REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VII n° 7 LUGLIO 2011 DOCUMENTI


Dallo Stenografico della Camera dei Deputati 15-7-2011
Stabilizzazione finanziaria – Linda Lanzillotta (API): dichiarazione di voto
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria


Signor Presidente, signor Ministro, stiamo assistendo a un paradosso che solo la drammatica gravità della situazione in cui l'Italia sta precipitando può giustificare. Le opposizioni, e fra queste la nostra, Alleanza per l'Italia, con il Terzo Polo, pur di salvare il Paese, pur di preservare i risparmi dei cittadini e il futuro dei nostri figli, accetta di fare approvare in tre giorni, praticamente a scatola chiusa, una manovra che non condivide. Ma il segnale che questo passaggio dà ai mercati e agli speculatori è tutto politico: un segnale che deve arrivare forte e chiaro, per dire che non vi sono forze politiche che giocano allo sfascio; il messaggio inequivocabile che l'intero Parlamento difende gli obiettivi della stabilità, del conseguimento del pareggio di bilancio, della riduzione del debito, del rispetto dei vincoli europei, così come quantificati nei saldi della manovra, vincoli che il Parlamento tutto assume come propri, unanimemente condivisi, per ora e per i prossimi anni, quale che sia l'evoluzione del quadro politico.

Questo è il messaggio di responsabilità nazionale che i mercati hanno recepito e che ha temporaneamente placato l'aggressione speculativa contro l'Italia. Ma non illudiamoci, non illudetevi, signori del Governo, che questo possa bastare. I mercati torneranno ad aggredirci, se continuerà lo spettacolo di un Governo che è esattamente il contrario di ciò che occorrerebbe per fronteggiare con energia e credibilità una situazione tanto difficile: un Governo dilaniato da lotte violente, combattute a suon di dossier confezionati da apparati deviati; una corruzione dilagante che rivela uno stile di gestione del potere cinico e spregiudicato, privo di valori e di senso dello Stato; una corruzione che coinvolge ormai i massimi vertici del Governo e, addirittura, coloro che chiedono al Paese rigore, sobrietà e sacrifici.

Certo, Ministro Tremonti, siamo di fronte a una drammatica crisi dell'Europa, ad un'abissale inadeguatezza e assenza di visione da parte della sua leadership, ad un drammatico ritorno allo spirito di Westfalia, al culto, cioè, della sovranità nazionale, ma la sua analisi omette di spiegarci perché, se la crisi è europea e se l'Italia, come lei per mesi ci ha ripetuto, sta meglio di altri Paesi forti, la speculazione ha colpito l'Italia e non gli altri Paesi.

La ragione è molto semplice, anche se lei non può confessarla: la ragione vera è lo spettacolo che stanno dando il suo Governo e la sua maggioranza, che, pur di salvare se stessi e i propri interessi, stanno portando a fondo l'Italia; un Governo che per l'Italia è diventato un handicap, una zavorra, anzi, forse la zavorra più pesante. Infatti, neppure in una situazione come quella che oggi stiamo affrontando, neppure di fronte all'eccezionale assunzione di responsabilità delle opposizioni, neppure con la forza che deriva dal sostegno del Capo dello Stato, neppure in questa eccezionale congiuntura siete stati capaci di dare un segno di coraggio, di equità, di recuperare anche un piccolo barlume di quella rivoluzione liberale che avevate promesso agli italiani.

Il nostro voto contrario intende esprimere con la massima chiarezza il nostro dissenso da questa impostazione, ma proprio da questa manovra e dalla sua inadeguatezza risulta ancora più evidente che il Paese ha bisogno di altro: ha bisogno che si chiuda rapidamente l'agonia del berlusconismo, che ogni giorno che passa divora l'Italia, la sua fiducia e le sue energie.

L'Italia ha bisogno che inizi subito una nuova fase, ha bisogno di una guida autorevole, credibile e coesa, capace di superare le lacerazioni che in questi 15 anni hanno dilaniato il Paese, per realizzare ciò che l'Europa, i mercati, ma prima di tutto gli italiani, chiedono alla politica: rigore, equità e crescita (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Alleanza per l'Italia e Futuro e Libertà per il Terzo Polo).

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