Quando si parla d’internet per me è difficile stare zitto e credo che molti lo sappiano.
Con internet sono rinato.
Con internet il mio lavoro si è enormemente semplificato.
Senza internet Spaziodi Magazine non esiterebbe.
Provo a tornare indietro nel tempo, non so se la mia esperienza possa interessare, ma la devo raccontare.
Siamo nel 2001 e ho la necessità di avere internet per il mio lavoro. L'abbonamento che sottoscrivo è il classico per quel tempo: attraverso la chiamata telefonica, un sistema oggi impensabile; infatti, era lentissimo e molto costoso, ma anche così era utile.
Per il mio lavoro è stato un cambio importantissimo. Pensate che , per preparare un libro sulla struttura dell'economia bergamasca, ho dovuto lavorare per tre giorni attorno ad un tavolo a fare correzioni al testo con gli altri due autori e un giornalista che faceva da
editor . Con internet non c'è stato più bisogno di queste “clausure”; ci si può scambiare i documenti e osservazioni a distanza ed elabora il tutto nel proprio ufficio.
Per fortuna, già l'anno successivo avevo l'ADSL, questo mi ha permesso di avere il collegamento sempre attivo e ricevere la posta in continuo, ma ancora internet era solo un mezzo di lavoro.
Dobbiamo arrivare nel giugno del 2003 perché si aprisse una nuova via; più che altro una fessura in un muro che mi richiudeva
Tutto il giorno lavoravo intensamente, gli studi di economia, preparare le lezioni dell'università, i clienti dell'informatica.... uno stress! Alla sera se non lavoravo ancora facevo qualche solitario al PC, ecco ero proprio solitario, isolato da tutto ed immerso solo nel mio lavoro e... molto scontento della mia vita.
È una sera di fine giugno quando mia arriva una e-mail strana di una ragazzina (18 anni appena compiuti) che si definisce scrittrice ed ha aperto un blog.
Un blog? Che sarà mai?
Improvvisamente si apre una fessura nel muro davanti a me, da cui sembra arrivare aria fresca. Entro così nel mondo del blog, per interposta persona. Penso allora di riprodurre l'attività del blog in un sito gestito “free” direttamente, in cui giornalmente commento una notizia, un fatto: una specie di giornale personale. Nel dicembre lo trasformo in spaziodi.it e potete trovarci ancora oggi quanto ho prodotto allora.
Esattamente un anno dopo la mia inizializzazione a internauta privato, in una sera che mi sentivo particolarmente solo mi sono deciso ad aprire il mio blog “Il Caffè delle chiacchiere”, un successo!
Immediatamente una decina di blogger sono venuti a darmi il benvenuto e così è partita la nuova avventura, fatta di messaggi scambiati come commenti ai post. Qual che settimana dopo un post dal titolo “W L'OMBELICO” in cui, in pieno dibattito se era ammissibile che le ragazze mostrassero l'ombelico nelle aule scolastiche, attrasse nel mio blog uno stormo di giovani liceali o dell'università. Una compagnia interessante e stimolante, un ambiente effervescente che mi spingeva a creare, attività abbandonata da anni per lavorare.
Giorno dopo giorno la compagnia si ingrossava e il mio blog corrispondeva sempre più a quanto avevo scritto sull'insegna “Una volta ci si trovava al caffè a leggere il giornale, a scambiarsi le idee, a confrontarsi a... Oggi credo che internet abbia questo ruolo, senza l'aroma del caffè, purtroppo!”
La cosa mi entusiasmò così tanto che mi spinse prepotentemente a scrivere. Non è che non abbia mai scritto, anzi, il mio lavoro da decenni si concludeva con la scrittura di una rapporto o di un libro e da qualche anno scrivevo editoriali per una rivista settimanale specialistica, ma lo scrivere per me è sempre stata una fatica che riservavo solo alle cose necessarie. Internet mi ha spinto a scrivere di me e di quello che sento, integrandolo magari con le foto, attività a cui mi sono sempre dedicato.
In agosto addirittura ho iniziato a scrivere a quattro mani con una ragazzina proprio su questo ambiente che trovavamo entusiasmante e di profonda cultura (intesa come la intendo: “espressione della vita”). Troppi lo ritenevano, invece, una distorsione della realtà, un fatto di scarsa cultura, addirittura pericolosa e deviante.
Riporto di seguito un dialogo preso da quel manoscritto perché penso sia una sintesi di cosa trovavamo nel blog:
Dream -
Ciao Cricio! benvenuto nel mondo del blog...un mondo aperto anche ai "non giovani" come dici tu. Piuttosto è un fatto raro che questi "non giovani" si sentano attratti dal mondo di internet, prima ancora che da quello del blog. Per questo quasi mi stupisco a trovarti qui, anche tu affascinato da questo potentissimo strumento di comunicazione e da questo singolare universo di vite...sicuramente il tuo caffè sarà frequentato da molti, soprattutto perché è interessante l'idea di pensare questo blog come un'opportunità per confrontarsi, oltre che per raccontarsi come faccio io.
