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Anno VII n° 11 NOVEMBRE 2011 - IL MONDO - cronaca dei nostri tempi Da Baia Mare (Romania)- 26 Settembre al 2 Ottobre scorso |
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Creare nuovi ponti; istituire una connessione fra volontari e lavoratori del settore giovanile; riunire diverse culture, perché nasca e si rafforzi fra loro uno spirito di solidarietà e rispetto reciproco; incentivare la mobilità transnazionale per abbattere le barriere e gli ostacoli, che si frappongono alla volontà di espressione dei giovani; promuovere la cittadinanza attiva con lo scopo di offrire alle nuove generazioni la possibilità di una reale cooperazione a livello internazionale, nonché una partecipazione più diretta alla vita comunitaria, sono i temi attorno ai quali si è articolato lo scambio giovanile “Creating New Bridges” in Romania dal 26 Settembre al 2 Ottobre scorso.
Lavoro, divertimento, impegno e dedizione, ma anche tanta voglia di fare hanno costituto un ottimo collante per la creazione di un team vincente, un gruppo interculturale, dove ognuno ha contribuito alla ricerca delle migliori soluzioni possibili nell'elaborazione di progetti futuri, che si basano principalmente sui metodi di apprendimento non formale e sulle esperienze condivise dei partecipanti. A cosa servono gli scambi giovanili? Perché sono importanti? Certamente l'adesione a tali progetti comporta una crescita e un arricchimento culturale unico, che si può apprendere solo venendo a contatto con realtà diverse da quella in cui viviamo. Uno scambio culturale non è solo una vacanza fra giovani, ma un confronto fra membri di una stessa generazione, un dialogo tra chi fra vent'anni e forse meno sarà chiamato a scrivere le pagine della storia e ancora un'occasione per prendere coscienza del valore dell'essere cittadini europei, muovendo verso una reale integrazione fra i popoli. In ultimo è importante che i giovani conoscano, anche attraverso l'opera di forum ed associazioni, i progetti loro destinati dalla Commissione Europea non solo per sostenere altri giovani in nome di un intervento globale senza discriminazioni di sorta, ma anche per costruire insieme un'alternativa socio-politica-economica allo strapotere esercitato da “partitelli” locali, che, pur agendo in nome del bene collettivo, da sempre sacrificano le iniziative e gli interventi giovanili nella vita democratica del paese.
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