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 Anno VII n° 6 GIUGNO 2011    -   PRIMA PAGINA


Cosi fan tutti – secondo step
La corruzione dilaga in ogni ambiente, persino nel Vaticano
D’altra parte l’Italia vanta una delle prime posizioni in Europa per la corruzione. Dai palazzi romani a quelli locali non tralascia nessuno, nemmeno i sindacalisti
Di Silvano Filippini


L’articolo precedente si è concluso asserendo che lo sport è lo specchio del malcostume che ha investito la società. Quindi, appare evidente che ogni ambiente ha i propri scheletri nell’armadio. D’altra parte l’Italia vanta una delle prime posizioni in Europa per ciò che concerne la corruzione, al punto che non abbiamo ancora ratificato il trattato europeo istituito ben dodici anni or sono, mentre la piccola Bosnia, ad esempio, lo ha già fatto. Del resto le recenti statistiche hanno evidenziato che, in Italia, nell’ultimo anno la corruzione è aumentata del 230%. Una vera e propria iattura!

Se andiamo a spiare il mondo della politica, quasi ogni giorno ci è propinato sui media qualche scandalo che nasce dalla sempre più dilagante corruzione, sia a livello centrale sia periferico. Tanto per citare alcuni degli ultimi, ecco le rivelazioni del pentito Brusca che toccano i rapporti tra Cosa nostra e la politica e mettono in risalto il fatto che Berlusconi fu “costretto” a pagare il “pizzo” di 600 milioni di lire alla cosca di S.Maria del Gesù, nel tentativo di arrivare a Craxi.

Per non parlare del sempre più vasto giro d’affari e tangenti che riguardano il costruttore Anemone, di cui l’on.Scajola risulta uno dei tanti privilegiati cui sono andati regali di ogni sorta. Forse, dopo il 15 giugno il Gip di Perugia sarà in grado di capirci meglio e noi potremo comprendere gli innumerevoli intrecci tra politici e imprenditori, sempre più propensi a prezzolare i rappresentanti dei cittadini pur di ottenere appalti in modo truffaldino. Tanto a pagare siamo sempre noi dato che, ad esempio, per i lavori della Maddalena si è passati da un preventivo di 310 milioni di euro ad un consuntivo di 630 milioni. E non è finita visto che i lavori di bonifica del porto sono stati eseguiti in modo del tutto approssimativo.

Non solo la politica del palazzo risulta sempre più corrotta, ma a livello locale gli scandali si susseguono a spron battuto.
Tanto per citare alcuni degli ultimi episodi, troviamo l’inchiesta sulla Sanità piemontese dove sono state arrestate sette persone per via di una serie di appalti truccati, concorsi pilotati e tentativi di neutralizzare l’ufficio che si occupa di sicurezza sul lavoro.

E che dire di quel consigliere comunale di Torino che si era opposto all’acquisto di un costosissimo macchinario per lo smaltimento dei rifiuti, dimostrando che era del tutto inutile. Anziché gradire il suo intervento che avrebbe fatto risparmiare quattro milioni di euro al comune, è stato allontanato per essersi opposto alla “cricca” che imponeva tali acquisti utili soltanto al portafoglio degli amici che avevano proposto l’affaire. Così non ha potuto avere il sostegno economico per il ricorso alla giustizia che ha portato avanti a sue spese. Alla fine il faccendiere è stato condannato per corruzione senza che il sindaco uscente si schierasse a favore dell’onesto consigliere. Non solo, il nuovo sindaco ha coinvolto due nuovi collaboratori (con relativi compensi) pur sapendo che sono stati condannati per corruzione diversi anni fa.

Persino nel mondo sindacale (non ci si può più fidare di nessuno) è emerso che alcuni sindacalisti di Napoli (che novità!) imponevano il pagamento di bustarelle a tutti coloro che aspiravano ad un posto di lavoro nell’azienda dei trasporti partenopea.

Nel casertano sono stati costretti agli arresti domiciliari ben tre giudici di pace, rei di aver favorito cause di avvocati conniventi in cambio di 1000 euro per ogni procedimento. Tali cause riguardavano falsi incidenti stradali che consentivano di spillare ingenti somme alle compagnie assicurative. Ma non si rendono conto che, così facendo, oltre a gettare discredito sulla categoria, danneggiano pure gli onesti cittadini (e se stessi) costretti a pagare premi assicurativi sempre più alti a causa dello spropositato aumento di incidenti in regione. Certo che, se anche i magistrati sono corrotti, non ci si può più salvare!
Infatti, l’ultimo scandalo in ordine di tempo coinvolge pure un presidente di tribunale e, per la precisione, quello di Imperia dove, a seguito delle indagini, sono stati consegnati numerosi avvisi di garanzia (tra cui un cancelliere e un avvocato) per corruzione in atti giudiziari. In pratica si trattava di un giro di denaro in cambio di agevolazioni nelle sentenze.

