trasmettendogli quei sentimenti, che l'autrice ha voluto donare ai suoi soggetti o immortalare in un attimo di eternità.


Personale di Dina Mosca
Galleria Borgo d'oro di Borgo S.Caterina 35- BERGAMO
dal 12 al 20 marzo
Orari: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19


Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #bergamo ,        #mosca ,        #mostra



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