REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8
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 Anno VII n° 10 OTTOBRE 2011    -   TERZA PAGINA


Fiabe delle Terre d’India
Il chicco di grano perduto
Nepal
Di Luigi Dal Cin


Un mattino di molto tempo fa, ai piedi degli alti monti innevati dell’Himalaya, un vecchio passero che era a digiuno da giorni trovò sulla strada un chicco di grano.
Lo raccolse felice ma, benché affamato, prima di inghiottirlo si preoccupò di fare il bagno nel torrente com’era sua abitudine, ogni giorno, per tradizione.

Dove posso nascondere il mio chicco di grano, mentre mi bagno? – si chiese – Dopo aver digiunato per parecchi giorni, ora non vorrei perderlo: se lo lascio qui sulla riva del torrente temo potrebbe arrivare qualche altro uccello!’.

Lì accanto c’era un falegname tutto indaffarato a riparare il ponte di legno che permetteva di attraversare il torrente.
Il passero sistemò il chicco di grano su un pilastro del ponte: “Me lo custodisci, per favore?” chiese al falegname, e fece il suo bagno rituale.

Al suo ritorno, però, il chicco di grano non c’era più.
Cercò ovunque lì intorno, ma il suo prezioso pasto era scomparso.
Amico falegname, dov’è finito il mio chicco di grano?” chiese.
Ma il falegname non gli dava retta.

Dov’è finito il mio pasto? Ti prego, falegname, rispondimi: sono a digiuno da giorni!”.
Non so niente del tuo chicco di grano! – rispose seccato il falegname – Mi hai forse pagato perché te lo custodissi? E non mi disturbare più: devo terminare questo ponte per la visita del nostro maharaja!”.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente’.

Vide così arrivare un soldato, e subito gli chiese: “Gentile gendarme, potresti per cortesia dire al falegname di ritrovare il mio chicco di grano?”.
Come osi interferire con il mio lavoro, mentre sto controllando la strada per la visita del nostro maharaja! – rispose seccato il gendarme – Se ti aiuto a cercare un chicco di grano, perderò il mio tempo e non potrò finire il mio lavoro! Se sarò licenziato, verrai tu ad aiutarmi?”.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente’.

Non sapeva più cosa fare, ed era sempre più affamato.
All’improvviso si udì un rumore di marcia, e arrivò il capo dei gendarmi.
Illustre generale – gli disse allora il passero – ti prego, ascolta la mia umile storia.
Ero molto affamato, ma per fortuna avevo trovato un chicco di grano.
Ho chiesto al falegname di custodirlo mentre facevo il bagno ma, a causa della sua trascuratezza, l’ho perduto.
Ora non vuole aiutarmi.
E il tuo gendarme non vuole nemmeno interrogarlo!
”.

Il generale lo guardò di traverso, e proseguì senza dire una parola.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente’.

All’improvviso si udì un rumore di galoppo, e arrivò il ministro del maharaja su un carro d’argento battuto.
Il passero volò verso di lui e gli raccontò tutta la storia.
Non ho tempo per te! – rispose seccato il ministro – Devo controllare il lavoro delle guardie e dei falegnami, per garantire la sicurezza per la visita del nostro maharaja!”.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente
.
Decise così di aspettare il maharaja: lui l’avrebbe sicuramente aiutato! All’improvviso si udì un rullo di tamburi: apparve un elefante decorato di pesanti bardature d’oro con in groppa il maharaja seduto su un baldacchino foderato di seta.

Ti prego, grande re – disse il passero volandogli accanto – ascolta il mio umile problema…”.
Ma il maharaja non gli diede ascolto, e le guardie lo cacciarono via.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente.
Ma se nemmeno il maharaja mi ascolta con le buone, cos’altro devo fare?’.

Fermò così una grossa formica nera che camminava nella polvere della strada: “Devi bloccare l’elefante, e chiedergli che il maharaja mi aiuti.
Se non lo farai sarò costretto a mangiarti!
”.

La formica, terrorizzata, si aggrappò a una zampa dell’elefante, e si arrampicò sulla pelle rugosa fino all’orecchio: “Dì al maharaja di ascoltare la richiesta del vecchio passero.
Se non lo farai, mi arrampicherò dentro la tua proboscide e ti pizzicherò!
”.

L’elefante, terrorizzato, alzò la proboscide e, con un barrito tuonante, disse: “Grande re, vi prego, aiutate il vecchio passero, altrimenti la formica mi pizzicherà e io dovrò scuotermi per liberarmi da quel fastidio.
Sua Maestà potrebbe allora cadere dalla mia groppa, e rimanere ferito o, addirittura, rimanere ucciso
!”.

Ora che era in gioco la sua vita, il maharaja rimproverò il ministro per non aver dato ascolto a quel vecchio passero, e gli comandò di prendere i dovuti provvedimenti, altrimenti l’avrebbe licenziato.

Il ministro, preoccupato, fece subito chiamare il generale, il suo gendarme e il falegname.
Li rimproverò uno ad uno per non aver dato ascolto al vecchio passero, e ordinò loro di ritrovare il chicco di grano: altrimenti sarebbero stati puniti.

