REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VII n° 9 SETTEMBRE 2011 DOCUMENTI


Dal resoconto stenografico della Camera dei Deputati
Fabrizio Cicchitto (PDL) Dichiarazione di voto della manovra bis
Disegno di legge: S. 2887 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari (Approvato dal Senato)


Signor Presidente, voglio innanzitutto ricordare all'onorevole Galletti che, se si deve riformare lo Stato, superando le province e riducendo il numero dei parlamentari, se la cosa non si vuole fare in modo, diciamo così, estemporaneo, necessariamente si devono fare delle riforme costituzionali (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà), perché il numero dei parlamentari e le province stanno nella Costituzione e, quindi, dalla Costituzione, attraverso una riforma costituzionale, questo va eliminato. Aggiungo anche che, qualora la sinistra non avesse fatto un referendum nel 2006, la riduzione del numero dei parlamentari noi già la avremmo (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Quindi, avremmo oggi già fatto un passaggio rispetto al quale le polemiche sono inutili.
Però, voglio anche aggiungere due cose. Una riguarda il passato, l'altra riguarda il presente. Quella che riguarda il passato è determinata dal fatto che non potete rivolgere a noi delle accuse contraddittorie. Vi è un'accusa per cui noi avremmo sottovalutato la situazione e vi è un'altra accusa per cui vi sarebbe stato un eccesso di rigore nella politica economica fatta dal Governo. O l'una o l'altra, dovete scegliere, però, nella polemica, non potete sommare entrambe.
Aggiungo anche che vi è stato qualcuno, l'onorevole Bersani, che in quella fase proponeva di finanziare la crescita con un punto di PIL in deficit (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Se avessimo seguito questo suggerimento oggi saremmo nella stessa situazione della Grecia (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
Dal 2008 ad oggi, in effetti, noi viviamo una crisi di fondo, per certi aspetti epocale. Se vogliamo chiamare le cose con il loro nome, noi ci troviamo di fronte a questo paradosso, e cioè che, dopo il crollo del comunismo, oggi viviamo una crisi profonda del capitalismo, il che, evidentemente, non vuole dire parlare di crollo, ma vuole dire misurarsi con una situazione gravissima. Ecco, in una situazione di questa importanza, di questa gravità, la sinistra italiana dovrebbe misurarsi, innanzitutto, con questo dato.
Ma, al di là dei toni usati oggi dall'onorevole Veltroni, per voi, in effetti, tutta la colpa ha un nome e si chiama Berlusconi. E, in effetti, voi siete paradossalmente passati dal marxismo e dall'anticapitalismo allo scalfarismo e all'antiberlusconismo viscerale (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà), ma questo vi porta fuori strada.
In effetti, noi ci misuriamo con una situazione in cui sono entrate in crisi entrambe le due grandi intuizioni e politiche economiche, che hanno caratterizzato l'Occidente. Una è quella del compromesso socialdemocratico, del welfare e del keynesismo, che si fondava su più spesa pubblica e più pressione fiscale. Questa operazione, che ha dato anche dei suoi frutti straordinari e grandiosi, poi ad un certo punto si è essiccata e si è tradotta in dirigismo, in statalismo, in aumento del debito pubblico. Ed è successo, allora, nella dinamica dell'Occidente, che sono subentrati gli spiriti animali del capitalismo ed hanno espresso una linea tutta diversa, quella del thatcherismo e del reaganismo, e anche questo ha rappresentato un momento di grande importanza e di grande significato. Anche qui, però, si è sovrapposta ad un certo punto, su questi spiriti animali così forti, una finanziarizzazione selvaggia e senza regole, che è una delle ragioni della crisi con la quale noi ci stiamo misurando.
Ed a tutto ciò noi dobbiamo aggiungere che il 14 settembre 2008, data del fallimento della Lehman Brothers, ha un significato altrettanto importante come l'11 settembre 2001. Sono due date che scandiscono un dramma politico, economico, sociale e culturale. A tutto ciò si è risposto, da parte degli USA, con l'immissione di enormi dosi di liquidità per salvare le banche, non accompagnata da un analogo impegno di regolamentazione dei mercati. E nello stesso tempo per la finanza speculativa c'è stato un attacco all'euro, perché l'euro è sempre stato visto con grande ostilità.
Questo attacco all'euro, a partire dai Paesi più deboli o più esposti sul terreno del debito, sta facendo leva anche sulla contraddizione di fondo dell'Europa: l'esistenza di una moneta unica e di tante politiche economiche diverse, alcune espansive ed altre restrittive, e quindi di una profonda asimmetria. Di qui la catena di destabilizzazione che non sta risparmiando nessuno: la Grecia, l'Irlanda, il Portogallo, la Spagna, poi l'Italia, la Francia e, per certi aspetti, la Germania. Questa ha un problema politico di fondo, nella scelta fra gli europeisti e gli isolazionisti, quello di fare i conti con il resto dell'Europa oppure di abbandonare a se stessa l'Europa compiendo una scelta miope, perché tutto le ricadrebbe addosso.
