Sulla precedente esperienza aquilana giorni fa durante la sua visita a Lampedusa, il premier Silvio Berlusconi ha annunciato la realizzazione di un nuovo “miracolo italiano” per salvare l'isola.
Legambiente però sembra preoccupata. Non a caso il presidente Vittorio Cogliatti Dezza fa notare come la demagogia e il populismo berlusconiano vadano a scapito dei reali interessi dei lampedusani, i quali ormai da anni subiscono le conseguenze di una politica dell’immigrazione trascurata e improvvisata. La gravità dei problemi di Lampedusa – aggiunge il presidente di Legambiente – esige un intervento efficace che garantisca il futuro degli abitanti e lo sviluppo del territorio e non annunci sensazionalistici, che promettono un’isola felice e rendono impraticabile qualunque serio confronto sulle scelte di sviluppo da fare”.
Pertanto, mentre Berlusconi nella sua spettacolare apparizione promette estetica ed economia, in realtà porti franchi, cancellazione dei tributi, abolizione della burocrazia, casinò, campi da golf e una probabile gigantesca colata di cemento ai danni del territorio, per Legambiente rischiano di tradursi in una serie di interventi inutili e dannosi per il paese.
L’isola chiede prospettive assai diverse. E' bene agire in fretta e in modo totalmente diverso dai provvedimenti annunciati dal governo, come partire da un serio intervento di riqualificazione edilizia.
“Lampedusa non ha bisogno di liberalizzare le attività edilizie – prosegue il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana - ma di dotarsi finalmente di un piano regolatore che non ha mai avuto e di un piano paesaggistico che disciplini l’uso ordinato del territorio e recuperi decenni di degrado, frutto di abbandono e abusivismo. - e aggiunge - bisogna finalmente realizzare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti, che faccia partire la raccolta differenziata, mai avviata, e del ciclo delle risorse idriche ed energetiche puntando alla sostenibilità ”.
Secondo Legambiente la vera vocazione turistica di Lampedusa è quella che si fonda sulla promozione del suo inestimabile patrimonio naturale tutelato da una Riserva Naturale Regionale (che registra 100.000 visitatori l’anno), da un’Area Marina Protetta e da un Sito di Importanza Comunitaria che copre oltre l’80% del territorio. Un turismo ben diverso da quello prospettato dal premier.
Ancora tra le proposte avanzate l'associazione denuncia un business sommerso, direttamente collegato all’emergenza migranti: lo smaltimento di un centinaio di barconi giunti sull’isola carichi di immigrati. Da Legambiente-Lampedusa spiegano: “E’ una vera emergenza di cui né il Governo Nazionale, né l’Amministrazione Comunale si stanno occupando un affare, che ha drenato enormi risorse e che poi ha avuto un tragico epilogo nel 2008 e nel 2010 con due mega incendi dei depositi delle imbarcazioni”.
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