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 Anno VII n° 9 SETTEMBRE 2011    -   FATTI & OPINIONI


Il commento politico
Ma quanto fumus c'è!
Il conflitto tra giudici e politici inizia con “Mani Pulite” e non è stato ancora risolto, perché? La Lega ora può giocare la carta vincente o autoestinguersi
Di Giovanni Gelmini


I lavori parlamentari e l'attenzione dei mass-media sono continuamente attratti da attività delle camere rivolte a “proteggere” i parlamentari, e perfino il Capo del Governo, dalle incheste della magistratura e dai processi.

Malgrado i cittadini italiani si siano pronunciati in modo chiaro contro l'immunità, nella pratica la casta continua imperterrita ad elevare barriere alla giusta azione dei giudici e questo è uno dei tanti motivi per cui i sono diventati odiosi a tutti. Gli scontri tra politica e giustizia sono cosa ormai all'ordine del giorno: molti i tribunali coinvolti, è veramente poco credibile che si tratti solo di “cattivi giudici”, appare invece credibile che la politica sia ormai un covo di pirati senza etica ne morale.

La corruzione di chi governa c'è sempre stata, è più elevata nelle dittature e nei regimi, meno nelle democrazie e più un paese è democratico meno corruzione ha..Credo che anche questo sia un segnale della scarsa democrazia esistente in Italia.

Nel dopoguerra la ricostruzione e poi il boom economico hanno mosso grandi capitali ed è impensabile che i politici di allora non abbiano fatto la cresta, ma allora c'erano due elementi a loro favore: il primo la crescita economica forsennata, che poteva sopportare le modeste tangenti, il secondo è che il “pizzo” incassato dai politici era su opere utili alla società e che, come l'Autostrada del Sole, sono state realizzate a giusti costi e in tempi rapidi.

Già l'esperienza della “Cassa del Mezzogiorno” apre nuovi scenari: le opere vengono realizzate per spendere i soldi a disposizione; molti degli investimenti non producono effetti, scomparendo come fantasmi, o creano le famose “cattedrali nel deserto” di cui oggi paghiamo il saldo (Vedi il petrolchimico di Porto Torres in Sardegna e Termini Imerese in Sicilia, ma è bene non dimenticare il disastro del primo progetto di Gioia Tauro e quello della Liquichimica in Calabria). Alla fine degli anni '70 il metodo della “Cassa del Mezzogiorno” si a tutta l'Italia. Se prima c'era la cresta sui soldi movimentati, poi si movimentano i soldi per fare la cresta; non importa che gli investimenti siano produttivi, che arrivino a buon fine, l'unica cosa importante è che i soldi siano erogati e che una quota finisca nella tasca dei politici. È lo scenario che scopre “Mani pulite”.

La spesa pubblica così si gonfia a dismisura. I soldi incassati col “debito pubblico” non vanno a produrre investimenti reali, come vorrebbe la politica economica, e vengono sempre più usati per coprire il disavanzo della spesa corrente, che non può essere compressa perché produce vantaggi ai politici.

Con “Mani pulite” inizia il conflitto tra politica e magistratura, che non è stato ancora risolto. Ci dobbiamo porre la domanda: “Perché?”
Che cosa impedisce che la politica si dia una bella aggiustata e scacci i corrotti?

Credo che sia evidente: se dalla caduta di Craxi l'azione della magistratura verso i politici non è diminuita, anzi è aumentata e ha sempre più messo in evidenza i legami tra criminalità organizzata e vertici politici, non sarà mai possibile che da sola tagli questi legami.

Oggi abbiamo il riscontro di quanto la situazione si sia aggravata. Le condanne di politici ci sono, e ci sono anche i sospetti per attuali ministri.

Come è possibile tutto ciò?

Per capirlo vi invito a leggere “L'odore dei soldi” di Elio Veltri e Marco Travaglio. (vedi Cosa ho letto nell' "L’ODORE DEI SOLDI" di Elio Veltri e Marco Travaglio di Concetta Bonini, Fatti & Opinioni anno III n° 47 )

È evidente che questa classe politica non può avere la forza di fare altro, se non cercare di proteggersi dalla possibile disfatta e per fare questo continua a proporre leggi che vengono cancellate dalla Corte Costituzionale. Questa è l'unica preoccupazione di chi governa oggi assieme a quella di lasciare intoccati i privilegi e le strade per dare spazio all'evasione fiscale e alla corruzione. L'evasione fiscale non è importante solo per raccogliere voti, ma è anche importante per poter riciclare i soldi della criminalità più facilmente.

In questo quadro è impensabile chiedere a Berlusconi le dimissioni; occorre che qualcuno tra quelli che lo sostiene si renda conto che è arrivata la fine e lo abbandoni al suo destino. Difficile che sia qualcuno quell'accozzaglia di politici che cambiano casacca in cambio di favori. Credo che l'unico movimento in grado di fare ciò sia la Lega, che ha una base reale nell'elettorato e che dovrebbe valutare come la politica tenuta negli ultimi anni da Bossi la stia allontanando dal suo elettorato, e portandola ad una fine sicura: la scompara.



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