Ecco arrivato il momento delle considerazioni settimanali. Che dire?
Sembra la solita storia. Il Governo Berlusconi non riesce a governare. I suoi provvedimenti, come arrivano in Parlamento, non passano se non viene invocato il salvacondotto della “fiducia”, ma la fiducia c'è sempre. Dopo la fiducia responsabilmente i parlamentari passano all'incasso di qualche premio “fedeltà”. Anche questa volta i fatti non smentiscono la tradizione.
Qualcuno, dopo un colloquio “amichevole” col Premier, ha cambiato improvvisamente idea e invece della preannunciata sfiducia, ha votato la fiducia. Si meraviglierà se qualcuno a sua insaputa, gli comprerà qualche lussuosa villa?
Il premier spinge per le riforme, non quelle che vorremmo noi, ma quelle che interessano a lui: intercettazioni, processo breve, processo lungo e, se ci scappa, anche la riforma costituzionale della Giustizia, per mettere i giudici sotto il controllo del potere politico (N.d.R. Cose che non dispiacciono anche ad alcuni dell'opposizione, ma che trovano la ferma opposizione della base leghista); dei problemi del bilancio e dell'economia non gliene frega nulla. Per lui è solo importante non alzare l'Irpef sulle fasce più alte di reddito, non reintrodurre la tassa di successione e qualcosa che assomigli all'ICI (N.d.R. che invece dovrebbe essere alla base del finanziamento autonomo dei Comuni) sui grandi patrimoni e che, cosa importante, si continui a predicare la lotta all'evasione, ma si applichi solo sui piccoli evasori.
Queste sono le illusioni del nostro Premier che non troveranno mai il modo di arrivare a conclusione.
Dall'altra parte nello stesso Governo c'è Tremonti, che è sempre alla ricerca del mitico “Pareggio di Bilancio”, ma non sa usare le leve giuste o gliele hanno nascoste. I suoi provvedimenti hanno solo una possibilità che lui imbrocca sempre: aumentare le tasse. Questo poi provoca una riduzione dei redditi e una maggiore evasione, cioè una riduzione delle entrate e così il deficit aumenta invece di diminuire, l'economia va a rotoli, le famiglie s’incazzano e gli imprenditori si ribellano. Il “Decreto sviluppo” sembra essere un altro modo per aumentare gli oneri a carico delle famiglie e non sviluppare nulla.
La cosa più preoccupante è che lo scontento e i malumori si fanno sempre più diffusi ed evidenti. Non siamo ancora al “calor rosso”, così che possa partire una rivolta dal basso, ma ci avviciniamo sempre di più. Per ora i movimenti violenti, pilotati dai Black block e movimenti vicini, sollevano ancora la condanna. Producono però una sempre più forte richiesta di “una mano forte” che risolva i problemi per noi.
Questo Parlamento si dimostra incapace di governare o di offrire alternative. Per evitare che qualcuno trovi l'opportunità di far morire la nostra democrazia, che non è di ferro, sarebbe veramente necessario che Napolitano si faccesse coraggio e imponess a Berlusconi il passo indietro e, se questo non avvenisse, pocedesse a sciogliere le Camere motu proprio, perché oggi il paese è ingovernabile e ogni giorno che passa è sempre peggio.
Foto Livio Articoli : Quirinale: cerimonia del giuramento, 8 Maggio 2008
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