REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VII n° 9 SETTEMBRE 2011 - EVENTI |
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Non disegni “qualunque” bensì opere curiose, particolari, inconsuete, testimonianze d’eccezione di un gusto che esplose nelle Corti europee a partire dal Cinquecento e che ebbe nei Duchi d’Este collezionisti particolarmente attenti e qualificati.
Il collezionismo ducale privilegia, e non per questioni economiche ma per passione, quelli che un tempo potevano essere considerati semplici studi o prove d'artista, le opere più private, quindi. Gli Este mostrano di amare i generi, i personaggi più desueti ed esotici, ma anche i ritratti non aulici, lo schizzo di un volto reso nella sua naturalezza espressiva, la posa di un animale. Soggetti tutti profani, aspetto che rende ancora più rara la mostra.
A Guastalla, dal 24 settembre al 4 dicembre, ne viene presentato il meglio (una settantina di opere) in una mostra curata da e Giovanna Paolozzi Strozzi e promossa dal Comune di Guastalla e dalla Soprintendenza di Modena e Reggio.
Un posto particolare spetta ai Carracci e ai lori “ritratti al naturale” dalla tecnica esecutiva smaliziata, libera da ogni vincolo. Altrettanto straordinarie le “Teste di carattere” di Piazzetta, genere cui l’artista veneziano si applicò con molta fortuna. Ma nella collezione avevano posto di rilievo un anche le curiosità esotiche. Raccontano di viaggi in territori lontani, ma anche di nuovi studi scientifici, di quel mondo di ricercatori che a Bologna trovò riferimento in Ulisse Adrovandi. Infine gli animali, genere cui gli Estesi si dedicarono con particolare interesse collezionistico. Riunendo capolavori assoluti, primo fra tutti il celeberrimo Gambero disegnato dal Pamigianino. A far da contorno a queste testimonianze “private” dei Duchi d’Este, il Palazzo Ducale voluto dai successori di Ferrante Gonzaga sul preesistente “Palazzo Nuovo” dei conti Torello. L’edificio, riaperto a conclusione di un complesso intervento di restauro, documenta una storia che trova avvio nel 1539, quando i Gonzaga assunsero la signoria di Guastalla con Ferrante, figlio terzogenito di Francesco II e di Isabella d’Este, famoso maresciallo di campo di Carlo V, duca di Ariano e principe di Molfetta. Il primo momento di splendore della residenza è ascrivibile alla signoria di Ferrante II che, in prossimità delle proprie nozze con Vittoria Doria, volle “abbellire Guastalla, e specialmente il Palazzo”, curandone la sua decorazione in modo che risultasse splendido. Il Palazzo era organizzato intorno al grande cortile centrale quadrato, tutto porticato, che, verso est immetteva nel “gran giardino”, mentre gli uffici erano prospicienti la strada Gonzaga, il teatro e le “sale per la conversazione” nell’ala nord, e i fronti sud e est del cortile ospitavano gli appartamenti e gli ambienti di servizio.
Fra il 1997 ed il 1998, il Comune di Guastalla decise di acquisire la proprietà dell’immobile, facendone la sede del Museo della Città e, come intende testimoniare questa mostra, ora anche sede di importanti eventi espositivi. Da Parmigianino a Piazzetta. Teste, animali e pensieri bizzarri nei disegni della Galleria Estense. Guastalla , Palazzo Ducale, 24 settembre – 4 dicembre. Orario Mercoledì 9.30 – 12-30 e 15.30 – 19.00 Sabato e Domenica 9.30 – 19.00 continuato Lunedì – Giorno di chiusura Martedì – Giovedì – Venerdì – Apertura a chiamata Ingresso intero 7.00 € Ingresso ridotto 4.00 € Informazioni: UIT 0522/219812 - Ufficio Cultura - 0522/839757/60 eventieculture@comune.guastalla.re.it Mostra promossa dal Comune di Guastalla e dalla Soprintendenza di Modena e Reggio. A cura di Giovanna Paolozzi Strozzi. Segreteria scientifica e cura del catalogo: Alessandra Bigi Iotti e Giulio Zavatta. Catalogo edito dal Comune di Guastalla con interventi di: Giovanna Paolozzi Strozzi, Nicoletta Giordani, Alessandra Bigi Iotti, Giulio Zavatta.
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