Tutti quanti, molto preoccupati, cercavano ovunque.
Perlustravano, ispezionavano, controllavano, frugavano ovunque finché, alla fine, tra le radici di un grande albero di banyan , trovarono il chicco di grano che era andato perduto.
Tutti quanti tirarono un sospiro di sollievo.

E fu così che il vecchio passero affamato poté finalmente mangiare.


Vedi anche
in questo numero:
 
Comunicato numero due
Le immagini della fantasia : “Fiabe delle Terre d’India”

Fiabe delle Terre d’India raccontate da Luigi Dal Cin:

La nascita delle montagne Dai “Brahmana”, opere in prosa di antica epoca vedica, per il culto brahminico – India
La storia del vecchio Markandeya Dal Mahabharata, imponente poema epico della letteratura sanscrita, in massima parte metrico– India
Gli animali, gli uomini e la gratitudine Dal Panchakhjanaka, ‘manuale composto da cinque racconti’ opera di letteratura antica jaina.– India
L’Oceano, la sua sposa, l’albero e la canna Dal Mahabharata, imponente poema epico della letteratura sanscrita, in massima parte metrico. – India
Gli elefanti volanti  Orissa – India
La scatola delle elemosine Dal Panchakhjana Vartika, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto gujarati. – India
Il gomitolo di cotone Sri Lanka
La forza della lealtà Dal Panchakhjana Hitopadesha, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto hindi – India
Il mago imbroglione Nepal
Sakdal, il ministro del re Dal Suva Bahuttari Katha, ‘I 72 racconti del pappagallo’, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto gujarati – India
La zia della tigre Dal Panchakhjana Vartika, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto gujarati – India
La Valle dei Demoni Rajastan – India
Il sogno e la realtà Sri Lanka
Il dono del cobra Dal Panchakhjana Vartika, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto gujarati – India..

Nel numero precedente:

29° Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia
Le immagini della fantasia. FIABE DELLE TERRE D’INDIA.
Sàrmede, Palazzo Municipale, dal 23 ottobre al 18 dicembre 2011
A Sàrmede il 2011 è l’anno dell’India. Una scelta che, se rispetta il lungo giro del mondo per fiabe che impegna da alcuni anni la Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia, è di attualità tutta particolare. Sarà il successo dei film di Bollywood, sarà lo stupore.

l Grande Albero delle Rinascite: le fiabe delle Terre d’India
Introduzione al catalogo di “Le immagini della fantasia” 29° mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia
di Luigi Dal Cin

Fiabe indiane
La volpe e il bramino................
La lepre e il leone....................
Il re degli uccelli.----...............
Lo raccolse felice ma, benché affamato, prima di inghiottirlo si preoccupò di fare il bagno nel torrente com’era sua abitudine, ogni giorno, per tradizione.

Dove posso nascondere il mio chicco di grano, mentre mi bagno? – si chiese – Dopo aver digiunato per parecchi giorni, ora non vorrei perderlo: se lo lascio qui sulla riva del torrente temo potrebbe arrivare qualche altro uccello!’.

Lì accanto c’era un falegname tutto indaffarato a riparare il ponte di legno che permetteva di attraversare il torrente.
Il passero sistemò il chicco di grano su un pilastro del ponte: “Me lo custodisci, per favore?” chiese al falegname, e fece il suo bagno rituale.

Al suo ritorno, però, il chicco di grano non c’era più.
Cercò ovunque lì intorno, ma il suo prezioso pasto era scomparso.
Amico falegname, dov’è finito il mio chicco di grano?” chiese.
Ma il falegname non gli dava retta.

Dov’è finito il mio pasto? Ti prego, falegname, rispondimi: sono a digiuno da giorni!”.
Non so niente del tuo chicco di grano! – rispose seccato il falegname – Mi hai forse pagato perché te lo custodissi? E non mi disturbare più: devo terminare questo ponte per la visita del nostro maharaja!”.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente’.

Vide così arrivare un soldato, e subito gli chiese: “Gentile gendarme, potresti per cortesia dire al falegname di ritrovare il mio chicco di grano?”.
Come osi interferire con il mio lavoro, mentre sto controllando la strada per la visita del nostro maharaja! – rispose seccato il gendarme – Se ti aiuto a cercare un chicco di grano, perderò il mio tempo e non potrò finire il mio lavoro! Se sarò licenziato, verrai tu ad aiutarmi?”.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente’.

Non sapeva più cosa fare, ed era sempre più affamato.
All’improvviso si udì un rumore di marcia, e arrivò il capo dei gendarmi.
Illustre generale – gli disse allora il passero – ti prego, ascolta la mia umile storia.
Ero molto affamato, ma per fortuna avevo trovato un chicco di grano.
Ho chiesto al falegname di custodirlo mentre facevo il bagno ma, a causa della sua trascuratezza, l’ho perduto.
Ora non vuole aiutarmi.
E il tuo gendarme non vuole nemmeno interrogarlo!
”.

Il generale lo guardò di traverso, e proseguì senza dire una parola.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente’.

