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L'incapacità della casta è sempre più evidente

La manovra decapitata

Le proposte indecenti hanno un solo indirizzo: che siano sul patrimonio, sulle transazioni speculative, sull'IVA, sulle pensioni, tagli agli enti locali è sempre Pantalone che è toccato, non solo nelle tasche, ma ovunque

Di Giovanni Gelmini

Manovra Tremonti, bis, ter, quater, pareggio di bilancio, coesione, non mettere le mani nelle tasche degli italiani... Tra le tante parole sprecate in un mese e mezzo di tentativi di non volare verso il fallimento, le ultime sono evidentemente la barzelletta più amara.

A tutti gli italiani, ricchi o poveri, di destra, sinistra o politicamente scettici, è ormai evidente che quell'accozzaglia di squallidi personaggi che siedono sugli scranni di Roma capitale sono degli incapaci ladroni; ladroni perché “rubano” le ricchezze del paese e le distruggono con tantissime spese inutili. Alcuni si arricchiscono, ma la maggioranza non riesce a fare neanche quello, trova solo benessere.

La manovra bis, inventata in qualche notte di mezza estate dal “bravo” Ministro Tremonti, criticata da tutti, aveva ameno un pregio: seppure malamente iniziava a dare un taglio alle spese inutili.

Ma, secondo Berlusconi, aveva un gravissimo difetto: metteva le mani nelle tasche degli italiani! Con questo abbiamo capito che gli “italiani” non siamo noi, poveri mortali, ma solo quelli che hanno un reddito annuo superiore a 90.000€. Da quando è al governo, infatti, ha sempre più sottratto ricchezza ai poveri mortali, aumentando la pressione fiscale e il debito pubblico e, in parallelo, riducendo la capacità dello Stato di far fronte alle necessità del paese.

Se la manovra bis è morta è dovuto proprio al fatto che, seppure timidamente e malamente, iniziava a cambiare la rotta tenuta dalla politica negli ultimi trent'anni e perseguita caparbiamente dal Cavaliere.

Tutte le proposte di modifica uscite dalla maggioranza e dall’opposizione hanno una caratteristica comune: parlano di tasse o comunque di aggravi per il cittadino, nessuna parla di tagli allo spreco. Che i provvedimenti siano sul patrimonio, sulle transazioni speculative, sull'IVA, sulle pensioni, tagli agli enti locali è sempre Pantalone che è toccato, non solo nelle tasche, ma ovunque.

È incredibile che nessuno (dico nessuno!) abbia avanzato una proposta diretta a tagliare, anche simbolicamente, lo spreco dei politici. Il dibattito si svolge solo su come succhiare soldi ai cittadini. Eppure vi sono enormi spazi di spreco cui attingere e sono anche convinto che, tagliando gli sprechi, si migliora l'efficienza dell'attività della pubblica amministrazione.

Questa classe politica non ha saputo rinnovarsi dopo il terremoto di mani pulite e vede ancora ai vertici i politici di allora, già coinvolti negli scandali delle tangenti e della P2. Mi fa ridere Casini che invoca il rinnovamento della classe politica: sia lui il primo a dare l'esempio: vada subito a casa e lasci la poltrona su cui è invecchiato.

Abbiamo troppi politici che non hanno mai fatto altro nella loro vita e che. cresciuti negli insegnamenti di Craxi, e De Mita, oggi non sono capaci neanche di pensare ad un’attività politica fatta come “volontariato” per raggiungere il bene comune. L'attività politica per loro è esclusivamente un’azione per avvantaggiare qualche lobby o per mantenerne i privilegi, ottenendone in cambio il piacere del potere e il benessere.

Non li sopportiamo più.

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