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CARLO MATTIOLI. Una luce d’ombra Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno, dal 15 settembre al 13 novembre 2011 |
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Per Mattioli sarà un ritorno all’ombra di San Pietro poiché qui è stato tra i protagonisti, giusto 34 anni fa, della storica mostra “Gli artisti contemporanei di Paolo VI” che aveva dato vita alla sezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani. L’esposizione, coordinata da Giovanni Morello e curata da Maurizio Calvesi, Antonio Paolucci, Antonio Natali, Gloria Bianchino, Augusta Monferini, Anna Zaniboni Mattioli, Marcella Mattioli e Micol Forti, celebra uno dei grandi del Novecento italiano, un artista che dimostrando sensibilità modernissima e attenzione alle nuove tendenze, ha, con assoluta coerenza, perseguito una poetica ed una tecnica che non hanno mai abbandonato i mezzi tradizionali della “pittura”.
“Dove mi porti mia arte? In che remoto deserto territorio a un tratto mi sbalestri?” L’interrogativo che Mario Luzi, amico di una vita, gli coniuga, ben rappresenta l’unicità di Mattioli uomo e Mattioli straordinario, intenso pittore. Di lui si è scritto come dell’anti-Morandi. Per i diversi stili di vita, per la forza dei colori, forse. Non certo per l’assoluto che l’arte è stata nella vita di entrambi. Carlo Mattioli. Una luce d’ombra Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno 16 settembre – 13 novembre 2011 Orario: 10:00 – 18:00 Informazioni e prenotazioni: Artifex S.r.l. – comunicare con l’arte, tel: 06 68193064 – e-mail: info@artifexarte.it Mostra a cura di Giovanni Morello e Anna Zaniboni Mattioli. Comitato Scientifico: Maurizio Calvesi, Antonio Paolucci, Antonio Natali, Marcella Mattioli, Augusta Monferini, Gloria Bianchino, Micol Forti. Ente Organizzatore: Associazione Culturale Carlo Mattioli, Parma. Coordinamento: Artifex S.r.l. – Comunicare con l’Arte in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù. Chi è Carlo Mattioli
Durante tutto l’arco della sua attività si rivelerà molto forte il rapporto di Mattioli con i letterati e soprattutto con i poeti, che diventeranno, per sua consapevole scelta, i veri interpreti delle sue opere. La sua vastissima e profonda cultura figurativa (che spazia dal Romanico padano e, attraverso il manierismo, Rembrandt e Goya approda a Fautrier e all’Espressionismo tedesco) si arricchirà con l’incontro fondamentale sia sul piano artistico sia umano con Roberto Longhi che proporrà alla sua attenzione e al suo studio nuove aree artistiche prima neglette dalla critica. Coerentemente mai schierato in nessuna corrente o movimento artistico, convinto della propria libertà ed autonomia rispetto ad ideologie culturali e politiche e a scelte di convenienza di mercato, ha preferito vivere e lavorare a Parma senza per questo chiudersi alla “modernità”, anzi, rimanendo fortemente aperto alle principali questioni artistiche che hanno accompagnato il suo tempo, come la dialettica fra figurazione ed astrattismo e l’Informale. Nel 1943, su sollecitazione di Ottone Rosai, tiene la sua prima personale alla Galleria del Fiore di Firenze con presentazione di Alessandro Parronchi, mentre esporrà continuativamente alle Biennali di Venezia dal ’48 al ‘56 anno questo in cui riceve dalla giuria presieduta da Roberto Longhi il premio per il Disegno.
Dai primi anni Sessanta all’opera grafica si affianca sempre più quella pittorica. Nascono i nudi, i ritratti e le nature morte. L’artista procede per cicli che, pur avendo caratteri propri, tuttavia non sono mai chiusi ma confluenti, collegati gli uni agli altri, in un gioco di rimandi e rielaborazioni. Negli anni Settanta una rinnovata attenzione al paesaggio lo porta a dipingere I notturni, i cieli e le spiagge; e ancora i campi di papaveri, i campi di lavanda, le ginestre e gli alberi. Nel 1983 lo CSAC dell’Università di Parma riceve dall’artista un’imponente donazione: quaranta opere ad olio, duecentocinquanta tecniche miste e centocinquanta grafiche acquerellate. Sono tra le opere che Mattioli considerava il culmine espressivo della propria produzione e che intendeva lasciare all’Università perché fossero esposte e godute dalla comunità. Carlo Mattioli si spegne a Parma il 12 luglio 1994.
vedi anche: BIOGRAFIA DI CARLO MATTIOLI di Francesco Donfrancesco Argomenti: #arte , #arte contemporanea , #città del vaticano , #mostra , #pittura , #roma , #vaticano |
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