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La scultura Di Arnaldo Pomodoro

In mostra a Pietrasanta dal 16 luglio al 30 settembre 2011


Dal gioiello alla scultura, dalla scenografia all’architettura, c’è un filo che lega le singole discipline dove Pomodoro si è cimentato e da cui deriva l’immediata riconoscibilità dell’impronta del Maestro.

L’asse portante della mostra sarà Continuum I, un insieme di sei pannelli, ciascuno costituito da tasselli di circa 10 cm di lato, che complessivamente formano un’opera di 160 x 450 cm. L’imponente lavoro altro non è che l’alfabeto del linguaggio espressivo dell’artista, una sorta di sintesi che raccoglie gli elementi principali della sua ricerca stilistica e formale.

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  Arnaldo Pomodoro, Continuum X, 2010, 80 x 198 x 35 cm, bronzo
Le dodici opere ripercorrono i modelli base della scultura di Pomodoro: il cuneo, il disco, la sfera, l’osso di seppia, la piramide, il pettine, la colonna e il prisma, elementi che, mescolati o da soli, miniaturizzati o ingigantiti, permettono un’infinita varietà di composizioni e riportano alle origini del suo lavoro. Continuum - titolo della serie dei lavori recenti dello scultore - richiama la natura stessa della scrittura, la continuità che sta alla base della calligrafia, grazie alla quale, mediante un susseguirsi di linee, si creano simboli e significati che generano messaggi e storie fatte per attraversare il tempo.

Completa l’esposizione un maestoso obelisco che verrà esposto in via Garibaldi a Pietrasanta. La scultura colonnare, (Obelisco Cassodoro, 1988, 590 x 90 x 90 cm), una superficie bronzea, lucida e regolare è squarciata con quelle che Arnaldo Pomodoro definisce lacerazioni, strappi e incisioni filiformi attraverso cui l’artista crea un bilanciamento fra interiorità ed esteriorità, tra razionale e irrazionale.

Arnaldo Pomodoro, Sfera, 2004, ø 36,5 cm, bronzo
Molto si è scritto sull’arte di Pomodoro (Morciano di Romagna, 1926), da parte di autori italiani e stranieri, di storici e critici dell'arte e di poeti e scrittori. Le sue sculture affascinano perché permettono, nell'indagine delle forme e nello scavo dentro la materia che le costituisce, nella rivelazione della particolare struttura "molecolare" che l'artista immagina, di gettare un ponte tra il passato, come il retaggio delle architetture di antiche civiltà, e il presente, con una continua capacità di osservazione del reale e di collegamento allo "spirito del tempo".

L'influenza di Pomodoro è stata assai profonda e travalica gli stessi ambiti dell'arte: non è un caso, ad esempio, che la conformazione geologica di mondi alieni o la configurazione esteriore di veicoli spaziali immaginate da certi autori di film di fantascienza sembrino ispirarsi alle forme che la scultura di Arnaldo Pomodoro ha reso familiari.


ARNALDO POMODORO
16 luglio – 30 settembre 2011
Pietrasanta, Flora Bigai Arte Contemporanea (via Garibaldi 37)

Arnaldo Pomodoro, Piramide, 2002, 60 x 70 x 70 cm, bronzo
Orari: da lunedì a sabato 11.00 – 13.00; 17.30 - 20.30 - 21.30-24.00; chiuso domenica mattina
Ingresso libero

Catalogo in mostra

INFO: tel. +39 0584 792635 – fax +39 0584 792459
flora.bigai@iol.it
www.florabigai.it

Note Biografiche
Arnaldo Pomodoro è nato nel Montefeltro nel 1926, ha vissuto l’infanzia e la formazione a Pesaro. Dal 1954 vive e lavora a Milano.

Le opere del Cinquanta sono altorilievi dove emerge una singolarissima “scrittura” inedita nella scultura. E’ passato al “tuttotondo” nei primi anni Sessanta e poi alla grande dimensione. Sue sculture in bronzo sono in grandi piazze (Milano, Copenaghen, Brisbane, Los Angeles, Darmstadt), al Trinity College a Dublino, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, nel piazzale delle Nazioni Unite a New York.
Memorabili mostre antologiche lo hanno consacrato artista tra i più significativi del panorama contemporaneo: dalla Rotonda della Besana di Milano nel 1974 e dal Forte Belvedere di Firenze nel 1984, fino a quella a Parigi nei Giardini del Palais-Royal nel 2002, nel centro cittadino di Lugano nel 2004, a Paestum nel 2005 e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro nel 2008.
Inoltre esposizioni itineranti nei musei americani, in Europa, Australia e Giappone. Nel 2010 il Grande Portale Marco Polo (12 metri di altezza per 10 di larghezza) è stato esposto di fronte al Padiglione Italia all’Expo di Shanghai.

Arnaldo Pomodoro, Colonna 1,2,3, 2010, 260 x ø 17 cm (base ø 40 cm), bronzo
Ha insegnato nelle università americane: Stanford University, University of California a Berkeley, Mills College. Si è dedicato anche alla scenografia con “macchine spettacolari” in numerosi lavori teatrali, dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: i Premi di Scultura alle Biennali di San Paolo nel 1963 e di Venezia nel 1964, il Praemium Imperiale della Japan Art Association nel 1990, il Lifetime Achievement in Contemporary Sculpture Award dell’International Sculpture Center nel 2008. Nel 1992 l'Università di Dublino gli ha conferito la Laurea in Lettere honoris causa e nel 2001 l’Università di Ancona quella in Ingegneria edile-architettura. Della bibliografia si ricordano: L’arte lunga (Feltrinelli 1992), un dialogo con Francesco Leonetti; Arnaldo Pomodoro (Fabbri 1995), a cura di Sam Hunter; Scritti critici per Arnaldo Pomodoro e opere dell’artista (1955-2000) (Lupetti 2000); Catalogo ragionato della scultura (Skira 2007).
 

Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #mostra ,        #pietrasanta ,        #pomodoro ,        #scultura

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