All’improvviso si udì un rumore di galoppo, e arrivò il ministro del maharaja su un carro d’argento battuto.
Il passero volò verso di lui e gli raccontò tutta la storia.
Non ho tempo per te! – rispose seccato il ministro – Devo controllare il lavoro delle guardie e dei falegnami, per garantire la sicurezza per la visita del nostro maharaja!”.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente
.
Decise così di aspettare il maharaja: lui l’avrebbe sicuramente aiutato! All’improvviso si udì un rullo di tamburi: apparve un elefante decorato di pesanti bardature d’oro con in groppa il maharaja seduto su un baldacchino foderato di seta.

Ti prego, grande re – disse il passero volandogli accanto – ascolta il mio umile problema…”.
Ma il maharaja non gli diede ascolto, e le guardie lo cacciarono via.

Che brutte maniere! – pensò il passero – Io glielo avevo chiesto gentilmente.
Ma se nemmeno il maharaja mi ascolta con le buone, cos’altro devo fare?’.

Fermò così una grossa formica nera che camminava nella polvere della strada: “Devi bloccare l’elefante, e chiedergli che il maharaja mi aiuti.
Se non lo farai sarò costretto a mangiarti!
”.

La formica, terrorizzata, si aggrappò a una zampa dell’elefante, e si arrampicò sulla pelle rugosa fino all’orecchio: “Dì al maharaja di ascoltare la richiesta del vecchio passero.
Se non lo farai, mi arrampicherò dentro la tua proboscide e ti pizzicherò!
”.

L’elefante, terrorizzato, alzò la proboscide e, con un barrito tuonante, disse: “Grande re, vi prego, aiutate il vecchio passero, altrimenti la formica mi pizzicherà e io dovrò scuotermi per liberarmi da quel fastidio.
Sua Maestà potrebbe allora cadere dalla mia groppa, e rimanere ferito o, addirittura, rimanere ucciso
!”.

Ora che era in gioco la sua vita, il maharaja rimproverò il ministro per non aver dato ascolto a quel vecchio passero, e gli comandò di prendere i dovuti provvedimenti, altrimenti l’avrebbe licenziato.

Il ministro, preoccupato, fece subito chiamare il generale, il suo gendarme e il falegname.
Li rimproverò uno ad uno per non aver dato ascolto al vecchio passero, e ordinò loro di ritrovare il chicco di grano: altrimenti sarebbero stati puniti.

Tutti quanti, molto preoccupati, cercavano ovunque.
Perlustravano, ispezionavano, controllavano, frugavano ovunque finché, alla fine, tra le radici di un grande albero di banyan , trovarono il chicco di grano che era andato perduto.
Tutti quanti tirarono un sospiro di sollievo.

E fu così che il vecchio passero affamato poté finalmente mangiare.


Vedi anche

In questo numero:

 
Comunicato numero due
Le immagini della fantasia : “Fiabe delle Terre d’India”

Fiabe delle Terre d’India raccontate da Luigi Dal Cin:

La nascita delle montagne Dai “Brahmana”, opere in prosa di antica epoca vedica, per il culto brahminico – India
La storia del vecchio Markandeya Dal Mahabharata, imponente poema epico della letteratura sanscrita, in massima parte metrico– India
Gli animali, gli uomini e la gratitudine Dal Panchakhjanaka, ‘manuale composto da cinque racconti’ opera di letteratura antica jaina.– India
L’Oceano, la sua sposa, l’albero e la canna Dal Mahabharata, imponente poema epico della letteratura sanscrita, in massima parte metrico. – India
Gli elefanti volanti  Orissa – India
La scatola delle elemosine Dal Panchakhjana Vartika, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto gujarati. – India
Il gomitolo di cotone Sri Lanka
La forza della lealtà Dal Panchakhjana Hitopadesha, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto hindi – India
Il mago imbroglione Nepal
Sakdal, il ministro del re Dal Suva Bahuttari Katha, ‘I 72 racconti del pappagallo’, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto gujarati – India
La zia della tigre Dal Panchakhjana Vartika, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto gujarati – India
La Valle dei Demoni Rajastan – India
Il sogno e la realtà Sri Lanka
Il dono del cobra Dal Panchakhjana Vartika, opera che raccoglie racconti popolari in antico dialetto gujarati – India..

Nel numero precedente:

29° Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia
Le immagini della fantasia. FIABE DELLE TERRE D’INDIA.
Sàrmede, Palazzo Municipale, dal 23 ottobre al 18 dicembre 2011
A Sàrmede il 2011 è l’anno dell’India. Una scelta che, se rispetta il lungo giro del mondo per fiabe che impegna da alcuni anni la Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia, è di attualità tutta particolare. Sarà il successo dei film di Bollywood, sarà lo stupore.

l Grande Albero delle Rinascite: le fiabe delle Terre d’India
Introduzione al catalogo di “Le immagini della fantasia” 29° mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia
di Luigi Dal Cin

Fiabe indiane
La volpe e il bramino................
La lepre e il leone....................
Il re degli uccelli.----...............
Gli apprendisti maghi...............
La creazione degli animali.........
La regina delle api...................



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