Signor Presidente, signori Ministri, onorevoli colleghi, mesta pende la bandiera europea dal balcone di palazzo Farnese, mentre noi preferiamo pensare al garrire dei nostri tricolori del 17 marzo.
Detto ciò in un pieno spirito di collaborazione, vorrei porre l'accento su alcuni punti di diritto fondamentali per capire esattamente degli aspetti di questa missione. Innanzitutto, ci è sembrato strano, dati i presupposti di necessità ed urgenza, che in questa circostanza non fosse adottato lo strumento del decreto-legge.
Questo lo dico perché è importante considerare il regime giuridico di questa missione - e, in questo caso, lo dico da magistrato militare - perché si avrebbe diversamente un'applicazione automatica dell'articolo 9 del codice penale militare di guerra, che potrebbe anche andar bene se fosse una scelta consapevole ed è importante che lo sia.
La considerazione è: ma come mai l'Italia non sapeva quello che stava per accadere in Libia? Come mai non lo sapevamo? Chi remunerava le fonti? A noi non interessa sapere il come, ma perché queste fonti non erano remunerate. Forse non sono stati operati un po' troppi tagli ai nostri servizi Pag. 25informativi? Credo che questo sia un problema importante dal momento che la Libia per noi è un dirimpettaio e probabilmente forse avremmo dovuto mantenere una certa attenzione, un riguardo in più rispetto anche ad altri Paesi dell'Unione europea.
Credo che questo sia un punto fondamentale. Infine, da ultimo, visto che a noi sono concessi pochi minuti, vorrei sempre ricordare che pacta sunt servanda, dal momento che è molto importante la considerazione che la validità o meno del cosiddetto Trattato di amicizia con la Libia non è per noi una valutazione di poco conto.
Si può essere d'accordo o non si può essere d'accordo, poc'anzi il Ministro Frattini ha perfettamente chiarito un punto - che peraltro ci sembrava pacifico - e cioè la sospensione di diritto, a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Ebbene, e concludo, noi liberaldemocratici voteremo la risoluzione che abbiamo sottoscritto poiché è stata approvata in Commissione, peraltro anche dalla maggioranza. È una risoluzione che fa sì che questa missione si mantenga nell'alveo circoscritto della risoluzione 1973/2011 e che, quindi, ne certifica la sua legittimità (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Liberal Democratici-MAIE e Unione di Centro).
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