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INCANTI E SCOPERTE. L’Oriente nella pittura dell’Ottocento italiano A Barletta dal 5 marzo al 5 giugno |
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A Palazzo Marra, sede della Pinacoteca de Nittis, dal 4 marzo al 5 giugno, un centinaio di selezionate opere raccontano l’Oriente nella pittura dell’Ottocento italiano nella più approfondita esposizione mai allestita sul tema. “Incanti e scoperte. L’Oriente nella pittura dell’Ottocento italiano” è promossa dal Comune di Barletta e dalla Regione Puglia ed è curata da Emanuela Angiuli e Anna Villari.
La mostra di Palazzo Marra da conto di questa ventata d’Oriente in pittura riconoscendo come punto d’avvio, non unico ma certo particolarmente importante, Francesco Hayez. Il veneziano non si mosse dall’Italia tuttavia si lasciò felicemente contagiare dal vento d’Oriente, dall’esotismo, dall’erotismo che al mondo arabo sembrava connaturato. E che colpisce un altro veneto, Ippolito Caffi, che decide di viverlo di persona in un lungo viaggio tra Costantinopoli, Smirne, Efeso e il Cairo da cui trae opere memorabili e un gusto che connoterà per sempre la sua pittura.
Da Firenze parte alla volta dell’Egitto Stefano Ussi che in quel Paese, subito dopo l’apertura del Canale di Suez, lavora per il Pascià prima di trasferirsi in Marocco con l’amico Carlo Biseo, anch’egli proveniente dalla corte del Viceré d’Egitto. Da questo viaggio i due traggono gli spunti per illustrare, magistralmente, “Marocco” di Edmondo De Amicis.
Al contagio dell’Orientalismo non sfugge certo il Mezzogiorno d’Italia. Ne è testimonianza, a Napoli, Domenico Morelli che, senza mai aver messo piede nei territori d’oltremare, descrive magistralmente velate odalische, figure di arabi, mistiche atmosfere di preghiere a Maometto. Visioni esotiche soffuse di raffinato erotismo si ritrovano anche negli oli scenografici di Vincenzo Marinelli, Fabio Fabbi, del siciliano Ettore Cercone e del pugliese Francesco Netti. La Puglia, tradizionale testa di ponte verso l’Oriente, ritrovò nell’Orientalismo il ricordo di memorie lontane. E’ un Oriente intimista quello che magistralmente propone Francesco Netti dopo il viaggio in Turchia. I suoi sono dipinti venati dallo stesso “garbo mediterraneo” che si ritrova nelle odalische di Domenico Morelli.
“Due mondi, Occidente e Oriente, si incontrano – sottolinea Emanuel Angiuli - nelle tessiture del viaggio, sulle piste dilatate del deserto, nei regni delle carovane, fra odori, colori, brusii delle città, nelle stanze segrete dell’harem e le movenze inebrianti di suonatori e danzatrici. L’Oriente raccontato dai capolavori esposti nella mostra si specchia in altri capolavori, stavolta incastonati nel paesaggio: le architetture moresche del Salento. Pagine d’arte e della cultura di due mondi oggi quanto mai vicini e dialoganti”.
INCANTI E SCOPERTE. L’Oriente nella pittura dell’Ottocento italiano Barletta, Palazzo Marra (sede della Pinacoteca Giuseppe De Nittis) dal 5 marzo al 5 giugno. Orario: tutti i giorni 10 – 20; chiusura tutti i lunedì non festivi. Ingresso euro 8, ridotti euro 4. Info: tel 0883538372/71 pinacotecadenittis@comune.barletta.bt.it pinacoteca.segreteria@comune.barletta.bt.it www.comune.barletta.ba.it Mostra promossa dalla Regione Puglia-Assessorato al Mediterraneo in collaborazione con Comune di Barletta con il patrocinio del Dipartimento per lo Studio Delle Società Mediterranee dell’Università di Bari curata da Emanuela Angiuli e Anna Villari. Catalogo Silvana Editoriale. Argomenti: #arte , #barletta , #mostra , #oriente , #ottocento , #pittura |
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