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Camera dei Deputati dal resoconto stenografico dell'Assemblea: seduta n. 463 di mercoledì 13 aprile 2011

ANTONIO DI PIETRO (IdV) - Processo breve: dichiarazione di voto

D'iniziativa dei senatori: Gasparri ed altri: Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi in attuazione dell'articolo 111 della Costituzione e dell'articolo 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (Approvata dal Senato)


Signor Presidente, ad una settimana esatta dalla decisione che questa maggioranza parlamentare ha preso qui di dire che «Ruby rubacuori» è la nipote di Mubarak, un'altra sconcezza ci apprestiamo, vi apprestate, a deliberare oggi, quella sconcezza che voi chiamate processo breve.

Giustificate questa vostra sconcezza, questa vostra volgarità, questa vostra legge incostituzionale, chiamandola misura a tutela del cittadino in applicazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo. Come dire, chiamate Dracula a salvare un povero Cristo che si è tagliato le vene.

Vedete, quel processo breve di cui parlano la Corte di giustizia dell'Unione europea e la Convenzione europea non è quello che oggi Berlusconi dice in uno dei suoi comunicati nel quale afferma sempre una bugia per nascondere come stanno i fatti.

Oggi Berlusconi afferma che questa sarebbe una legge europea per evitare le multe dall'Alta Corte di giustizia, ma la legge europea non dice che bisogna interrompere i processi prima del tempo, dice l'esatto contrario. Dice, cioè, che ogni persona ha diritto ad avere una causa in cui sia esaminata, entro un termine ragionevole, la sua questione. Insomma, un processo serve per far sapere chi ha ragione e chi ha torto. Se riduci i tempi processuali, anzi, impedisci che il processo si faccia, impedisci di sapere chi ha ragione e chi ha torto.

Quindi a chi fai il favore? Alla parte lesa? Alla giustizia? Alla verità? No, lo fai al delinquente, lo fai a quella persona che non vuole sottoporsi al processo. Nel caso di specie, lo fai a Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori), il quale è coinvolto in un processo in corso - si chiama processo Mills - in cui il suo coimputato è già stato condannato con sentenza penale passata in giudicato e il reato in questione è il reato di corruzione.

Il reato di corruzione è quel reato in cui c'è uno che dà e uno che prende. Chi prese, Mills, è già stato condannato per avere ricevuto da Berlusconi e, siccome questo processo in primo grado sta per arrivare a destinazione, lui oggi, come da anni e anni, da quando sta in questo Parlamento, anche si fa una legge, una «leggina» per non farsi processare. Poi dicono che questa legge servirebbe anche ad altri! In realtà il Ministro della giustizia ha detto che serve solo a Berlusconi e già questo dovrebbe umiliare a tal punto il Parlamento che, con senso di responsabilità, i parlamentari non dovrebbero votarla, ma - ripeto - in questo Parlamento ci sono più parlamentari che si comportano come Giuda che alberi dell'orto di Getsemani disposti ad accoglierli, di fronte a quel che sono i loro elettori (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

Ed allora, non è vero che questa legge - purtroppo - aiuta solo Berlusconi, perché se così fosse sarebbe una beffa, ma è un danno grave per le migliaia e migliaia di truffati, di coloro che subiscono un torto, di tutti coloro che sono vittime dei reati contro la pubblica amministrazione. I reati contro la pubblica amministrazione in genere si prescrivono in sette anni e mezzo, ma in questo caso in sei anni. Tutto ciò, invece, di trovare soluzioni che mettano in condizione il giudice di arrivare prima a una sentenza per sapere prima come stanno i fatti!

Addirittura, nel caso di un Presidente del Consiglio, in un Paese civile, in un Paese normale, dovremmo sapere prima se chi ci governa è una brava persona o un delinquente non dopo (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori). Infatti, dopo che i buoi sono usciti dalla stalla, non me ne faccio niente della stalla! Qui abbiamo a che fare con una persona che dal 1994 continua a farsi leggi per non farsi processare e finora la Corte costituzionale ha dovuto fermarla. Grazie a Dio, il 12 e il 13 giugno ci penseranno gli elettori a fermarlo, perché bisogna che lo sappiano i cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! Bisogna che lo sappiano i cittadini italiani! Noi dell'Italia dei Valori ci avevamo visto per tempo, già dall'anno scorso, quando ha fatto la legge sul legittimo impedimento, altra legge ad uso e consumo proprio, perché in base a quella legge lui doveva semplicemente dire: «io so' io» e, come il Marchese del Grillo, non mi voglio far giudicare se non quando voglio io e se non dal giudice che voglio io. La Corte costituzionale ha detto: guarda che ti deve mettere d'accordo con il giudice. Lui già sta facendo, come avete visto sta facendo: ogni volta che fissano un'udienza, quel giorno si fissa in agenda politica un qualcosa da fare, in modo che non deve andare in udienza.

