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Anno VII n° 4 APRILE 2011 IL MONDO - cronaca dei nostri tempi |
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L'Istat ci racconta
L'acqua e l'Italia
Quanta acqua viene immessa negli acquedotti? Quanta si perde? Qual è il giudizio degli italiani sul servizio? Quanta acqua minerale bevono gli italiani?
Di G.G.
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l 22 Marzo è stata la Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’ONU, e per questa giornata l’Istat ha fornito, per l'Italia, un quadro di sintesi su questa fondamentale risorsa attraverso statistiche sul ciclo idrologico, sull’uso delle acque urbane e su alcuni fattori climatici. Informazioni raccolte con indagini condotte negli ultimi anni.
L'acqua prelevata per uso potabile nel 2008 a livello nazionale è stata di 9,1 miliardi di m3, l'1,7% in più rispetto al 2005, il 2,6% in più dal 1999. In termini di acqua pro-capite corrisponde a circa 152 m3 per abitante. Confrontando questo dato con quello d’altri grandi paesi della UE notiamo che l'Italia supera nettamente la Spagna (127 m3 per abitante), il Regno Unito (113 m3 per abitante) e la Germania (62 m3 per abitante). Quando è disponibile acqua sotterranea si usa questa, che in genere non necessita di trattamenti di potabilizzazione. Le regioni che ricorrono maggiormente alla potabilizzazione sono Sardegna (89,2%) e Basilicata (80,5%), mentre Lazio (2,9%) e Molise (8,9%) presentano i livelli più bassi perché sono disponibili risorse sotterranee idropotabili di buona qualità. L’89,4% dell’acqua prelevata a uso potabile, pari a circa 8,1 milioni di m3, viene effettivamente immessa nelle reti comunali di distribuzione. Complessivamente vengono immessi in rete 136 m3 di acqua per abitante, valore rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi dieci anni. Le regioni che immettono nelle reti comunali più acqua potabile per abitante sono Valle d’Aosta e Lazio (rispettivamente 182 e 172 m3 per abitante). Umbria e Marche, con poco più di 100 metri cubi per abitante, sono quelle che ne immettono meno. L’acqua potabile consumata Vi è un'accusa a molte Regioni di avere degli acquedotti colabrodo, che perdono acqua in modo assurdo. L'Istat ha misurato, a livello regionale, lo stato di salute degli acquedotti. La perdita media in Italia nel 2008 è del 47%, valore evidentemente elevato poiché una regione con un alto numero di abitanti, si pongono al di sotto del 30%: la Lombardia con 9.642.406 abitanti ha perdite solo del 27%. Altre regioni popolose hanno comunque perdite basse: Emilia Romagna 32%, Marche 34%, Toscana 38%, oltre al piccolo ma efficiente Trentino Alto Adige (27%). Vi sono poi le maglie nere: Puglia (87%), Sardegna (85%), Molise (78%), Abruzzo (77%), Friuli Venezia Giulia (68%). È importante a questo punto confrontare l'efficienza degli acquedotti con la quantità d'acqua erogata, cioè che raggiunge il consumatore. L'Istat ci dice: Nel 2008 in Italia sono stati erogati 92,5 m3 di acqua potabile per abitante.La distribuzione dell’acqua potabile si presenta molto eterogenea sul territorio italiano. Con 107,1 m3 per abitante, il Nord-ovest è la ripartizione geografica in cui si rileva una maggiore erogazione di acqua potabile pro-capite da parte della rete comunale di distribuzione, circa 15 m3 in più rispetto al dato nazionale. Il Centro presenta un valore di 96,0 m3 per abitante, lievemente più alto del valore nazionale, con valori regionali compresi tra i 68,5 m3 per abitante dell’Umbria e i 111,3 del Lazio. Il Mezzogiorno è l’area geografica con la minore erogazione di acqua potabile: il volume annuo di acqua erogata per abitante è pari a 80,6 m3 e risente, anche in questo caso, di una forte variabilità regionale, con un valore massimo di 99,2 m3 in Calabria e uno minimo in Puglia, con 63,5 m3 (quest’ultima è la regione con il valore più basso di acqua erogata per abitante) L'istituto di statistica non si permette di trarre conclusioni, ma a noi appare evidente come, specialmente nel meridione, non manchi l'acqua, ma l'inefficienza degli acquedotti impedisce un’erogazione sufficiente. La Puglia ad esempio, se avesse perdite solo del 30%, potrebbe erogare 91,34 mq per abitante. Ma anche Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, potrebbero migliorare la loro efficienza del 20-30% e non è poco e si potrebbero così ridurre i provvedimenti di razionamento.
Malgrado questo l'Italia con i suoi consumi intorno ai 92 m3 annui per abitante, presenta valori superiori alla media europea, pari a 85 m3 annui per abitante, ma osservando i dati forniti dall'Istat dobbiamo considerare che i paesi che consumano meno acqua di noi sono i paesi più a nord (Paesi Bassi (73 m3) e alla Germania (57 m3)) mentre la Spagna, più simile per clima a noi, consuma più di noi (100 m3).
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