REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VII n° 4 APRILE 2011 - EVENTI |
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Curata da Flavio Arensi, promossa dal Comune di Milano - Cultura, prodotta da Palazzo Reale, Civita e GAmm Giunti, la mostra prende in esame oltre trent'anni di attività del maestro campano, una delle più autorevoli personalità del panorama artistico internazionale, attraverso un nucleo di oltre 50 opere, tra cui 30 dipinti di grandi dimensioni, sculture e installazioni. L'omaggio a Mimmo Paladino dalla città di Milano, dove per trent'anni ha mantenuto studio e abitazione, presenta degli elementi di eccezionalità. A confrontarsi con uno degli scorci più belli della città, sospesa fra il Duomo, Palazzo Reale e l'Arengario dove si intravede il soffitto di Lucio Fontana, la “Montagna di sale” (35 metri di diametro e 10 metri di altezza), ricostruita a vent'anni di distanza dalla sua prima realizzazione a Gibellina e a quindici anni dal riallestimento in piazza del Plebiscito a Napoli in una sorta di approdo dopo un viaggio che unisce l'Italia della cultura. "L'arte, come afferma Paladino, non è un fatto di superficie fine a se stesso, né di abbandono viscerale ad atteggiamenti poetici. L’arte è sempre indagine sul linguaggio. Ma che cosa vuole dirci l'artista? Potremmo tentare una duplice risposta: non è possibile un sogno senza memoria, non è narrabile un mito senza deformazione - spiega l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory - Con questa esposizione a lui consacrata, oltre alla monumentale “Montagna di sale” sul sagrato del Duomo, sarà offerta al pubblico una monografica di 50 opere fra dipinti, sculture e installazioni che indagano il percorso artistico di Paladino dagli anni Settanta a oggi. E fra influssi Dada e surrealisti, la nascita e il superamento della Transavanguardia, la personalissima rielaborazione di influenze pittoriche e plurali referenze letterarie, Paladino racconta il passato e il futuro. Con segni e simboli ancestrali e l’impiego di più linguaggi espressivi si schiera contro “l’orgia di segni” che ha connaturato questi anni e scommette a favore di un atteggiamento analitico".
L'intento è quello di costruire un percorso a tappe che metta in risalto i momenti cardine della sua evoluzione creativa con opere fondamentali come “Silenzioso, mi ritiro a dipingere un quadro” del 1977, che segna la rivoluzione pittorica degli anni Ottanta e che porterà all'esperienza della Transavanguardia, iniziata subito dopo la Biennale di Venezia del 1980. I dipinti scelti illustrano i diversi passaggi tematici e stilistici di Paladino, fino alla produzione più recente, con l'inserimento di importanti sculture. Fra i lavori anche alcune installazioni che dimostrano come Paladino sia l’artista italiano che ha cercato con maggior insistenza il dialogo con altri linguaggi, servendo da tramite per il passaggio dall'Arte povera alla ripresa pittorica degli anni ottanta, spostandosi con grande intelligenza fra i vari medium e utilizzando differenti materiali che rendono i confini dell'opera molto più larghi rispetto alle esperienze dei colleghi di epoche precedenti.
Si è ritenuto di valorizzare le opere attraverso un progetto d’allestimento degli architetti Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni, molto discreto e minimale che non interferisce ma esalta la complessità linguistica del maestro . Nel cortile di Palazzo Reale sono posizionati gli scudi di cinque metri di diametro ciascuno in terracotta, materia che si presta a mantenere i gesti pittorici ma con una declinazione tridimensionale, e sui quali Paladino assomma segni e oggetti. In Piazza Reale, la “Montagna di sale”, dalla quale fuoriescono 30 elementi scultorei (riprendendo integralmente o per sezione la statua di un cavallo di quasi 4 metri di altezza) rappresenta uno dei capolavori del secolo appena concluso ed è carica di aspetti simbolici ancora fortemente validi, che cercano le proprie ragioni all'interno della storia sociale e culturale del nostro paese. Non a caso è stata indicata come possibile simbolo per il 150° anniversario dell'Unità di Italia, con il sale che ricorda la grande storia intellettuale del nostro popolo e i cavalli la sua forza e ingegnosità.
Secondo il curatore: “La “Montagna” rimette in gioco la meditazione sulla statuaria condotta da Rodin e Bourdelle (e di conseguenza Martini). Si tratta di un'opera che rilegge il confronto fra arte e spazio urbano, ed è interessante che questo ritorno al monumentale avvenga con un’opera temporanea, destinata a sparire e forse riemergere in altre città in altri tempi, dunque una struttura che evita il monumentalismo rigido di molta cattiva scultura contemporanea”.
La mostra è realizzata grazie all’importante sostegno di Kiton, al contributo della Regione Lombardia e di Ferrarelle. La montagna di sale è resa possibile anche grazie al sostegno di Piaggio Areo, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Meliorbanca e al supporto tecnico Gobbetto e di Italkali. Accompagna la mostra un catalogo edito GAmm-Giunti, con testi del filosofo americano Arthur Danto e del critico Germano Celant, oltre all'intervista del curatore all'artista. Una seconda pubblicazione, interamente dedicata alla “Montagna di sale”, proporrà un intervento del poeta ed editore Richard Milazzo. PALADINO PALAZZO REALE Milano, Palazzo Reale, Piazza Reale, Ottagono della Galleria 5 aprile - 26 giugno 2011 Inaugurazione: lunedì 4 aprile, ore 18.30 Orari mostra Martedì, mercoledì, venerdì, domenica h 9.30 – 19.30 Lunedì h 14.30 – 19.30 Giovedì e sabato h 9.30 – 22.30 Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura Biglietti € 9,00 intero € 7,50 ridotto gruppi (minimo 15 – massimo 25 persone), over 65 e under 18, studenti, titolari di convenzioni e coupon € 4,50 ridotto speciale scuole Gratuito per minori di 6 anni, soci ICOM, portatori di handicap e accompagnatori, giornalisti e guide turistiche, un accompagnatore per gruppo, due insegnanti accompagnatori per classe Catalogo GAmm Giunti INFO: tel 02.4335.3522 www.paladinopalazzoreale.it Mimmo Paladino.
Gli anni ’70 vedono affermarsi, sempre più incisivamente nel suo percorso, l’interesse per la figura: dalle iniziali sperimentazioni concettuali l’artista trasferisce la propria attenzione sulla pittura figurativa. Strutture geometriche e oggetti quali rami e maschere campeggiano sulle tele dai colori decisi. Nel 1978 è a New York dove inaugura, l’anno successivo, mostre personali alla Marian Goodman Gallery e alla Annina Nosei Gallery. Nel 1980 partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione ‘Aperto ’80’ di Achille Bonito Oliva’, ed insieme a Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Nicola De Maria, dà vita alla ‘Transavanguardia’. Nel corso degli anni ’80 la sua arte diviene sempre più referenziale e sulle superfici dalle ampie dimensioni e di grande impatto visivo, l’artista rappresenta la vita e il mistero della morte. Le tecniche usate sono diverse: dal disegno all’incisione, all’inserimento nelle tele di elementi tridimensionali. Dal 1985 si dedica alle grandi sculture in bronzo e alle installazioni. Celebre l’intervento del 1995 in Piazza del Plebiscito a Napoli dove realizza una enorme montagna di sale su cui pone sculture con forme animali e umane.
Nel 2009 esposizione di sculture che riempiono le strade, le piazze e i palazzi del paese, nello scenario incantevole di Orta S. Giulio, sul Lago d'Orta, curata da Flavio Arensi. Il catalogo della mostra è composto da 48 foto originali e inedite di Gianni Berengo Gardin: il famoso fotografo ha realizzato una serie di ritratti a Paladino e alle sue opere. Nel 2010 Mimmo Paladino ha firmato la scenografia di “work in progress”, tour che ha visto riunirsi dopo 30 anni la coppia Lucio Dalla e Francesco De Gregori. Il 10 aprile dello stesso anno è installato un grande cavallo blu di oltre quatro metri all'Anfiteatro del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (BS), la casa-museo di Gabriele d'Annunzio. A fine gennaio 2011 realizza la nuova sala permanente del Museo Nazionale Archeologico di Villa Frigerj a Chieti dedicata al Guerriero di Capestrano e inaugura la mostra di sculture incentrata sul “nuovo Guerriero”, allestita presso il Centro espositivo della Fondazione Carichieti a Palazzo De Mayo.
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