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 Anno VII n° 6 GIUGNO 2011    -   FATTI & OPINIONI


Elezioni amministrative
L'Italia s'è desta!
Cosa è successo agli italiani che hanno detto no a Berlusconi? E adesso il Governo? L'opposizione? I referendum ci attendono!
Di Il Nibbio


Sembrava che Berlusconi fosse imbattibile, che gli italiani non fossero più in grado di esprimere nella cabina elettorale lo sdegno che invece si sentiva vibrare nell'aria. Questo turno elettorale di amministrative ha dimostrato che la democrazia risiede ancora in Italia e gli elettori possono ancora cambiare il volere dei leader politici.

L’ultima tornata elettorale è stata caratterizzata da più elementi che hanno sicuramente influito fortemente sul risultato; vediamoli.

Per prima cosa l'ambiente. La gente è duramente provata da una crisi che non sembra finire: redditi reali che diminuiscono, che sono tagliati dalla disoccupazione, tasse in aumento, precarietà del lavoro, preoccupazione per il futuro. Il Governo sembra non fare nulla per evitare che la situazione peggiori. Berlusconi poi che si occupa solo dei suoi problemi giudiziari; inveendo in modo indecente contro i PM e straparla con i capi di stato esteri importanti come Obama. Il parlamento, piegato alle sue necessità, delibera di tutto, perfino che Ruby è nipote di Mubarack. I posti di governo sono solo un mezzo per gratificare amiche e suoi sostenitori, appena comprati con le campagne acquisti, senza curarsi che i membri del governo siano “al di sopra di ogni sospetto”.

Secondo punto, veramente importante: finalmente l'opposizione ha scelto i candidati in modo democratico con le primarie, questo sistema introdotto da Prodi ha sempre dato risultati positivi, ma evidentemente alla nomenclatura delle segreterie dà molto fastidio perché non permette di “gratificare” gli amici e mantenere la leadership se è ottenuta con i “pacchetti di tessere” e non con il consenso della gente.

Terzo punto: i candidati hanno fatto una campagna elettorale che ha parlato alla gente, senza eccessi. Bella l'ironia con cui il popolo di internet ha risposto alla campagna crudele e diffamatoria della Moratti verso Pisapia. I nostri politici devono avere chiaro che l'ironia è la via migliore per distruggere l'avversario.

La vittoria di Pisapia a Milano è la vittoria del modo di far politica di Vendola: per entrambi il passato di estrema sinistra è superato. Parlano entrambi di cose da realizzare di linee politiche da seguire, non di inutili posizioni ideologiche preconcette che dividono; hanno abbandonato definitivamente la parola “comunista”, che non si sente più sulla loro bocca da anni. Agli elettori piace la moderazione e loro sono moderati.

Cosa succederà adesso a Berlusconi? Non illudiamoci che molli: tenterà in ogni modo di raddrizzare la barca. Apparentemente ha già avuto la promessa di Bossi di “andare avanti”. Si, ma per quanto? Salvini prima e Calderoli poi hanno parlato chiaro: adesso si deve parlare di cose che interessano agli elettori, quindi non di leggi ammazza processi; le riforme devono avere al centro i benefici per gli italiani e non gli interessi di Berlusconi. Se è così, la “Riforma della Giustizia”, preparata da Alfano, può essere messa nel cassetto con evidenti conseguenze per il premier.

Il consenso dato da Bossi è evidentemente a tempo determinato. la base non vuole più che ci sia Berlusconi, ma così non si può andare alle elezioni. Sembra che siano in corso prove di “nuove vie” politiche e proprio in questa tornata elettorale vi sono stati ammiccamenti tra Lega e PD.

Anche nel PDL le acque sono agitate. È evidente che Berlusconi ha perso la sua capacità di incantare gli elettori e i politici di professione si devono salvare; per farlo devono andare subito al dopo Berlusconi. Se così fosse, Fini potrebbe rientrare nella maggioranza, oppure si può andare ad un governo allargato per rimettere in sesto la politica: riforma elettorale, riforma fiscale, federalismo compiuto, ecc... In questo caso si spera che cancellino anche le leggi ad personam e attuino una legge sul conflitto di interessi. Non credo che si andrà alle elezioni prematuramente.

Il PD deve trarre da queste elezioni un nuovo modo di condurre la politica: basta con lo strabismo o Casini e la Binetti o Vendola e di Pietro. L'elettorato premia la chiarezza e i candidati “puliti”. Per vincere occorre coerenza, oltre a parlare di cose concrete.

Ora chiudiamo parlando degli elettori.

Tra qualche giorno c'è un altro importante appuntamento: i referendum del 12 giugno.

Questa è ancora un’occasione per dimostrare di essere italiani consapevoli. Il referendum è una grande opportunità per poter dire le propria; non credete a chi v’invita a non andare, vuole solo che voi stiate zitti e non intralciate i suoi interessi. Andate e votate, ricordatevi innanzi tutto che i quattro quesiti si riferiscono a leggi che Berlusconi e la sua cricca hanno fatto approvare per avvantaggiare i loro amici nuclearisti francesi e non, organizzazioni che gestiranno l'acqua e infine per se stesso, per evitare quei stramaledetti processi che lo incalzano.

Andare a votare e votare quattro si è un ulteriore modo per distruggere Berlusconi e riaffermare la democrazia.



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