|
||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||
La più ampia mostra di Josef Albers mai organizzata in Italia Galleria Civica di Modena, dal 9 ottobre 2011 all’8 gennaio 2012 |
||||||||||||||||||||||||||||
La retrospettiva, coprodotta dalla Galleria Civica di Modena con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena , è stata organizzata con la collaborazione della Josef & Anni Albers Foundation di Bethany (Connecticut) che ha prestato, con una sola eccezione, le 179 opere esposte. La Terra Foundation for American Art di Chicago ha supportato il progetto attraverso un contributo di 50.000 dollari. Del periodo del Bauhaus, la straordinaria scuola fondata da Walter Gropius di cui Albers è stato prima allievo e poi ininterrottamente docente fino alla chiusura, sono esposte 12 opere in vetro realizzate dal 1921 al 1932, 29 fotografie e photocollage, una piccola selezione di xilografie e di gouache e alcuni mobili. Se i vetri denunciano già con pienezza il rigore della composizione e lo straordinario sentimento del colore che caratterizza la successiva e più celebrata pittura a olio di Albers, le fotografie – assai spesso assemblate dall’artista in forma di photocollage – rappresentano la testimonianza di un occhio attento e appassionato, capace di sottrarre i volti degli amici e dei colleghi (Klee, Kandinsky, Gropius) alla dimensione quotidiana e allo stesso tempo di rivelare straordinarie geometrie, forme e cadenze nascoste nella natura e nelle cose. Di particolare interesse i mobili disegnati in questo periodo, che uniscono una spiccata funzionalità alla purezza di linee e a una forte inclinazione per i diversi materiali e la loro combinazione (vetro, legni, stoffe).
L’approdo alla pittura a olio – sempre a spatola, cavando il colore direttamente dal tubetto – avviene proprio durante il primo periodo americano, ed è rappresentato in mostra da una decina di dipinti della seconda metà degli anni Trenta e degli anni Quaranta, nei quali è già ampiamente manifesta l’attentissima cura dell’artista per i rapporti cromatici e la loro percezione fisica, preludio alle più note serie "Varianti" (1947-1952) e "Omaggio al quadrato" (1950-1976).
Sono infine esposte le sette copertine di dischi disegnate per la Command Records, la casa discografica fondata dal violinista e ingegnere del suono Enoch Light con l’innovativa confezione apribile (“gatefold sleeve”), la cui invenzione si deve proprio alla collaborazione fra Josef Albers e Enoch Light. Il catalogo bilingue, edito da Silvana Editoriale, contiene – oltre a un ampio scritto del curatore della mostra Marco Pierini – l’introduzione di Nicholas Fox Weber, Executive Director della Josef & Anni Albers Foundation e una selezione di alcuni testi teorici di Albers, mai precedentemente tradotti in italiano. Verrà anche ripubblicato il breve testo di Wassily Kandinsky stampato nel 1934 sul bollettino della Galleria Il Milione in occasione della mostra di xilografie di Albers e di Luigi Veronesi organizzata dalla galleria milanese.
Josef Albers Galleria Civica di Modena, Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini, corso Canalgrande 9 ottobre 2011 - 8 gennaio 2012 Inaugurazione 8 ottobre 2011, ore 18.00 Orari di apertura martedì- venerdì 10.30 - 13.00; 15.00 - 18.00 sabato domenica e festivi 10.30 – 19.00 lunedì chiuso Ingresso gratuito Catalogo edito da Silvana Editoriale A cura di Marco Pierini Organizzazione e Produzione Galleria Civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Josef and Anni Albers Foundation, Bethany (CT) con il contributo di Terra Foundation for American Art di Chicago Biografia Josef Albers nasce il 19 Marzo 1888 nella piccola città industriale di Bottrop, situata nella regione della Ruhr. Dal 1908 lavora come insegnante nelle scuole elementari, finché nel 1913 non si trasferisce a Berlino dove studia alla Königliche Kunstschule. Nel 1916 ritorna a Bottrop per riprendere l’insegnamento e contemporaneamente studiare alla Kunstgewerbeschule nella vicina Essen, dove incontra Jan Thorn-Prikker, artista olandese specializzato nella creazione di vetro colorato che avrà una certa influenza su Albers. Nel 1919 si iscrive alla Königliche Bayerische Akademie de Bildenden Kunst a Monaco dove studia disegno con Franz von Stuck.