Cricio -
Non penso che sia un fatto raro che questi "non giovani" si sentano attratti dal mondo di internet, prima ancora che da quello del blog. Il mondo di internet è anche informazione e questa è stata per me la prima necessità. Poi è comunicazione di lavoro, scambio dati, lavoro a distanza. Il mio lavoro è cambiato moltissimo da quando c'è internet. Poi viene la voglia di comunicare a tutti.
Dream -
Certo, capisco. È ovvio che le vostre, o più semplicemente le tue, esigenze sono diverse dalle nostre. Per me internet è più uno strumento di evasione da una realtà limitata, in favore di una che offre una così ampia gamma di opportunità e una così grande scala di riferimento. Qualcosa di così grande non può non affascinare una ragazza che si trova qui a navigare, a ciattare e infine a creare un suo angolino: il blog appunto. un angolo dove poter esprimere come vuole tutto ciò che vuole e quindi se stessa. Insomma per un motivo o per un altro, da esperienze diverse però ci siamo trovati entrambi qui e questa è un'altra delle cose che mi attraggono di questo posto.
Cricio -
Si, lo scambio di idee e di esperienze è un grande arricchimento
Dream - è solo questo che ti ha spinto ad aprire il blog?
Cricio - Si e no, l'esigenza di poter dire la mia in mezzo a tanti mass-media che non dicono il vero o non mi rappresentano, conoscere esperienze diverse però è un grande stimolo..... ecco stiamo chiacchierando ad un tavolino del mio caffè, ma non ci conosciamo...tra noi ci sono migliaia di chilometri e decine di anni di distanza eppure parliamo, ci confrontiamo. In un Caffè reale non sarebbe mai successo
Dream - Forse sì, forse no...in realtà non credo che qui siamo così distanti dalla vita reale. Qui si abbattono queste barriere. Soprattutto nel blog, perché questo è pensato in linea di massima come un diario e quindi qui i contatti avvengono tra persone reali che impari a conoscere giorno per giorno, non è come in chat dove ti sono offerti solo occasionali incontri con potenziali impostori. Qui molti (con le dovute eccezioni) scelgono di essere veri. io sono tra questi.
Non vado oltre a raccontarvi della a mia esperienza diretta di internet, mi limito a ricordarvi che, meno di un anno dopo di questo colloquio virtuale, nasceva “Spaziodi Magazine” che ha avuto un notevole peso sulla mia vita e che ho visto come un modo di “restare tra i vivi” adesso che sono in pensione. Voglio invece parlarvi dei cambiamenti che ho riscontrato nella struttura della comunicazione, nei social-network; cambiamento che alla fine mi sta allontanando dal mondo di internet che ho tanto amato.
Molti degli amici incontrati allora in parte si sono ovviamente persi e con gli altri siamo usciti dal “virtuale”. Spaziodi Magazine è nato proprio con la loro collaborazione, ma gli anni passano e ormai sono pochi quelli con cui ho rapporti stretti, anche se restiamo in contatto. Il “Caffè delle Chiacchiere” per vari motivi è stato chiuso e, quando ho cercato di riaprirlo, non sono più riuscito a farlo ripartire. Forse non sono più lo stesso io, ma sicuramente l'ambiente sociale di internet non è più lo stesso.
Quello del “caffè” era un ambiente caldo in cui ci si leggeva, ci si ascoltava e poi si commentava. Oggi mi sembra che la maggior parte della gente legga velocemente solo i titoli e forse le prime righe, poi commenta e via di corsa a fare altro. Questo, lo posso misurare in modo preciso perché sono in grado di controllare le letture e se vedo commenti o linkature senza lettura, vuol affermare che sono fatte senza “perdere tempo”.
È una cosa deprimente, si lavora tanto e poi fanno finta di leggerti. È quella cultura dell'apparenza che tanto odio. Nella cultura dell'apparenza troviamo anche i collezionisti di “Amici”, un’attività molto strana. Per me gli amici devono almeno interloquire con me, cosa me ne faccio di una lunga lista di sconosciuti che ingombra la mia bacheca?
Altra cosa, che nel modo del blog iniziale non c'era ed invece oggi è molto diffusa, è la “linkatura”; nel mondo del blog che ricordo io, invece ognuno si preparava il suo post, cercando di comunicare al meglio: uno sforzo importante e qualificante; oggi quasi nessuno mette cose proprie, tutti inseriscono link a Repubblica ed alle maggiori testate, cosi ti ritrovi la bacheca piena di tre o quattro richiami ad articoli ripetuti all'infinito. Ecco un'altra cosa che mi irrita, le persone non le conosci mai, ma ne conosci solo un involucro “usa e getta”.
Una cosa invece è cambiata in meglio: oggi in molti sono presenti con il proprio nome e cognome e questo è bello, è pulito. Una volta invece la gente si nascondeva dietro un nike e molti facevano di tutto per evitare di essere riconosciuti.. Per me “Dream” non è un nike, ma un soprannome che mi è stato dato in una compagnia teatrale, in cui lavoravo nel 1969, e ne vado fiero.
I rischi nel mondo di internet certo ci sono, ma non sono tanto diversi da quelli del mondo reale, anche nel mondo reale ci sono i millantatori, i truffatori, gli approfittatori, ecc... bisogna solo stare più attenti e ricordarsi che nessuno fa niente per niente. Sotto questo aspetto lo era ieri e lo è anche oggi: un mondo spietato deregolamentato.