Da tempo ormai, perché fra i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni si sviluppi un senso di appartenenza comunitaria e si faciliti il loro inserimento nel mondo sociale e professionale, la Commissione Europea, tramite la Direzione Generale per l'istruzione e la cultura, destina, con l'ausilio dell' A.N.G. (Agenzia Nazionale Giovani), diversi fondi a sostegno della mobilità e delle politiche giovanili.
Programmi come Gioventù in Azione, Leonardo, Marie Curie e molti altri ancora, mirano ad accrescere la solidarietà e la comprensione reciproca dei giovani, ma soprattutto ad incoraggiarne la partecipazione alla vita pubblica e sviluppare il loro spirito d'iniziativa, imprenditorialità e creatività, in conformità ai principi che ispirano le politiche dell'Unione (diversità culturale, coesione sociale, sviluppo sostenibile e lotta contro le discriminazioni).
Obiettivo principale dunque è promuovere la cittadinanza attiva dei giovani e quest'anno in Italia non sono mancate le occasioni per farlo. L'esempio è stato dato, qualche settimana fa da “A Tutto G.A.S.” (Giovani Attivi del Sud), un meeting nazionale realizzato dal Coordinamento dei Forum e l'Assessorato alle politiche giovanili della provincia di Avellino.
Dal 19 al 22 maggio scorso Summonte, un piccolo comune avellinese, ha ospitato più di 130 giovani, policy, decision maker e tecnici delle politiche giovanili di tutta l'area meridionale italiana, impegnati sui temi di salute, cittadinanza attiva, territorio, ambiente, lavoro, famiglia, politiche sociali, cultura, sport e turismo, scuola, ricerca ed università.
Il progetto, sostenuto con i fondi stanziati dal programma Gioventù in Azione della Commissione Europea (Direzione Generale Istruzione e Cultura e con il patrocinio della Regione Campania, Provincia di Avellino e Comune di Summonte), ha visto nelle quattro giornate ad esso dedicate la realizzazione di workshop, laboratori ed incontri con le istituzioni, accompagnati da momenti ricreativi, quali concerti, danze folkoristiche, rappresentazioni drammatiche e giochi di gruppo.
Dai lavori di volontari, formatori ed organizzatori, è emersa la volontà di creare un tavolo di idee e di confronto su tali tematiche, al fine di sviluppare la sensibilità dei giovani ed inserirli così, in un percorso di crescita individuale e di gruppo, ma anche quella di promuoverne la libera espressione. Incontri e strumenti condivisi secondo i principi europei, che hanno reso fattibile l'instaurazione di nuovi modelli organizzativi e di coordinamento, tra cui quello di un dialogo strutturato ed aperto alle esigenze dei giovani, che li ha condotti ad avanzare le loro proposte davanti alle istituzioni.
L'evento non può essere sottovalutato, o peggio, circoscritto ad una zona in particolare, poiché G.A.S. è la prova lampante che i giovani sono e devono essere artefici del proprio presente, nonché organizzatori del proprio futuro. Ancor più è importate che questi diventino ovunque consapevoli e protagonisti del loro tempo, attraverso lo sviluppo di una coscienza critica delle politiche locali e nazionali.
“Mi aspetto che i giovani capiscano che la loro vita è nelle loro mani e che hanno tutte le possibilità di farne una cosa meravigliosa. Voglio che sappiano che possiedono la libertà e le capacità per modificare profondamente la realtà in cui vivono e che non c’è alcun bisogno di aspettare che qualche fenomeno straordinario modifichi il corso del tempo. Loro stessi possono essere i veri artefici del cambiamento!" Questo si era augurato Pellegrino Guerriero, presidente del Coordinamento dei Forum della Gioventù della Provincia di Avellino, durante la preparazione dei lavori. E così è stato.
Impegno, determinazione, condivisione di idee ed esperienze, accompagnate dall'entusiasmo dei partecipanti e dalla determinazione degli autori, hanno dato luce a progetti, che si incardinano nell'ottica delle varie priorità europee, senza dimenticare quelle dei loro luoghi di provenienza. In un contesto, come quello creato da G.A.S., hanno trovato spazio idee, orientate alla costituzione di percorsi rivolti all'ambiente in cui viviamo, impostando l'azione progettuale sulla strategia Europa 2020, per uscire dalla crisi e preparare l’economia dell’UE ad affrontare le sfide del prossimo decennio, ma anche l'elaborazione di una linea di intervento per sfruttare e sviluppare al massimo le risorse umane e territoriali locali.
L'esperienza avellinese insegna, che l'attivismo giovanile non può fermasi al 22 maggio o interessare una provincia in particolare. Il meeting nazionale dei giovani attivi del sud ha fatto anche questo: sviluppare percorsi di crescita tramite l'appredimento peer to peer (apprendimento non formale, che ripudia dunque il nozionismo canonico ed accademico, a favore del contatto diretto con le esperienze di professionisti del terzo settore) e la condivisione di intenti comuni, abbattendo di fatto le distanze e le barriere ideologiche, che possono dividere le giovani generazioni, non solo dagli adulti, ma anche dai coetanei provenienti da altre realtà territoriali.
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