Paul Strand e Walter Rosenblum sono celebri per essere due fotografi che conciliano nel proprio lavoro impegno sociale e arte. Strand, le cui prime fotografie furono esposte nella galleria 291 di Alfred Stieglitz e pubblicate nella famosa rivista “Camera Work”, era un fotografo affermato già dal 1917. Rosenblum, più giovane di 29 anni, iniziò la sua carriera nel 1939 diventando uno dei fotografi più decorati nella Seconda Guerra Mondiale. Da allora, le sue opere e i suoi scritti critici furono ampiamente esposti e pubblicati. Per mezzo della fotografia Strand e Rosenblum svilupparono un’amicizia che durò per circa 35 anni. Iniziato quando entrambi erano membri della Photo League di New York, questo legame si trasformò in un rapporto più profondo con il passare degli anni.
Quando Strand si trasferì in Francia nel 1950 per sfuggire al clima politico illiberale degli Stati Uniti, la loro amicizia continuò grazie ad una fitta corrispondenza e alle reciproche visite. Le lettere svelano molto dei viaggi di Strand in Europa e in Africa tra il 1950 e il 1964: un periodo intenso in cui per fotografare si recò in Francia, Italia e poi Ebridi, Egitto, Ghana, Romania, Cecoslovacchia e Marocco.
Strand era molto dedito alla progettazione delle sue pubblicazioni, tra cui “Un Paese”, per cui le lettere affrontano problemi relativi all’impaginato e alla stampa del libro. Interessanti sono anche le discussioni sulle tendenze dominanti in fotografia; Strand, tagliato fuori dalla scena americana, fece affidamento su Rosenblum per mantenersi aggiornato su come andavano le esposizioni e il mercato delle fotografie, sia nelle gallerie che nei musei.
Da parte sua, negli anni ‘50, Rosenblum fu impegnato nelle controversie della Photo League, rimasta coinvolta nelle campagne anti-comuniste del governo americano. Il suo carteggio con Strand spesso allude anche alla scena politica più ampia. Oltre ad informare Strand sulle vicende del più vasto mondo della fotografia, Rosenblum scriveva abitualmente sui progressi del proprio lavoro ad Haiti e nei quartieri più poveri di New York; alcune immagini tratte da questi lavori sono visibili in mostra1.
Strand e Rosenblum affrontavano il mondo reale partendo da due diversi punti di vista. Strand, nel tentativo di descrivere lo stile di vita delle comunità rurali, si focalizzò sui rapporti tra gli uomini, le costruzioni da loro create e la natura. L’interesse di Rosenblum, invece, fu per lo più rivolto alle persone e ai loro rapporti, con le altre persone e l’ambiente. Tuttavia, entrambi concordavano sul fatto che le proprie immagini dovevano essere più che semplici documentazioni della realtà quotidiana: entrambi si proponevano di coinvolgere lo spettatore sia esteticamente che emotivamente. E crediamo che le opere qui esposte raggiungano quest’obiettivo.
1) Scritto per Villa Brandolini ESTATE FOTOGRAFIA 2011
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