Che dire, poi, di quei poliziotti che sono risultati come “prestanome” nella gestione di locali pubblici appartenenti ad affiliati del clan dei Casalesi. Le indagini della Dda hanno portato al loro arresto, assieme ad altri dieci individui, e al sequestro di beni per otto milioni di euro.

E’ sotto gli occhi di tutti il malaffare che da decenni aggredisce il sistema di smaltimento dei rifiuti in Campania, con gravi problemi per la salute pubblica dovuti ai rifiuti tossici sotterrati nelle discariche e ai cumuli di spazzatura a contatto delle abitazioni. Ora si viene a sapere che anche al nord la corruzione sta invadendo l’illecito smaltimento in siti non autorizzati. A tal proposito, di recente sono stati denunciati 12 imprenditori bresciani del settore edilizio e del trasporto di materiali inerti.

Chissà cosa avranno pensato gli abitanti di Cassano d’Adda che avevano eletto il loro sindaco, quando hanno scoperto che al primo cittadino sono state messe le manette per corruzione: riceveva mazzette per modificare il piano regolatore. Assieme a lui sono in carcere anche il figlio e un ex consigliere comunale.

Ma il fatto più scandaloso riguarda il Vaticano che, anziché apparire come fulgido esempio di virtù e moralità, è caduto nelle tentazioni comuni a tutti gli umani. Infatti, da anni si sospetta sui loschi affari della banca Vaticana (IOR), dove, per aprire un conto, si deve essere presentati da persone note e “per bene”.
E c’era la fila per riuscire ad ottenere i favori dello IOR che consistevano in interessi agevolati ma, soprattutto, consentiva l’anonimato protetto.
Anche il cantautore Gaber l’aveva denunciato parecchi anni or sono in una sua canzone: “i traffici loschi della Santa Sede sono parte integrante dei misteri della fede”.
Ora sono finalmente emersi questi traffici in quanto le indagini hanno evidenziato che diversi contributi europei versati sulla Banca Vaticana venivano poi girati ad un soggetto mafioso. Persino il PAPA ha dovuto prendere atto dell’incresciosa situazione e intimare alla IOR di adeguarsi alle normative che prevedono nomi e cognomi dei destinatari dei movimenti in entrata e in uscita.

Ogni anno emergono concorsi-truffa sia a livello nazionale che locale.
Ce ne sono di due tipi: -quelli inutili perché i vincitori sono già designati e che hanno dei costi non indifferenti pagati da noi cittadini.
-quelli dove si incassano i soldi di tutti i concorrenti e poi vengono annullati senza più far sapere se sono stati assegnati i posti in concorso e a chi.

Persino l’ACI di Milano si è fatta coinvolgere nel sistema di corruzione e, precisamente, in occasione dell’ultimo Gran Premio di Monza. Erano state indette le votazioni per designare il nuovo C.D.A ma, pur di favorire i soliti noti, erano state acquistate centinaia di nuove tessere di soci nella zona di Arcore, in barba alle norme vigenti che prevedono i dati e la firma dei sottoscrittori. Oltre alla truffa anche la beffa: infatti, ha vinto il gruppo di consiglieri capeggiato da colui che fungeva da “commissario” mandato da Roma per verificare le irregolarità del precedente C.D.A. E chi rientrava nella lista? Il fidanzato dell’onorevole Brembilla e il figlio di La Russa oltre ad altri meno noti che, oltretutto, portavano il numero dei componenti a nove, quando era risaputo che le recenti modifiche della legge non consentono più di cinque consiglieri.

Potrei andare avanti all’infinito ma mi sono limitato agli ultimi episodi riportando almeno un esempio per quegli ambienti dove, più facilmente, può venire alla luce il “marcio”. E’ vero che dobbiamo combattere con mafia, camorra, ‘ndrangheta e sacra corona unita ma, certamente, noi italiani ci mettiamo del nostro e, sicuramente, non facciamo una bella figura a livello internazionale!



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