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Anno VII n° 7 LUGLIO 2011 - FATTI & OPINIONI Commento politico |
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Nel primo intervento fatto oggi alla cerimonia “Cento anni di Viminale” il Presidente Napolitano ha invitato la politica a tornare ad occuparsi dell’Italia. Le sue parole non hanno bisogno d’interpretazione: “Cerchiamo di dare una mano anche dal di fuori di questo Palazzo, a uno sforzo comune anche in questo campo, e che è parte integrante di un impegno che dovrebbe più che mai sprigionarsi in questo momento nel nostro Paese, nella società e nelle Istituzioni: un impegno di coesione nazionale di cui c'è indispensabile bisogno per affrontare e superare le difficili prove che già sono all'ordine del giorno”.
La risposta dei partiti di opposizione non si è fatta attendere. Casini per il terzo polo, Bersani per il PD e Di Pietro per l’IDV hanno dichiarato di essere decisi a presentare pochi emendamenti "fondamentali” comuni e a non fare opposizione dura, malgrado la manovra non piaccia a nessuno.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha preso nota con viva soddisfazione degli annunci venuti dall'opposizione nel senso di un impegno a concorrere - con "pochi qualificati emendamenti" - a una "rapidissima approvazione" della necessaria manovra finanziaria. Ci si attende che a ciò corrisponda l’immediata disponibilità di governo e maggioranza a condurre le consultazioni indispensabili e a ricercare le convergenze opportune.
Dobbiamo per questo stare tranquilli che finalmente in Parlamento si parlerà dei problemi dell’Italia?
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