Orbene, di fronte a tutto ciò, ad una crisi globale del capitalismo ed a i suoi riflessi sia sull'USA, sia sull'Europa, la nostra situazione è paradossale. Cosa fa la sinistra italiana? Essa è accecata dalla faziosità, riversa tutte le responsabilità sul Governo e su Berlusconi e finisce con il giocare il tanto peggio, tanto meglio. Alcune delle parole e degli attacchi che voi avete rivolto a questo Governo sono delle munizioni per gli speculatori e per coloro che giocano al peggio (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). E voi vi trovate in questa drammatica situazione di concentrare il fuoco sulla crisi e sull'ipotesi di una crisi di Governo, rispetto alla quale, onorevole Veltroni, c'è solo un salto nel buio. Infatti, non solo non c'è nessun terreno comune di incontro, sul piano economico e sociale, fra il centrodestra ed il centrosinistra, ma il centrosinistra a sua volta è profondamente diviso al suo interno, non solo nei rapporti fra il PD e l'Italia dei Valori, ma nei rapporti fra il PD e l'estrema sinistra.
Voi costituite uno schieramento sociale e politico che è già di per sé incapace di governare, figurarsi se dovessimo mettere in piedi un Governo di emergenza, che sarebbe allo sbando e che metterebbe sì il Paese a rischio nella situazione drammatica nella quale ci troviamo (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Popolo e Territorio)!
Per questa ragione noi rimaniamo al nostro posto e facciamo il nostro dovere. Abbiamo adottato una misura economica certamente pesante, fondata sia su tagli sia su interventi fiscali, che ha però in sé la ragione di misurarsi con i problemi dell'Europa. Ebbene, voi ieri avete giocato tutte le carte sul fallimento della missione del Presidente Berlusconi, ma l'Europa vi ha dato delle risposte da parte delle personalità più significative del mondo europeo, che hanno detto che questa manovra ha un profondo significato e un profondo valore. Avete giocato al peggio e avete sbagliato le vostre carte anche rispetto all'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Certamente noi dobbiamo aprire, una volta fatta questa manovra, una grande riflessione per due operazioni che vanno al di là delle manovre, una operazione che riguarda la crescita, e una operazione che riguarda il problema di fare i conti non con il deficit ma con il debito pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà), il che implica un'operazione di finanza straordinaria che vada al di là di qualunque schema e che sommi insieme una quantità di operazioni, che riguardino le dismissioni, che riguardino l'aumento dell'IRPEF per gli alti redditi, che riguardino anche la riforma strutturale delle pensioni. È una riflessione che dobbiamo aprire e che dobbiamo fare, non come manovra ma come grande operazione strategica di conclusione della legislatura.
Ma onorevole Presidente, sarei ipocrita se non concludessi questo intervento ponendo un problema. Il problema è che noi ci troviamo di fronte, il Parlamento si trova di fronte ad un uso politico della giustizia che è assolutamente inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). E che ci sia questo uso politico della giustizia lo avete ammesso voi stessi, quando colleghi di un certo significato, importanza e ruolo hanno svolto alcune considerazioni, come l'onorevole Buttiglione, che ha parlato di un salvacondotto, come l'onorevole Bocchino, che ha assicurato il Presidente Berlusconi sul fatto che non ci saranno vendette, e come l'onorevole Gentiloni, che ha detto che, se lascia, viene meno il conflitto di interesse e ci sarebbe certo minore accanimento; ebbene, queste parole o sono delle barzellette o, se hanno un senso, hanno il senso gravissimo di implicare un rapporto stretto fra un'area politica di questo Parlamento ed alcune procure, perché soltanto in questo caso ci potrebbero essere salvacondotti e operazioni di questo tipo (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio). Voglio concludere, dicendo che purtroppo e tragicamente la gravità di questo momento, per quanto riguarda il confronto rispetto alle grandi questioni economiche e sociali, è complicata anche dal fatto che ci sono procure che intervengono...

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Cicchitto.

FABRIZIO CICCHITTO. E ieri il procuratore Lepore ha addirittura evocato l'accompagnamento coatto del Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Rinviamo questo tipo di intromissioni nella vicenda politica italiana, ma voi stessi dovreste avere l'intelligenza politica di capire che questa distruzione dello Stato di diritto è un rischio che riguarda tutta la democrazia italiana (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio - Congratulazioni)!

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