Barbara Lope non può lamentarsi di niente, nella vita: a parte una "z" che renderebbe più nobile il suo cognome amputato di una sonora. E' brillante, piacevole, carina. Ha, inoltre, un surplus che la rende speciale nel bene e nel male: la narice da coniglio. Barbara quando si trova in una situazione di imbarazzo, fa “quella cosa”. Allarga ad intermittenza la narice destra e di conseguenza solleva lievemente il labbro, proprio come i roditori.
La prima volta è accaduto al liceo, al momento dell'interrogazione: davanti alla cattedra con un compagno preparato quanto lei ma smanioso di primeggiare. La competizione non voluta, il sentirsi sotto torchio e la paura di non essere all'altezza fanno tirare fuori a Barbara ciò che la distingue dagli altri: la narice del coniglio, appunto. Quell'impercettibile gesto che in classe, però, non passa inosservato sotto gli sguardi pungenti di un manipolo di adolescenti e diventa gesto eclatante di cui ridere e per cui deridere.
Da allora, la protagonista non ha mai smesso di fare la narice nelle situazioni di disagio: a venti come a trent'anni e oltre. Lo fa ad una riunione di lavoro, per esempio, al momento in cui si trova ancora una volta a dover competere con una collega e, a causa di quel gesto inopportuno, rimane addirittura disoccupata. E, forse ancor più imbarazzante, lo fa durante una cena galante con l'uomo che credeva fosse “quello giusto”, ma che resta sconcertato dal gesto e allora Barbara lo lascia lì, incredulo e va via con la sua narice intermittente: se non è in grado di accettare la mia narice, non accetta neanche me, pensa la protagonista.
Reso brioso dalla scrittura sempre fresca di Paola Mastrocola, questo racconto lungo (nato inizialmente per l'iniziativa "Corti di Carta 2008") è un piccolo affresco sulla diversità, che conduce inevitabilmente ad uno stato di solitudine. Barbara passa una buona fetta della sua infanzia chinata sul pavimento a colloquiare con un coniglio che la ignora: da lui impara l'alfabeto del silenzio, che li porta a dialogare tramite il vibrare delle narici. Diventa, questa, la sua arma silenziosa per affrontare le situazioni di disagio e questo suo modo di comunicare alquanto bizzarro finisce col renderla sempre più sola – ma lei non sembra soffrirne – tanto che anche la sua migliore amica la taccia come esibizionista, sfrontata, poco educata. Un racconto lungo, quello della professoressa Mastrocola (insegna in un liceo Scientifico), che ancora una volta posa il suo sguardo amorevole su chi, per natura o per scelta, non ha barriere né inibizioni, non si conforma alla massa e per questo viene tacciato di stravaganza e talvolta isolato.
La narice del coniglio
Paola Mastrocola
Prezzo 10,00€, 76 pagine brossura
Data uscita 18/06/2009
Editore Guanda
collana Prosa contemporanea
EAN 9788860885449
ISBN-10: 8860885442
ISBN-13: 978-8860885449
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