E, allora, noi chiediamo ai cittadini: il 12 e il 13 giugno andate a votare e decidete voi, una volta per tutte, se vi conviene avere un Presidente del Consiglio che tiene impegnato il Parlamento, che addirittura non fa neanche i Consigli dei ministri per tenere i suoi ministri in Parlamento, che addirittura mette in secondo piano il dramma nucleare che sta succedendo in Giappone, la guerra che abbiamo in corso, i quattro milioni di cittadini giovani italiani che non hanno lavoro, un'economia a pezzi, un'Italia che non ha futuro; un Presidente del Consiglio, quindi, che tiene impegnato il Parlamento soltanto per risolvere i suoi problemi personali.

La verità è una e una sola: Berlusconi fa politica per motivi giudiziari. Ai tempi miei c'erano due tipi di imputati, uno che faceva il latitante e se ne andava ad Hammamet e uno che veniva in procura ad ammettere i fatti. Lui ha inventato il terzo tipo: me ne vado in Parlamento per farmi le leggi per non farmi processare (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! Doveva fare una scelta fra San Vittorie e Montecitorio: ha pensato che si sta meglio a Montecitorio che a San Vittore.

Questo è il dato di fatto ed è questo che dobbiamo far capire agli italiani, perché in questi anni sono stati truffati, sono stati raggirati ed è stato fatto credere loro che, votando a quella formazione politica, si metteva in condizione loro di stare meglio. Invece sta meglio lui e qualche amico suo.

E chi sono gli amici suoi? Proprio quelli a cui fa piacere e fa comodo questa legge, perché - ripeto - questa legge non mette in condizione i giudici di fare i processi prima, ma mette in condizione i giudici di non farli più! È come dire che in ospedale, preso atto che qualcuno sta malato a tal punto, con il cancro, che se in due mesi non gli fai l'operazione non gliela puoi fare più, la decisione è che non si opera per niente, invece di mettere in condizione l'ospedale di operarlo in tempo.

Questa è l'anomalia di questo provvedimento, questa è l'anomalia di questa legge. È una legge, peraltro, incostituzionale perché - guarda caso - con una norma transitoria si applica proprio al processo che lo riguarda, cioè il processo Mills. Allora ancora una volta noi insistiamo. Qui Berlusconi di epocale non ha fatto nulla; si tratta semplicemente di un imputato che ha trovato una scorciatoia per evitare di essere sottoposto alla giustizia. Allora dobbiamo deciderci, una volta per tutte, se possiamo accettare che un Paese, uno Stato di diritto come il nostro possa continuare a calpestare la Costituzione, la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, la Convenzione dell'ONU sulla corruzione, e tutte quelle leggi che vogliono un'Italia più attenta alla giustizia, un'Italia che metta in condizione chi ha ragione di avere ragione, oppure se dobbiamo accettare di essere umiliati in questo modo.

In questi giorni la cosa che più mi ha colpito è stata la non accettazione dell'election day. Questo per farvi capire come lui a tal punto teme il giudizio del popolo che non vuole che il risultato del referendum arrivi proprio su questa materia. Butta via 350 milioni di euro per far sì che si tengano il 15 e il 16 maggio le elezioni amministrative, il 29 maggio il ballottaggio, e il 12 giugno (ancora una volta) il referendum. Perché non ha fatto sì che si tenessero tutti insieme? Con 350 milioni di euro, buttati via, si potevano sistemare le case dei disperati de L'Aquila, si potevano sistemare gli alluvionati, si potevano sistemare i cassintegrati, si potevano sistemare tante questioni.

Lui li butta via perché serve a lui il risultato, e il risultano qual è? Non vuole il giudizio del popolo. Egli sa che sta utilizzando il Parlamento per se stesso, e il grave è non quel che fa lui, ma quel che fa questa maggioranza, venduta, asservita, che si chiama responsabile ma è irresponsabile, perché vende se stessa, vende la propria dignità per un piatto di maccheroni. Godetevi il vostro piatto di maccheroni che il giudizio degli italiani prima o poi arriverà (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

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