È tempo di referendum. La Corte Costituzionale ha sciolto l'ultimo nodo: il ricorso fallito dell'Avvocatura di Stato contro il verdetto della Cassazione, che ammetteva il referendum sul nucleare, nonostante il tentativo
in estremis del Governo di bloccarlo con un provvedimento di “moratoria”. Quel provvedimento, che Berlusconi ha spiegato pubblicamente all'amico Sarkozy, serviva solo per evitare il referendum, ma non avrebbe bloccato lo sviluppo degli accordi già presi sulle centrali nucleari.
Tutti e quattro i quesiti referendari hanno una cosa in comune: grandi interessi che possono fare danno agli italiani. Non voglio entrare nel merito d’ogni quesito, ma sintetizzo.
Del problema del nucleare abbiamo parlato già in abbondanza. La sintesi è: costi superiori alle energie rinnovabili e abbassati, caricando alle tasche dei cittadini i costi di smantellamento e parte dei costi di realizzo, sicurezza assolutamente insufficiente data la peniciosità di un semplice guasto, insufficienza della fonte energetica a risolvere i nostri problemi di approvvigionamento e di dipendenza dall'estero, prossima fine delle scorte nucleari.
I due quesiti sull'acqua vogliono cancellare l'idea, semplicemente cervellotica, di affidare ai privati uno dei compiti primari della pubblica amministrazione. L'acqua è un bene primario come l'aria, non può essere privatizzata, al massimo si può affidare la sola gestione del servizio cosa, che già oggi quasi tutti i comuni fanno. Se gli acquedotti del sud sono dei colabrodo la colpa è del disinteresse delle amministrazioni verso i loro cittadini. Il problema si può risolvere con l'obbligo a portare il servizio a livelli accettabili e il commissariamento delle amministrazioni competenti in caso di inerzia.
Il legittimo impedimento è una delle tante leggi
ad personam che Berlusconi ha voluto per evitare di passare in giudizio. Un’evidente violazione della costituzione che implica l'idea che il potente sia al di sopra delle leggi e quindi è in assoluto una legge contro la democrazia. È strano che di questo si parli meno perché a me sembra invece la somma di tutti: l'idea che il Capo del Governo sia libero di fare quello che vuole.
I quattro quesiti referendari mi sembra si possano sintetizzare in alcune domande generali:
- Il governo può fare quello che vuole, saltando l'interesse dei cittadini e impedendo il dibattito politico?
- Il bene pubblico primario, come l'acqua o la spiaggia, può essere alienato?
- La sicurezza di cittadini, che già hanno espresso in un referendum un’indicazione precisa, può essere messa a rischio per interessi di una piccola parte?
- È possibile raccontare balle impunemente?
- Possono i politici ritenersi al di sopra del giudizio dei cittadini?
- Un Governo, anche se ha ottenuto la maggioranza relativa alle elezioni, può ritenersi “investito dal popolo (o da Dio) ”?
In sintesi una è la domanda: Berlusconi e quello che lui incarna è credibile e rappresenta la volontà del popolo?
Se i quesiti referendari avranno quattro “SI” come risposta a tutte le domande sopra esposte saranno dei forti “No” alle domande sopra riportate e quindi la riprova che l'era Berlusconi è tramontata.
Hanno fatto di tutto per evitare il referendum; è evidente che gli interessi in gioco sono enormi e non certo a nostro vantaggio. Ora tentano di evitare che si raggiunga il quorum. Invito tutti a riflettere: quando non vogliono che tu capisca cosa c'è alle tue spalle, vuol dire che ti stanno fregando; questo implica ovviamente di andare a votare e votare “SI”.
Si spera che si raggiunga il quorum su tutti e quattro, ma una forte consistenza dei “SI” in ogni caso potrà liberarci da Berlusconi. Già il risultato delle amministrative ha messo in grave crisi la maggioranza: i “Responsabili” avranno meno del promesso, perché Bossi avanza pesanti richieste per mantenere il sostegno a Berlusconi, e il PDL è in frantumazione; se i referendum dovessero passare, la crisi diverrebbe inevitabile e anche se non ci fosse il quorum, ma una valanga di “SI”, l'era Berlusconi non potrebbe proseguire.
Ci dicono che questi referendum non hanno connotazione politica perché non sono di destra o di sinistra. È vero voler essere in una democrazia non è né di destra né di sinistra è un diritto ormai acquisito e entrato nel nostro DNA. Andare a votare e votare “SI” indica ai politici che i cittadini non vogliono rinunciare alla democrazia: il referendum quindi è fortemente politico, come lo fu quello del '48.
Abbiamo già parlato di nucleare in:
Anno 7° numero 3 / MARZO 2011
Nucleare: le domande a cui vorremmo una
risposta
Il disastro della centrale nucleare
di Fukushima si avvicina sempre di più a quello di Chernobyl
di Giovanni Gelmini............
Anno 6° numero 1 / GENNAIO 2010
No al
nucleare in Sicilia!
Esulta Legambiente,
anche perché la decisione all’Ars è stata presa all’unanimità
di G.G.............
Anno 5° numero 6 / GIUGNO 2009
Nucleare: si torna al passato!
Dove collocare le centrali? E le scorie radioattive? L’unico
studio fatto dal CNEN negli anni ’70 è superato dall’evoluzione del
clima
di Giacomo Nigro............
Anno 5° numero 5 / MAGGIO 2009
Legambiente ci ricorda
26
Aprile: 23° anniversario dell’incidente di Cernobyl
L’eredità di quel disastro deve far pensare: scorie, costi e
sicurezza restano problemi tuttora irrisolti, anche con la terza generazione del
nucleare
di Giovanni Gelmini............
Anno 4° numero 11 / NOVEMBRE 2008
Prosegue la "lezione di economia"
La crisi mondiale: cosa fare adesso?
Quali possono essere le scelte e quali invece devono essere
lasciate perdere? Quale innovazione serve? Quale il ruolo dello
Stato?
di Giovanni Gelmini............
Anno 4° numero 5 / MAGGIO 2008
Lo sbuffo
Nucleare & Idrogeno: una sola “mega-palla”
esplosiva!
di Giovanni Gelmini............
Anno 3° numero 7 / LUGLIO 2007
Lo sbuffo
Il
nucleare: improbabile incidenti! Mi vengono in mente i polli di
Trilussa...
L’incidente alla centrale di
Kashiwazaki-Kariwa lo dimostra: malgrado le norme siano strettissime i rischi ci
sono e le conseguenze in caso di uno grave sarebbero catastrofiche, ma l’Enel
che fa? Evviva l’Italia!
di Giovanni
Gelmini............
Tag: disastro ,
incidenti , nucleare , sicurezza
Anno 2° numero 16 / del 21/09/2006
Chi ha paura del lupo cattivo?
di Annamaria Gengaro ............
Anno 2° numero 16 / del 21/09/2006
Io ho paura del nucleare!
di
Giovanni Gelmini............
Anno 2° numero 8 / del 27/04/2006
Il petrolio è alle stelle e l’economia italiana così va a
picco!
Qual è la responsabilità dei
politici?
di Giovanni Gelmini............
Anno 1° numero 6 / del 15/09/2005
La dipendenza da petrolio è stata voluta?
Il petrolio è diventato negli ultimi decenni l’unica fonte
energetica dell’Italia, anche se si sapeva che doveva essere
abbandonato.
Il petrolio è diventato negli
ultimi decenni l’unica fonte energetica dell’Italia, anche se si sapeva che
doveva essere abbandonato.
di Giovanni
Gelmini............
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