Completati gli studi propedeutici al Bauhaus nel 1922 Albers si dedica all’allestimento del laboratorio del vetro interno alla scuola. Nel medesimo anno conosce la futura moglie Annelise (Anni) Fleischmann, al tempo allieva dell’istituto.
Negli anni di Dessau si dedicherà ancora alle opere in vetro, alla progettazione di mobili e oggetti d’uso e alla fotografia. Nel 1930 Mies van der Rohe diviene direttore del Bauhaus mentre Albers è nominato assistente direttore. Nel 1932 le crescenti pressioni politiche obbligano il comune di Dessau a ritirare i finanziamenti pubblici destinati al Bauhaus e viene stabilito di spostare la scuola a Berlino. Nella nuova sede si apre la prima mostra personale dedicata ai lavori in vetro realizzati dal 1920 al 1932. Il nazismo sale al potere il 30 gennaio 1933. A seguito delle gravi vessazioni da parte delle autorità, Albers riunisce i membri rimanenti della facoltà per decidere la chiusura ufficiale del Bauhaus il 10 di agosto. In seguito alla segnalazione di Philip Johnson e Edward M.M. Warburg del MoMA di New York Josef e Anni Albers sono invitati a insegnare alla scuola d’arte sperimentale e liberale Black Mountain College, appena fondata nei pressi di Asheville, nel North Carolina. Al momento del loro arrivo al college, il 28 novembre, Josef risponde a chi gli chiede quale sia la sua missione come insegnante: “far aprire gli occhi”. Una mostra delle recenti incisioni di Albers è allestita alla galleria milanese Il Milione nel dicembre 1934; espone assieme a Luigi Veronesi mentre Wassily Kandinsky scrive un breve testo pubblicato nel bollettino della galleria. Nel 1935, anno in cui realizza il suo primo dipinto astratto a olio, compie con Anni il primo dei quattordici viaggi in Messico. Gli Albers divengono cittadini degli Stati Uniti nel 1939.
Nel febbraio 1949 Albers lascia il Black Mountain College e l’anno successivo accetta la nomina di direttore del Dipartimento di Design presso l’Università di Yale. Gli Albers si trasferiscono quindi a New Haven, nel Connecticut. Mentre prosegue ancora per qualche anno la serie "Variants", elabora il ciclo degli "Omaggi al quadrato", che non abbandonerà più. La Galleria Sidney Janis a New York organizza la prima mostra personale del lavoro di Albers negli Stati Uniti nel 1952. Nel 1958, a settant’anni, Albers si ritira dall’insegnamento. Il fondamentale testo di Albers "L’interazione del colore", viene pubblicato dalla Yale University Press; documenta il corso sui colori di Albers sviluppato al Black Mountain College e divenuto celebre durante gli anni d’insegnamento a Yale. Il Consiglio internazionale del MoMA di New York organizza la mostra "Josef Albers: Homage to the Square" che apre a Caracas nel marzo 1964 e si sposta nei musei di tutte le Americhe fino al gennaio 1967. Nel 1971 Albers è il primo artista vivente ad avere una retrospettiva personale al Metropolitan Museum of Art di New York. Viene costituita la Josef Albers Foundation Inc. Il 25 Marzo 1976 Josef Albers muore a New Haven e viene sepolto a Orange, nel Connecticut. Nel 1983 Anni presiede all’apertura del museo nella città natale di Josef Albers, a Bottrop. Argomenti: #alberts , #arte , #arte contemporanea , #modena , #mostra |
||||||||||||||||||||||||||||
© Riproduzione vietata, anche parziale, di tutto il materiale pubblicato Articoli letti 15.255.034 seguici RSS Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione |