REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VII n° 4 APRILE 2011 - EVENTI |
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In uno spazio in cui realtà e immaginazione sono chiamati a convivere e a interagire tra loro, si incontrano un binario verde, un palloncino di cemento e una piccola casa. La prima opera (“Green Rails” 2011, legno smaltato) rappresenta la ferrovia transiberiana, metafora del viaggio leggendario che attraversa l’Asia; poco più in là, un palloncino è affossato nella sabbia come un giocattolo ritrovato dopo una lunga assenza (“Cement Balloon”, 2011, cemento, rame). Infine si ritrova la riproduzione della palazzina in calcestruzzo in cui Olga viveva da bambina, e dalle cui finestre scorrono le immagini del suo viaggio di ritorno, in età adulta (“Home with Nostalgic” Video", 2011, gasbeton).
Come afferma la stessa Schigal, “Cosa definisce un uomo? A cosa appartiene e cosa gli appartiene? Perché a volte siamo spinti a partire per sentirci bene in luoghi lontani, ma allo stesso tempo desideriamo tornare alla terra delle nostre radici? Mi chiedo se non è semplicemente l'infanzia la nostra casa, che da adulti diventa ricordi, immagini, trasformandosi nel luogo irraggiungibile. Lontana dalla mia terra, la Siberia, mi sono resa conto che la memoria tiene vivo in me quel mondo di natura incontaminata, che è la Taiga”. L’interrogativo di Olga Schigal è universale e profondamente umano. L’argomento affrontato, quello della memoria attraverso la ricerca delle proprie origini, è parte fondante del suo percorso artistico e rimane sempre sospeso tra epoche storiche differenti, luoghi lasciati e ritrovati. In contemporanea (dal 7 aprile al 17 luglio 2011), negli spazi di via Solari 35 si terrà la personale di Perino & Vele, sodalizio nato nel 1994, composto da Emiliano Perino (New York, 1973) e Luca Vele (Rotondi (AV), 1975), che privilegiano l'utilizzo della cartapesta per la realizzazione delle loro opere, oltre a un’affascinante rilettura dell’Inferno di Dante, attraverso le opere di Salvador Dalí e Robert Rauschenberg, e a una selezione di artisti contemporanei, tutti provenienti dalla Collezione permanente del museo, completata da un nuovo allestimento delle opere di Arnaldo Pomodoro.
OLGA SCHIGAL. Oltre le terre fredde Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro (Via Andrea Solari 35) 7 aprile - 17 luglio 2011 Orari: mercoledì-domenica ore 11-19; giovedì ore 11-22 Biglietti: 9 Euro intero, 6 Euro ridotto; 4 Euro ridotto scuole; Ingresso gratuito ogni seconda domenica del mese. L’ingresso consente la visita a tutte le mostre allestite alla Fondazione Arnaldo Pomodoro La Fondazione Arnaldo Pomodoro ringrazia il partner UniCredit con cui nel tempo ha costruito un legame duraturo e proficuo basato su un comune sentire che sostiene l’innovazione e la creatività. UniCredit è da tempo impegnato in ambito culturale e numerose sono le attività intraprese con importanti istituzioni, tra cui spicca la Fondazione Arnaldo Pomodoro, per la valorizzazione del patrimonio artistico contemporaneo, a cui si unisce una forte attenzione verso l’opera di giovani artisti. Info Fondazione Arnaldo Pomodoro - tel. 02.89075394 www.fondazionearnaldopomodoro.it c.montebello@fondazionearnaldopomodoro.it Note biografiche. Olga Schigal nasce a Ischimbaj in Russia nel 1980, cresce a Njagan una piccola città in Siberia e nel 1997 si trasferisce in Germania dove studia arte plastica con Katharina Fritsch presso l’Accademia d’arte di Münster. Nel 2009 arriva all’accademia Brera a Milano dove decide di trasferirsi per concludere gli studi e lavorare. Partecipa a diverse mostre collettive in Germania e Italia; nel 2010 vince il Premio Arte Laguna di Venezia. Le sue opere si propongono come rielaborazioni di quei simboli tradizionali di un passato in profonda trasformazione, un periodo storico lontano e perso nei ricordi, svanito con l’avanzare della globalizzazione.
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