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“Isole del pensiero”. Böcklin, de Chirico, Nunziante

Fiesole, Palazzo Comunale, Sala del Basolato, dal 16 aprile al 19 giugno 2011


 
Antonio Nunziante: Antonio Nunziante: L'alba vinceva l'ora del mattino
Böcklin, de Chirico, Nunziante. Tre artisti connessi da una linea ideale intessuta di comunanze di temi, espressioni, sensibilità. Un percorso lungo quanto i 130 anni che separano la prima edizione dell’Isola dei morti dai lavori più recenti di Nunziante. Passando per de Chirico, qui assunto come esempio, alto e rarefatto, dell’enorme influenza che l’opera di Arnold Böcklin riverberò su molti importanti artisti del Novecento europeo: da Edvard Munch a René Magritte, da Max Ernst a Salvador Dalí, tra i tanti.

“Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante”, afferma Giovanni Faccenda che della mostra è il curatore, cade nel centodecimo anniversario della morte di Böcklin, avvenuta in quella stessa Fiesole che oggi ospita la rassegna. Non intendiamo mettere a confronto i tre autori cui la mostra è intitolata, piuttosto documentare un’ideale convergenza intellettuale fra i tre protagonisti, lungo una linea di continuità fra modernità e contemporaneità. Una linea, cui è estraneo qualsiasi concetto di “discepolato” e nella quale emergono senz’altro più numerose le differenze delle affinità fra Böcklin, de Chirico e Nunziante. Ciascuno, peraltro, viaggiatore isolato, in epoche diverse, nel misterioso ed intrigante universo della metafisica.»

Arnold Böcklin: Flötender Pan – Pan che suona lo zufolo 1897 Olio su tela, cm 60x50
Di Arnold Böcklin saranno presenti quattro opere: Villa am Meer – Villa sul mare (1892-93), Flötender Pan – Pan che suona lo zufolo (1897), Die Kapelle – La cappella, 1898, e l’ultima, incompiuta, Pan im Kinderreigen – Pan fra i bambini in girotondo, dipinta dal grande svizzero, poco prima di morire, nella sua Villa Bellagio. Sono lavori che richiamano le atmosfere oniriche popolate di architetture classiche, simbolismi, allegorie e quel richiamo ossessivo alla morte che arriva a livelli sublimi nell’inarrivabile Isola dei morti, oggi considerato il quadro più famoso al mondo. Un’opera di cui permangono 4 delle 5 versioni dipinte dall’autore (la quarta versione è stata distrutta, si dice, durante un bombardamento nel corso del secondo conflitto mondiale), tutte considerate “inamovibili” dai musei che ne sono i fortunati possessori. L’isola dei morti divenne prestissimo un’opera feticcio. Hitler - che acquisto la terza versione - non se ne separò sino alla morte; Lenin ne volle una copia così come d’Annunzio: tutti contagiati da quella febbre böckliniana che colpì e continua a colpire chi cerca di far propri i segreti di quest’isola popolata da tenebrosi cipressi.

 
Giorgio de Chirico: La passeggiata, Il tempio di Apollo a Delfi, 1909-1910, Olio su tela, cm 68x50 Collocazione: raccolta privata, Firenze.
Quanto grande sia il debito nei confronti di Böcklin maturato da vari protagonisti del Novecento, lo testimonia, in Italia, soprattutto de Chirico, e non soltanto nei due periodi che sappiamo informati ad un eloquente stile böckliniano. Del primo, tra il 1909 e il 1910, la mostra propone forse il massimo capolavoro, “La passeggiata-Il tempio di Apollo a Delfi”, del 1910, appunto. Ma anche tutto il periodo romantico, tra l’inizio degli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo, ci mostra un Pictor Optimus ancora evidentemente attratto da Böcklin. Com’è testimoniato in mostra dal “Castello di Rapallo” (1947-48), “Cavaliere con cane” (1948), “Vita silente con marina” (1950), “I romani in Britannia” (1953).

Decisiva, in quella che si configura ad oggi come la più alta stagione creativa di Nunziante, è la visita che egli fece la scorsa primavera a Villa Bellagio, estrema dimora del pittore svizzero sul crinale tra Fiesole e San Domenico. Senza una simile opportunità, non avremmo mai visto, forse, tante pregevoli pitture: Laggiù dove tutto è possibile, “Accadde un mattino”, “Attesa”, “Il volo di Pindaro”, “L’alba vinceva l’ora mattutina”… e, naturalmente, le versioni – personalissime – di “Prometeo” e de “La partenza degli Argonauti”: “isole del pensiero”, anch’esse, sulle rotte di un pittore deciso a salpare alla volta di misteriosi mari, nei quali si era svolto parte dell’itinerario metafisico di Böcklin, prima, e poi di de Chirico.


Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante
Fiesole, Palazzo Comunale, Sala del Basolato
16 aprile - 19 giugno 2011.
Orario: 10 - 19 tutti i giorni.
Ingresso: interi 5 euro, ridotti: 3 euro; ingresso cumulativo per tutti i musei di Fiesole: 12 euro.
Acquisto biglietti: presso la biglietteria di via Portigiani1, Fiesole.
Info: tel. 055 5961293
infomusei@comune.fiesole.fi.it www.museidifiesole.it
Catalogo: Electa, a cura di Giovanni Faccenda con interventi di Hans Holenweg e Paolo Parrini.

Vedi anche in Terza pagina:

"Antonio Nunziante - Presentazione dell’artista" di Cristina Acidini
Note biografiche di Natalia Sassu Suarez:
Arnold Böcklin
Giorgio de Chirico
Antonio Nunziante



Argomenti:   #arte ,        #arte moderna ,        #böcklin ,        #de chirico ,        #fiesole ,        #mostra ,        #nunziante

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