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Bozze non corrette in corso di seduta Roberto Rolando Nicco (Minoranze Linguistiche): informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sulla situazione economica del Paese Intervento a seguito dell’informativa fatta dal Presidente del Consiglio dei ministri nella seduta della Camera dei Deputati di mercoledì 3 agosto 2011 |
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Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, sulla situazione economica pare a noi che senza affrontare il nodo cruciale, quello di una radicale riforma dell'attuale assetto del sistema finanziario internazionale, rischiamo di pestare l'acqua nel mortaio e di vedere vanificati i nostri sforzi. La recente manovra economica è lì a dimostrarlo: fin dal lunedì successivo alla sua approvazione la borsa ha continuato nella sue scosse telluriche, fino a bruciare in un sol giorno risorse per 15 miliardi di euro.
C'è palesemente una piovra speculativa che gioca cinicamente sullo scacchiere globale. Di fatto un Governo che nessuno ha eletto e nessuno controlla, ma che determina le sorti degli Stati e della vita di tutti noi, in spregio totale dell'economia reale e di quei lavoratori, artigiani, agricoltori imprenditori che ogni mattina si alzano per produrre ricchezza reale e che noi dobbiamo difendere. Fondamentale dunque rivedere le regole del mercato con ben altra determinazione di quanto si è fin qui fatto e questo spetta a noi, ai Parlamenti e ai Governi dell'Europa. Sul piano politico la debolezza di questo Governo è sotto gli occhi del Paese. Signor Presidente del Consiglio, il 12 luglio lei ha affermato che il Governo è stabile e forte, la maggioranza è coesa e determinata. Ma noi in quest'aula a distanza di pochi giorni abbiamo assistito ad una diversa rappresentazione allo psicodramma sul decreto-legge rifiuti con il Governo che votava contro le indicazioni del Ministro competente ed era battuto nel voto. E che dire della surreale querelle sul trasferimento dei Ministeri, l'ultimo dei problemi oggi per gli italiani. Per finire con le vicende di questi giorni con il Ministro Tremonti che denuncia di essere spiato, controllato, pedinato e di non sentirsi tranquillo in una caserma della guardia di finanza: inquietante. In un Paese serio il giorno seguente o si sarebbe dimesso il comandante della guardia di finanza o il Ministro. Non ci possiamo permettere un Governo debole. Concludo dicendo: raccogliete allora l'invito delle parti sociali a dare un segnale di discontinuità. Opponete voi un Governo di coesione nazionale per uscire dalla palude e il Paese ve ne sarà grato (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Minoranze linguistiche). Argomenti: #berlusconi , #camera dei deputati , #crisi , #governo , #parlamento , #politica |
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