REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VII n° 5 MAGGIO 2011 FATTI & OPINIONI


Dal resoconto stenografico in corso di seduta
Luciano Mario Sardelli.(IR). Mozioni “Libia”, dichiarazioni di voto
Camera dei deputati. Seduta n. 471 di mercoledì 4 maggio 2011


Signor Presidente, la mozione unitaria presentata dalla maggioranza, Popolo della Libertà, Lega Nord e Iniziativa Responsabile, sull'intervento italiano in Libia è la dimostrazione vivente della responsabilità con la quale questo Governo e le forze politiche parlamentari che lo sostengono affrontano quella che è la più complicata delle questioni politiche di questi tempi in questo Paese. La missione umanitaria in Libia non è solo un problema di politica estera, ma è soprattutto un problema di politica economica e di sicurezza nazionale. Mai come in questo caso la politica estera dell'Italia converge non solo con l'immagine e gli interessi regionali del Paese, ma si inserisce nella storia italiana e nelle prospettive di sviluppo e di crescita dei nostri interessi economici nel Mediterraneo e nell'Africa in particolare.

Solo recentemente si era chiusa con un trattato di amicizia la frattura centenaria che abbiamo con il popolo libico. Il Governo Prodi prima e il Governo Berlusconi successivamente avevano concluso un faticoso percorso di avvicinamento e comprensione tra i due popoli. Siamo il primo partner commerciale della Libia, Paese nel quale operano grandi aziende nazionali e che ha a sua volta investito in realtà finanziarie e imprenditoriali italiane. Questa collaborazione ha assicurato negli ultimi anni stabilità, sicurezza e controllo anche dei flussi migratori.

In questo contesto, la richiesta di maggiore democrazia e cambiamento che attraversa i popoli del nord Africa ha portato ad una guerra civile in Libia. L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione del 26 febbraio 2011, con cui richiede l'immediata adozione di un cessate il fuoco, sottolinea l'esigenza di intensificare gli sforzi per addivenire ad una soluzione della crisi che risponda alle legittime richieste del popolo libico, autorizza gli Stati membri dell'ONU a prendere tutte le misure necessarie a protezione dei civili e delle popolazioni, riconosce l'importante ruolo della Lega degli Stati arabi.

A questa sollecitazione la NATO, che in vari scenari internazionali ha assunto questa funzione di difesa dei popoli e dei diritti umanitari ha risposto. Il nostro Paese, che della NATO è componente e fondatore, ha dato un contributo corretto. Abbiamo prima approvato in quest'Aula varie mozioni che individuavano una no fly zone per la protezione delle popolazioni più deboli ed esposte ed abbiamo accompagnato questo, come tradizione dell'Italia e delle nostre Forze armate, con un intervento umanitario. A ciò, però, recentemente è seguita la necessità di un impegno più diretto del nostro Paese sul fronte degli obiettivi militari.

La situazione è estremamente complessa e difficile e non si possono accettare semplificazioni di una posizione divisa e contraddittoria. Oggi, a dimostrazione delle vostre divisioni, presentate ben tre mozioni diverse, differenti e molto spesso contrastanti. Le mozioni del Partito Democratico e dell'Italia dei Valori, addirittura questa mattina, sono state modificate per rispondere all'esigenza che noi abbiamo posto di una interruzione immediata del conflitto e, quindi, di un immediato avvio di una trattativa di pace. Siete divisi, lacerati e confusi di fronte ad una situazione strategica per il Paese. In questi anni, colleghi dell'opposizione - mi riferisco ai colleghi del Partito Democratico - avete subito una mutazione storica, avete calpestato le bandiere della pace in cui eravate avvolti e non ci meraviglieremo se a breve indosserete l'elmetto dei marine.

D'altra parte, le vostre tardive considerazioni sulla necessità di convergere su un immediato cessate il fuoco non convergono, invece, su quello che è il punto della nostra mozione; ce lo rimproverate, in contraddizione con quello avete chiesto questa mattina. Perché, dite, poniamo un termine temporale al nostro impegno in Libia e perché ora voi chiedete un'iniziativa per un immediato cessate il fuoco? Perché non sostenete la nostra richiesta di un coinvolgimento dell'Unione europea nel controllo del flusso dei migranti che arrivano dal nord Africa? Non vi rendete conto dei problemi economici, sociali e di ordine pubblico che questo comporta?

Ma quali «marchette» elettorali, onorevole Di Pietro! I vostri elettori nelle grandi città del nord e del sud non si rendono conto dei problemi sociali, di sicurezza ed economici che l'arrivo indiscriminato di barche comporta? Noi del centrodestra abbiamo fatto un percorso lungo e difficile per arrivare ad una posizione condivisa. Abbiamo considerato le preoccupazioni e le paure dei nostri cittadini per una guerra che al 70 per cento non vogliono. Abbiamo lavorato con la Francia prima e con l'Unione europea poi, perché vi sia una maggiore responsabilità dell'Unione europea nel controllo dei migranti. Abbiamo posto vincoli di spesa a questo intervento, riducendo, al contempo, l'impegno dei nostri militari in altre situazioni di crisi internazionale.

Tutto questo lo abbiamo fatto mantenendo saldo e forte il nostro rapporto con le organizzazioni internazionali, in particolare la NATO e l'ONU, e va dato atto di questo merito al Ministro della difesa e al Ministro degli affari esteri Frattini.

Concretezza, ascolto degli italiani, attenzione ai territori, rispetto degli impegni internazionali. Questa è la politica del centrodestra, del Popolo della Libertà, della Lega e di Iniziativa Responsabile, una risposta unitaria a problemi complessi, una risposta politica, moderna ed efficace, una risposta di umanità, di coerenza e di pace. Concludo con un saluto ai nostri militari impegnati in decine di aree per la pace nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Iniziativa Responsabile<(i>).

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